“Madama Buttefly” al Festival Puccini


Alberto Bazzano

24 Lug 2007 - Commenti classica

Prosegue l'iniziativa Scolpire l'opera con la quale il Festival di Torre del Lago coniuga i capolavori della pittura e della scultura contemporanei alle opere immortali del compositore Giacomo Puccini. Il progetto inizia nel 2000 con la Madama Butterfly dello scultore giapponese Kan Yasuda. Nel 2002 è la volta dello scultore polacco Igor Mitoraj autore di un interessante edizione di Manon Lescaut. Nel 2003 il belga Jean-Michel Folon firma il nuovo allestimento di Bohème ispirato ai colori della pittura impressionista. Nel 2004 si avvicendano sul palco Arnaldo Pomodoro, autore di un'edizione di Madama Butterfly, e Pietro Cascella che predispone granitiche sculture per l'incompiuta Turandot. Per la stagione 2005, il Festival affida l'impianto visivo di <i<Fanciulla del West alle cure del pittore americano Nall. Nel 2006 torna Igor Mitoraj per un'edizione di Tosca. Quest'anno, doppia appuntamento con il progetto Scolpire l'opera : in agosto, l'artista Nall è chiamato a predisporre l'allestimento per il novantesimo anniversario della prima rappresentazione della Rondine; a luglio è, invece, lo scenografo Ugo Nespolo l'autore della nuova veste visiva con la quale Madama Butterfly viene presentata al pubblico. Nespolo, nativo di Biella, è noto in Piemonte anche per la realizzazione, alcuni anni fa, del drappo del Palio di Asti. Quest'anno sarà il Palio di Siena, invece, a giovarsi della sua creatività . La nuova edizione di Madama Buttefly, che inaugura la cinquantreesima edizione del Festival di Torre del Lago, punta ad una scarnificata essenzialità , nella quale sono abbaglianti cromatismi della tavolozza di Nespolo a dominare incontrastati.
Tra gli artisti, spicca il soprano Elmira Veda, adeguata Cio Cio San dalla voce intensa e ambrata. Impressiona favorevolmente anche Luca Salsi nella parte di Sharpless. Il baritono, dalla vocalità prettamente lirica, sfoggia buona musicalità ed un ammirevole linea di canto: sarebbe interessante riascoltarlo nei panni di Marcello della Bohème. Carlo Barracelli che sostituisce alla prima rappresentazione il previsto Hugh Smith nel ruolo di Pinkerton mette in evidenza generosi mezzi di tenore stentoreo uniti a disinvoltura scenica. Qualità , queste, che dovrebbero trovare euritmico contraltare in un più rifinito fraseggio, indispensabile nei momenti più prettamente lirici della partitura. Annamaria Popescu è una Suzuki di lodevole professionalità . Completano la locandina i valenti Sally Wilson (Kate Pinkerton), Emanuele Giannino (Goro), Manrico Signorini (Zio Bonzo), Giovanni Guagliardo (il principe Yamadori). L'orchestra è guidata con mano sicura da Laurence Gilgore. Applausi anche per il Coro preparato a dovere da Stefano Visconti al termine del celebre motivo a bocca chiusa'. La regia dello spettacolo, curato nei dettagli, è a firma di Stefano Vizioli.

(Alberto Bazzano)


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