“Promenade de santé”: folle passeggiata con Lucia Mascino e Filippo Timi


di Elena Bartolucci

5 Ott 2020 - Commenti teatro

I riflettori de Le Muse tornano a riaccendersi per una pièce teatrale di altissimo livello, Promenade de santé, firmata da Giuseppe Piccioni al suo debutto come regista teatrale. Grande prova di Lucia Mascino e Filippo Timi.

ANCONA – Domenica 27 settembre, il palcoscenico del Teatro delle Muse di Ancona ha accolto i bravissimi attori, Lucia Mascino e Filippo Timi, che hanno saputo vestire con grande maestria i panni dei due stravaganti protagonisti dello spettacolo intitolato Promenade de santé (letteralmente, “Una passeggiata di salute”).

Un testo spudorato, articolato e molto coinvolgente in cui ogni parola e gesto vengono pesati con attenzione e che descrive due personalità tanto diverse quanto vicine dal punto di vista delle problematiche che li accomunano.

Un uomo e una donna si incontrano sulle panchine del parco di una casa di recupero per disturbi mentali e si piacciono da subito. Lui è un fedifrago, alcolizzato ed erotomane, mentre lei è una ballerina che soffre di allucinazioni, depressione e ninfomania. L’attrazione carnale tra i due personaggi è palpabile sin dal primo istante e resa ancor più esplicita dai magnifici dialoghi che sono un crescendo di emozioni differenti. Nonostante lo scorrere inesorabile del tempo, i due non possono fare a meno l’uno dell’altro e la loro attrazione fisica si trasforma sin da subito in un amore senza confini e senza regole.

Seppur entrambi incarnano delle personalità fragili e imperfette alla continua ricerca di un equilibrio mentale e sentimentale, come singoli non riescono a vivere nel presente senza ricadere nel disagio che li affligge da tempo. Soltanto insieme trovano infatti la quadra perfetta per stabilizzare ogni anomalia ed essere folli solo come coppia.

Finale quasi imprevedibile ma che denota ancora di più la magnificenza di questo testo che riesce sapientemente a “ingannare” il pubblico fondendo realtà e finzione, ben nascoste dietro la sola condizione di disturbato mentale.

Ottima la scelta “cinematografica” di usare il grande schermo in fondo per evocare una serie di immagini che all’inizio servono solo per connotare meglio gli spazi delle conversazioni tra i due personaggi mentre nel proseguo e sul finale richiamano i film mentali che prendono involontariamente forma nella testa di uno dei due personaggi.

Uno spettacolo di forte impatto nonché una prova attoriale di grande bravura che ha sottolineato ancora una volta le capacità di entrambi gli artisti in scena: Filippo Timi regala una recitazione vibrante e molto intensa grazie anche al suo inconfondibile timbro di voce che riesce a sottolineare ancor di più la carica sessuale indiscutibile del suo personaggio; non è da meno la presenza sul palco di Lucia Mascino, la quale ha saputo dosare la propria performance in modo da dare voce a vari stati d’animo e picchi di umore senza mai correre il rischio di risultare troppo sopra le righe.

Il regista Piccioni, che ha sicuramente fatto centro per il suo debutto nel teatro di prosa, ha specificato di aver scelto questo testo perché “è complesso, pieno di insidie e di possibili chiavi di lettura”, ma soprattutto perché voleva “evitare temi che avessero direttamente a che fare con l’attualità, e, nello stesso tempo, rilanciare un’idea di contagio ben diversa, quella appunto del contagio amoroso, di una malattia necessaria che da sempre, ostinatamente cerchiamo di rinnovare, nonostante le controindicazioni, le conseguenze, sempre incapaci di giungere ad una immunità che ci ponga definitivamente al riparo da possibili sofferenze”. Lo spettacolo, ha debuttato in prima nazionale lo scorso 24 settembre. Si tratta di una produzione di Marche Teatro: in realtà, Promenade de Santé inaugura la rassegna “Poker d’Assi” ossia il primo di quattro spettacoli che accompagnerà la città fino a dicembre. Il testo è di Nicolas Bedos, mentre la traduzione è di Monica Capuani. La regia è firmata da Giuseppe Piccioni, mentre scena e luci sono di Lucio Diana, i costumi di Stefania Cempini e le musiche originali di Valerio Camporini Faggioni.

Fotografie © Laila Pozzo

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