Una domenica da Oscar… e non solo
di Elena Bartolucci
27 Gen 2025 - Commenti classica
Un breve e appassionante viaggio attraverso la musica del grande compositore Nino Rota nel Teatro La Perla. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Roberto Molinelli si è esibita col solista al trombone Enzo Turriziani. Nell’ambito della XXIX stagione concertistica 2024/2025 degli Amici della Musica di Montegranaro.
Montegranaro (FM) – Domenica 26 febbraio, al Teatro La Perla di Montegranaro, è andato in scena il concerto “Omaggio a Nino Rota” in occasione della XXIX stagione concertistica 2024/2025 con la meravigliosa partecipazione dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana (FORM) diretta in modo egregio dal Maestro Roberto Molinelli.
Musicista versatile ed eclettico, Molinelli viene apprezzato da oltre 20 anni, in campo nazionale e internazionale, per la notevole capacità di creare, comporre e realizzare progetti di ogni genere musicale (dal classico, al jazz, al pop, al rock), cercando di costruire sempre un dialogo tra generi e stili diversi.
Come spiegato dallo stesso direttore d’orchestra, Nino Rota (classe 1911) fu uno dei più importanti e prolifici compositori del XX secolo, al quale vanno associate oltre 150 colonne sonore che, grazie alla magia e al potere del cinema, resteranno indelebili in eterno.
Sin dalla sua giovane età iniziò a comporre musica ma arrivò al picco della sua creatività produttiva negli anni ’50, quando riuscì a orchestrare ben 13 colonne sonore per il cinema in un solo anno.
Un’impresa colossale che replicò anche per diversi anni successivi, senza dimenticare che ebbe anche una lunga e fertile carriera componendo musica per il teatro e le sale da concerto.
Oltre ad aver orchestrato quasi tutte le colonne sonore di Federico Fellini (da La strada a La dolce vita) con il quale si creò un vero e proprio sodalizio artistico, lavorò anche per molti altri importanti registi, tra cui ad esempio per citarne solo alcuni Zeffirelli (Romeo e Giulietta), Visconti (Il gattopardo) e Coppola (Il padrino e Il padrino – Parte Seconda).
Il concerto, che non ha previsto alcun intervallo, è stato suddiviso in cinque momenti separati.
Come primo brano è stato eseguito il Concerto per archi, composto a cavallo tra il 1961 e il 1965, che prevede quattro movimenti di notevole complessità (Preludio allegro ben moderato, Scherzo allegro comodo, Allegro quasi adagio e Finale allegrissimo): la grande potenza espressiva si controbilancia a passaggi più pacati e dal tono anche drammatico per poi risolversi sul finale carico di elettricità.
Si è poi proseguito con il Concerto per trombone e orchestra che Rota compose nel 1966 per Bruno Ferrari. Questo brano, che prevede tre movimenti (Allegro giusto, Lento ben ritmato e Allegro moderato), è considerato uno dei concerti per trombone più importanti del repertorio classico. L’ospite d’onore, Enzo Turriziani, ha così potuto dare prova di essere uno dei solisti più apprezzati nel panorama musicale classico facente parte dei Wiener Philharmoniker.
L’energia e l’impetuosità iniziale del trombone viene supportata egregiamente dal resto della compagine orchestrale, andando quasi a creare una conversazione tra il solista e il resto dell’orchestra. Davvero emozionanti i vari crescendo che regalano movimento e complessità sul finale.
La vera sorpresa per il pubblico è stata senz’altro l’esecuzione in prima assoluta dell’opera del Maestro Molinelli, commissionata dalla stessa FORM, che si intitola Ecos de Tierra Latina.
Il brano per trombone e orchestra regala ritmi, groove e atmosfere tipiche delle terre sudamericane, ricreati magicamente anche con gli archi che rendono tutto più dolce e armonico senza nulla togliere alla sensualità che spesso viene associata alle musiche tipiche di queste zone. Nella metà del brano si entra nel vivo del ritmo latino del pezzo anche grazie ai rullanti che lo scandiscono perfettamente insieme al trombone incalzante.
Nella seconda parte, il concerto si è invece concentrato a far conoscere Rota nelle vesti di compositore di colonne sonore. Un aspetto del suo lavoro che non rinnegò mai, ragion per cui non si arrabbiava se veniva definito (in maniera quasi dispregiativa) “cinematografaro”.
A differenza di Morricone o Williams, Rota era capace di dimostrare la medesima cifra creativa sia nella composizione di musica classica che in quella per il cinema. Per usare un’espressione coniata dal grande Leonard Bernstein, Molinelli ha definito la sua una musica esatta perché non lasciava spazio all’improvvisazione.
Il viaggio attraverso le meravigliose colonne sonore di Rota (elaborate ed orchestrate per l’occasione dallo stesso Molinelli) ha inizio con “Ai giochi addio” tratto dal film Romeo e Giulietta, mentre in chiusura è stata eseguita una suite di alcune delle arie più famose di celebri pellicole cinematografiche come La strada, Il padrino – Parte Seconda, Amarcord, I Clowns e 8½, ripercorrendo così in pochi minuti quasi 30 anni di musica per il cinema. La serata, che ha riscontrato una buona presenza di pubblico, è stata realizzata in collaborazione con gli Amici della Musica di Montegranaro e il patrocinio dell’amministrazione comunale.
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