Avion Travel: la Piccola “Grande” Orchestra a Milano


Silvio Sbrigata

4 Lug 2003 - Commenti live!

Milano Gli Avion Travel, fin dalla loro formazione ci hanno abituati ai prodotti di classe, al gusto del ricercato, al raffinato. Ma con l'ultimo loro lavoro si sono proprio superati. Poco mossi gli altri bacini il titolo, e la formazione è quella di sempre: Peppe Servillo voce, Fausto Mesolella chitarre (il plurale è d'obbligo), Domenico Ciaramella batteria, Mario Tronco tastiere, Peppe D'Argenzio fiati e Ferruccio Spinetti basso e contrabasso. In più per il concerto di Venerdì 27 al Festival di Bollate, la gradita sorpresa di vedere sul palco con l'ensemble campano, anche Fabrizio Bentivoglio, non nuovo a collaborazioni con la Piccola Orchestra. La serata si può dividere in tre parti. La prima comincia con le note di Ancora ci Penso con cui inizia anche il nuovo disco. Il primo a salire sul palco è Mariolino Tronco, il quale introduce l'ingresso di Peppe Servillo, nella ormai canonica tenuta scura e con la capacità mimica che lo contraddistingue. Poche note e ad uno ad uno cominciano a conquistare la scena gli altri Orchestrali . Lo stile è quello di sempre: elegante, sobrio, morbido, mai eccessivo, sempre colto, per niente ridondande. Ed è proprio in coerenza al loro stile che proseguono lo spettacolo con Cosa ti fa più paura, molto delicata e dolce, seguita da Dormi e sogna (premio critica a San Remo '98) e Sogno Biondo con la splendida interpretazione del cantante. Si finisce poi a Sentimento vincitrice di San Remo 2000, ma completamente rivisitata in chiave jazz rispetto ad allora, E mo ninna nanna scritta, come dice Servillo, non per essere cantata la sera, ma al mattino della domenica, quando non si lavora e ci si può alzare più tardi. Durante la seconda parte sale sul palco Fabrizio Bentivoglio e con lui il trombettista Roberto Piermartire. Scende invece la coppia Servillo-Mesolella ed il gruppo diventa quello con cui l'attore milanese ha esordito come cantante con l'album Sottotraccia, ovvero il Quintetto di Musicanormale. E' proprio attingendo da questo lavoro che l'attore stesso si diletta in un ruolo occupato finora solo per passatempo: non solo si dimostra un cantante valido ma, ovviamente, anche un interprete eccellente. Peraltro delle tre canzoni cantate la terza, Zagolin, capolavoro di ironia, l'ha pure scritta lo stesso attore-cantante, mentre le altre due fanno parte della tradizione spagnola. La terza ed ultima parte dello spettacolo è dedicata ai fans di vecchia data, a coloro almeno che conoscono gli album storici dell'Orchestra, quelli considerati delle pietre miliari nella loro storia, ma probabilmente anche in quella della musica leggera italiana: la triade d'oro Bellosguardo, Opplà , Finalmente Fiori e lo straordinario Cirano. E' proprio da quest'ultimo lavoro che propongono Un'altra Vita, splendido esempio della loro ispirazione popolare. Pure in questo caso Mesolella è fondamentale non solo sul versante meramente musicale, ma anche per la coreografia fatta con Servillo. I due costituiscono una perfetta coppia da palcoscenico: in particolare poi il cantante dimostra pure di avere spiccate doti da cabarettista e spesso introduce le canzoni raccontando, con tutto lo humor di cui può essere capace un meridionale, un aneddoto o dei fatti di vita vissuta. Si continua poi con La conversazione, per eseguire la quale il chitarrista guadagna il centro del palco con Servillo, La famiglia durante la quale tutto il gruppo è impegnato in una divertente coreografia che si conclude con un acuto di Mimì Ciaramella, per passare poi ad Aria di te con l'interminabile finale dal gusto indiscutibilmente jazzato, Nostromo e a questo punto il pubblico è letteralmente trascinato ad eseguire il coro, fino ad arrivare a quel grande capolavoro che è Abbassando con la chitarra suonata da Fabrizio Bentivoglio. Il pubblico presente si è dimostrato sempre all'altezza della Piccola Orchestra, pronto a sottolineare con un applauso, o battendo tenacemente i piedi sul parterre, le mille sfumature ed i virtuosismi tecnici degli strumenti, nonchè i giochi di parole che da sempre costellano le composizioni dei sei professionisti. Appuntamento Lunedì 7 con i PGR, sempre a Villa Arconati.
(Silvio Sbrigata)


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