La padrona del giardino


11 Ago 2013 - Dischi

Recensione di Patrizia Isidori

È uscito ai primi di aprile La padronadel giardino, il nuovo bellissimo album delmusicista siciliano Carlo Muratori.

Sono dieci i brani de La padrona del giardino,ma si ha la sensazione siano tanti di più, per la loroestensione e la grande ricchezza poetica. Lirismo delle parole, sempreemozionanti e profonde; delle musiche, affascinanti e travolgenti; delcanto connotato da una voce calda e avvolgente come carezze.
La critica lo ha definito “mediterraneo”,definizione sicuramente appropriata date le sonorità ed ilinguaggi, che con estrema naturalezza ed armonia passano da una parteall’altra del Mare Nostrum. Il passaggiopiù consueto è quello dall’italiano aldialetto siciliano e viceversa, ma sono anche presenti dolci parole infrancese nella bellissima canzone d’amore Stranuamuri e in spagnolo in Nottedell’Ascensione. In entrambe, il testo musicaleriecheggia le sonorità tipiche di quelle terre: la chansonfrançaise nella prima o il flamenco, con gli arpeggi dellachitarra di Muratori, nella seconda. Tutte le musiche del disco sono ,inoltre, caratterizzate da una ricchezza strumentale e vocale, cheriempiono l’ascolto. Mentre a nutrire la mente sono le tantemetafore ed immagini-visioni, che affiorano dai testi. Metaforesull’esistere, in Tamburo e Sipario, cheè anche l’ultimo brano a chiudere, con duetristissime note di pianoforte, uno dei tanti sipari della nostra vita.Quindi le immagini cantate, che sfilano come sequenze di un bel film,di gonne al vento, petali di rosa nell’acqua di unbalcone, parole come perle di collana, o con le rughe.Infine, le tematiche di impegno sociale e l’aspettodell’etnologo, che sono presenti in molti dei testi diMuratori, come il significato politico di Fabbricoe Nassiriya.
Non è semplice raccontare La padrona delgiardino, le parole non sono sufficienti arendergli giustizia, bisogna solo ascoltarlo, perché leemozioni di un prodotto artistico non vengono dalle parole che lodescrivono, ma dalla diretta fruizione degli organi sensoriali, sianoessi la vista o l’udito. Può“suonare” strano, ma nell’albumè coinvolto anche il guardare, infatti l’immaginedella copertina del CD e i suoi particolari che corredano i testi,provengono da un dipinto del 1887 di Silvestro Lega, uno deimacchiaioli fiorentini. Chi volesse curiosare nel sito del musicista (www.carlomuratori.it ), può trovare ulteriori,interessanti informazioni relative agli eventi che hanno ispirato ibrani.
La padrona del giardinosta viaggiando dal nord al sud dell’Italia in tour con ilmusicista e si colloca come dodicesimo della sua produzione. Per ilcentro Italia, Carlo Muratori ha tenuto il suggestivo concerto“Nave senza nocchiero sbilanciata dai ciclopi”allaSala Kursaal di Grottammare lo scorso gennaio, all’internodella rassegna “Staccando l’ombra daterra”, organizzata dall’Associazione CulturaleBlow Up ed Il prossimo appuntamento è previsto per il 19luglio a Pineto (PE).
Carlo Muratori, siciliano di Siracusa,ha iniziato giovanissimo la carriera di musicista, partendo dal genererock. E’ poi passato alla musica popolare, in seguito a seried accurati studi delle tradizioni siciliane, presenti nei lavori digenere più etno-folk, album che si susseguono dal 1980 al2008, intervallati ad altri di genere cantautorale del cantore-poeta.Ha, inoltre, al suo attivo interessanti collaborazioni con altrimusicisti affini, come Riccardo Tesi, organettista toscano, con cui harealizzato “Thapsos” e“Lune”, entrambi usciti con ilManifesto, ma anche progetti educativi per le scuole, conlezioni-concerto, riguardo le tradizioni siciliane attraverso la musicaed i canti popolari. Il brano Mpare de Lapadrona del giardino è in apertura delfilm L’uomo di vetro di Stefano Incerti.


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