Cantu


11 Ago 2013 - Dischi

Altra recensione di Alberto Pellegrino

I due fratelli siciliani Enzo e Lorenzo Mancuso, dopo tanti anni di militanza artistica, hanno ormai conquistato una loro precisa dimensione di cantautori a livello nazionale ed europeo, incidendo diverse raccolte di loro canzoni, partecipando a film e a spettacoli teatrali con musiche di loro composizione, pubblicando un prezioso volume intitolato Ali di carta con i testi delle loro canzoni.
La punta di diamante è la raccolta Cantu, edito dalla casa discografica Amiata Recors di Firenze, con la traduzione dei testi in italiano, inglese e francese e con alcune importanti collaborazioni come il pianista Stefano Bollani, il clarinettista Gabriele Mirabassi, il trombettista Enzo Rava, il violinista Marcello Siringano, il collega cantautore GianMaria Testa. Ne è venuto un prodotto di straordinaria qualità per il valore dei testi e delle melodie dei due autori, per l'affascinante orchestrazione dei brani perfettamente calibrata sulle voci conduttrici dei Mancuso.
La raccolta si apre con la canzone Timidi l'isuli su' ricca di riferimenti autobiografici, perchè dopo tanto camminare per il mondo portando il canto e la nostalgia del proprio paese, si può finalmente fare ritorno e rivedere l'approdo di Messina e ci si accorge che timide sono le isole/quando s'incontrano/non parlano/ma di silenzio in silenzio/nel canto e nel pianto tremano . Alla nostalgia e alla memoria sono dedicate la bellissima Cantu ( Dove nasce questa malattia/vita mia/questa allegria/triste allegria/che accompagna questa melodia ), Disìu di tia sul tema dell'amicizia, Suli su' l'uri quando si medita sulle ferite inferte dalle vita, la splendida Certi seri viu navi ( Certe sere vedo navi/scendere dalle montagne/un bambino le conduce/fino al verde piano/ha il passo di farfalla/e occhi versi ), Lirica d'autunno, forse il testo più impegnativo della raccolta, carico di sentimenti e nostalgie. Le canzoni dei Mancuso non trascurano mai il tema dell'amore presente in Chifteli, So che parli alla luna, Signora Letizia, Tu che strascini ( Un canto/senza musiche e parole/che affiora all'anima/e soffocato muore ). Chiude, infine, la raccolta la splendida Margarita, dove il tema poetico di un'infanzia fatta di solitudine e abbandono, di miseria e violenza si fonde meravigliosamente con la melodia carica di profondi echi mediterranei struggenti e appassionati.


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