Applausi a non finire per “Amanti”


di Elena Bartolucci

22 Apr 2024 - Commenti teatro

Ottima interpretazione di Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi per la commedia dal sapore (troppo) partenopeo firmata da Ivan Cotroneo.

(Foto di Anna Camerlingo)

Fermo – Giovedì 18 aprile, nel magnifico Teatro dell’Aquila della città di Fermo, è andata in scena la commedia in due atti intitolata Amanti di Ivan Cotroneo.

«I temi di “Amanti” – ha dichiarato quest’ultimo – mi appartengono da sempre. Nei miei romanzi, nei film, nelle serie televisive che ho scritto e diretto, il confronto tra il maschile e il femminile, la rottura degli stereotipi di genere, la prepotente forza del sesso e quella ancora più devastante dell’amore, hanno sempre avuto grande spazio, nel tentativo continuo di raccontare l’evoluzione della società e del costume attraverso le relazioni amorose. In questa commedia questi temi prendono forma in un racconto moderno ed estremamente divertente, ma anche pieno di tenerezza e verità, come sempre succede nella commedia della vita».

Sulle note inconfondibili della celebre canzone Il cielo in una stanza scorrono i titoli di scena per presentare gli attori e le maestranze che hanno collaborato alla realizzazione dello spettacolo prima di dare il via alla storia.

Tutto ha inizio nell’androne di un palazzo davanti a un ascensore. Sarà un semplice incontro fortuito a far scattare la scintilla tra i due protagonisti, Giulio (Massimiliano Gallo) e Claudia (Fabrizia Sacchi), entrambi sposati ma insoddisfatti dei propri matrimoni. Lui, ingabbiato da 20 anni in un rapporto fatto solo di litigi, non ama più da tempo la moglie dispotica e tanto meno sopporta i suoi tre figli piccoli.

Dall’altra parte, lei. Sposata con il fidanzatino del liceo, vorrebbe tanto un figlio ma non riescono ad averlo, nonostante le numerose terapie che stanno provando.

Il loro primo punto in comune è avere la stessa terapeuta, la dottoressa Cioffi (Orsetta De Rossi): algida, schietta e che spera sempre di far piangere i suoi pazienti.

La storia si sviluppa nell’arco di soli sette mesi, intervallata da incontri fugaci sotto le lenzuola sempre nella stessa camera d’albergo e sedute singole e di coppia con la terapeuta, il tutto impreziosito dalle fantasiose scuse create dai due amanti con i rispettivi coniugi nei vocali o nei messaggi lasciati al telefono.

I due amanti non riusciranno però a tenere nascosta la loro relazione a lungo e sarà proprio quando la psicanalista scoprirà la tresca tra i suoi due pazienti che si sentirà tradita professionalmente e vorrà abbandonarli nonostante i due abbiano avviato un percorso di crescita evidente, ma che solo uno riuscirà davvero a portare a termine, prendendo consapevolezza di sé e cambiando la propria vita.

Finale dolce-amaro che sfrutta a pieno le parole (“È inutile di tentate di dimenticare…”) della canzone Dettagli di Gino Paoli che, cantata dalla voce inequivocabile di Ornella Vanoni, risuona sul palcoscenico mentre le luci si spengono.

I dialoghi di questa brillante commedia sono davvero serrati e persino i momenti di solitudine dei due amanti vengono caricati di troppe parole, spingendo soprattutto sulla leva del nazional-popolare… forse anche troppo (seppur diversi momenti caricaturati hanno generato grande ilarità nel pubblico).

La comicità di Gallo è davvero prorompente (come lo è la sua eccezionale presenza scenica), complice anche la vena partenopea molto accentuata che viene messa in evidenza a tal punto da quasi esasperarla.

Non sono invece risultati particolarmente brillanti Eleonora Russo e Diego D’Elia, che hanno vestito i panni dei coniugi dei due amanti, i quali non hanno né aggiunto né tolto nulla di particolare alla storia principale.

Oltre a Gallo (che ha dimostrato anche la sua bravura come cantante – degno figlio d’arte – intonando Mi sono innamorato di te di Tenco), il quale ha ricevuto una vera e propria ovazione dal pubblico in sala, va dato sicuramente merito anche alla bravura di Sacchi e De Rossi: entrambe sono riuscite a dare grande spessore ai propri personaggi, incanalando la giusta energia per mettere in evidenza punti di forza e debolezza.

In quasi due ore di spettacolo si è però, a malincuore, registrato un uso eccessivo, forzato e ripetitivo di quella esasperazione tipica della commedia napoletana, che andava quasi a stonare con il carattere più intimo e psicologico del racconto in sé. Se si fosse puntato al concetto britannico less is more, la commedia non ne avrebbe comunque risentito in fatto di momenti divertenti.

Questa commedia inedita è scritta e diretta da Ivan Cotroneo ed è una produzione Diana OR.I.S. Le scene sono di Monica Sironi, i costumi di Alberto Moretti e le luci di Gianfilippo Corticelli.

Lo spettacolo è l’ultimo appuntamento in cartellone promosso dal Comune insieme all’AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche.

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