“Vi spiego alcune cose”: un incontro tra parole ed emozioni
di Elena Bartolucci
3 Nov 2025 - Commenti classica, Letteratura
Civitanova Classica ha proposto una serata in cui il dialogo tra poesia e musica diventano un tutt’uno.
Civitanova Marche – Mercoledì 29 ottobre, presso il Teatro Annibal Caro, la rassegna Civitanova Classica ha presentato un nuovo e imperdibile appuntamento musicale in collaborazione con il Civitanova Film Festival intitolato “Vi spiego alcune cose”.
Si tratta di un’esperienza che intreccia musica e poesia, dando vita a un incontro di emozioni e suggestioni: le voci recitanti di Maurizio Boldrini di Minimo Teatro e Flora Sarrubbo hanno dato corpo ai versi di Pablo Neruda (Posso scrivere i versi più tristi questa notte, Saprai che non t’amo e che t’amo, Il fuoco nudo, Mi piaci silenziosa e Il fallimento) e Federico García Lorca (Alle cinque della sera, Lamento per Ignacio Sànchez Mejìas, Cicala! (a Maria Luisa) e Inferno e Gloria).
Neruda e García Lorca sono considerati due grandi pilastri della poesia del Novecento, seppur molto diversi per formazione, tono e concezione della parola poetica.
La poesia di Lorca, nativo dell’Andalusia, ha una matrice decisamente più mediterranea, capace di toccare note dal sapore surrealista, mentre Neruda, cileno, spazia verso il continente americano e il cosmo, affrontando diverse fasi stilistiche (dal modernismo alla poesia più sperimentale).
Entrambi videro però la poesia come una forma di testimonianza (a livello umano e politico-militante) e amavano utilizzare immagini simboliche, cariche di sensorialità, soprattutto quando si tratta della natura e del corpo umano.
In tutti e due i poeti, la musicalità dei versi costruisce un ritmo indiscutibile, in cui ogni parola diventa evocativa, soprattutto quando vengono recitate a voce alta da due grandi performer come Boldrini e Sarrubbo. Il pathos, le pause, la mimica facciale di entrambi gli attori hanno saputo restituire il giusto peso alle parole scritte su carta.
I due attori sono stati comunque accompagnati sul palco in maniera egregia da Cristiana Millevolte al pianoforte e Serena Cavalletti al violino con la partecipazione straordinaria di Héctor Ulises Passarella al bandoneón, lo strumento che più di tutti è riuscito a rapire il cuore del pubblico in sala. L’ensemble di questi grandi artisti ha saputo creare una tessitura sonora compatta in grado di far viaggiare il pubblico attraverso la bellezza dal Mediterraneo al Rio de la Plata nella costa meridionale del Sud America, terre lontane ma unite da un comune sentire poetico, grazie a suoni dal tono drammatico e romantico al tempo stesso.

          
        
