“Nonhannounamico” di e con Luca Bizzarri


di Elena Bartolucci

21 Dic 2023 - Commenti teatro

Uno spettacolo irriverente con cui analizzare la società di oggi e di ieri attraverso la satira.

Porto San Giorgio – Sabato 16 dicembre al teatro comunale di Porto San Giorgio, il comico e attore Luca Bizzarri è andato in scena con il suo NonHannoUnAmico, scritto con Ugo Ripamonti e ispirato dall’omonimo podcast edito da Chora Media.

Quest’ultimo ha riscosso – e tutt’ora riscuote – un enorme successo: è nato per raccontare la campagna elettorale e portato avanti grazie a una media di cinquantamila ascolti giornalieri e un milione di streaming al mese ma, con tutte le possibilità di approfondimento del contesto teatrale, al centro dello spettacolo è stata posta l’attenzione alla comunicazione politica dei nostri tempi, ai fenomeni social, agli usi e costumi di un nuovo millennio confuso tra la nostalgia del Novecento e il desiderio di innovazione tecnologica e sociale.

In una sola ora di racconto, lo spettacolo si dipana come un flusso di coscienza con cui l’attore ha giocato su vari piani di lettura e argomenti scegliendo di partire da come il senso della comicità si sia trasformato nel tempo. Se le battute servono a puntare l’attenzione del pubblico su tematiche a volte anche più complicate, la comicità – e la satira nello specifico – sta registrando diverse difficoltà: nel corso del tempo è strano come i comici siano arrivati al punto di doversi giustificare e a volte persino sentirsi obbligati a spiegare le proprie battute. In passato non c’era alcun limite di questo tipo e veniva presa di mira qualsiasi categoria senza alcuna distinzione di genere, ceto sociale, ecc…

Ora come ora, è difficile riuscire a poter prendere in giro omosessuali, donne… È più facile puntare alla politica? Assolutamente no. Lo dimostrano le divertenti casistiche raccontate sul palco riguardo il colonnello Vannacci, Maurizio Gasparri o persino Matteo Salvini, che non è stato (quasi) mai nominato direttamente.

Sono stati chiamati in causa anche diversi aspetti relativi ai bambini (ad es. registro elettronico) e agli adolescenti (ad es. bullismo e autolesionismo) della società odierna, analizzando le differenze di quando lui era più piccolo e di quanto fosse meglio avere dei segreti piuttosto che le ansie di oggi.

Il racconto è stato poi spostato anche sulle differenze tra uomo e donna, su come vivono l’amore. Se in passato l’amore era sacrificio e sopportazione, attualmente (su consiglio della sua psicologa) dovrebbe essere visto e vissuto come la condivisione di momenti sereni. In chiusura, allora, Bizzarri ha preferito affidarsi agli ultimi versi della canzone L’orologio americano di Ivano Fossati per spiegare che cos’è l’amore. Sicuramente non una canzona dritta, una definizione che il comico ha usato per prendere in giro le fatiche musicali di questi nuovi cantanti di ultima generazione, che diventano famosi soprattutto grazie ai social e all’uso di frasi fatte.

A fine serata, poco prima di salutare tutti, Bizzarri ha anticipato la lettura del podcast di lunedì facendo felici molti dei suoi numerosi fan tra il pubblico.

Un allestimento essenziale del palco ha permesso all’attore di mettere ancor più in luce le parole e lasciare il dovuto spazio alle risate. Grazie a tutta la sagacia della sua satira, Bizzarri ha traghettato il pubblico in teatro in un appassionato viaggio in cui è riuscito a far ridere su vari usi e costumi del passato e del presente, dimostrando l’importanza di avere un amico vero che ti possa fermare prima di commettere delle cavolate.

Ha dimostrato di saper tenere benissimo il palco mostrando un incredibile ritmo e una velocità di reazione per tenere il passo con le reazioni del pubblico in sala.

Nel panorama comico attuale, Luca Bizzarri resta sicuramente uno dei pochi in grado di fare satira su tutto e tutti, senza lasciarsi frenare per via di pregiudizi o colori politici. La sua voglia di raccontare la vera realtà e non quella distorta che spesso viene presentata attraverso i social o persino i telegiornali, lo hanno ormai etichettato come personaggio “scomodo”, ma ben venga così.

Lo spettacolo è una produzione ITC2000 ed è stato realizzato dal Comune e dall’AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche.

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