Antonio Alessandri incanta al pianoforte
di Elena Bartolucci
15 Apr 2025 - Commenti classica
Il circolo di Ave continua a promuovere giovani talenti musicali in una cornice straordinaria intrisa di storia e musica quale il Palazzo Brancadoro. Ospite di lusso il pianista Antonio Alessandri.
(Foto di Marilena Imbrescia)
Fermo – Domenica 13 aprile, presso la magnifica Sala della musica di Palazzo Brancadoro ha avuto luogo il penultimo appuntamento della stagione concertistica de Il circolo di Ave.
Anna Danielli, una delle padrone di casa nonché organizzatrice dell’evento, ha espresso tutta la sua felicità per il programma previsto per il concerto pomeridiano in compagnia del giovanissimo talento Antonio Alessandri. Ha tenuto a precisare che l’inserimento di musicisti talentuosi agli inizi delle proprie carriere nello stesso cartellone accanto al nome di grandi star altisonanti è una prerogativa assoluta dell’associazione, che da sempre ha dimostrato di accogliere ben volentieri nel programma di ogni stagione artisti di tutte le fasce di età omaggiando chiunque dimostri di avere un enorme piglio artistico.
E talento ne ha da vendere la stella del pianoforte che a soli 19 anni dimostra di avere già una incredibile maturità musicale. Enrico Gramigna ha infatti dichiarato: “A colpire di Alessandri non è (solo) l’interpretazione e la capacità di lettura […] né la tecnica solidissima curata in anni fertili, bensì la sua spensieratezza, il suo approccio allo strumento […]”.
Alessandri, che ha iniziato lo studio del pianoforte entrando in conservatorio a soli sette anni, ha già all’attivo un’intensa attività concertistica affermandosi come uno dei maggiori talenti pianistici della sua generazione, a livello nazionale e internazionale.
Già primo premio assoluto in numerosi concorsi giovanili, nel 2018 si aggiudica il Concorso Steinway Giovani Talenti e si è esibito nella serata di gala al Festival Steinway di Amburgo nella prestigiosa Laeiszshalle, davanti a 2300 spettatori. Ha all’attivo numerosi recital per varie istituzioni ed è ospite regolare al Piano City Milano e nel mese di maggio del 2024 ha inciso il suo esordio discografico dedicato alle Variazioni Goldberg di Bach.
Per il programma proposto al Il circolo di Ave, Alessandri ha dapprima eseguito la Partita n. 5 in sol maggiore di J. S. Bach (1685-1750) suddivisa in Praeambulum, Allemande, Courante, Sarabande, Tempo di Minuetto, Passepied e Gigue.
Successivamente è stata proposta la Sonata per pianoforte n. 31 in la bemolle maggiore, op. 110 di L. v. Beethoven (1770-1827). Dopo le grandi sferzate dal ritmo in crescendo del primo movimento Moderato cantabile, molto espressivo, si passa alla forza espressiva carica di pathos dell’Allegro molto, per poi giungere all’Adagio, ma non troppo dai toni più drammatici e concludere poi con la Fuga. Allegro, ma non troppo le cui note struggenti riprendono il tono commovente dell’intera sonata.
Dopo un breve intervallo, il pubblico in sala ha potuto godere di un’interessante esecuzione di Variazioni e Fuga su un tema di Händel, op. 24 di J. Brahms (1833-1897), che si compone per l’appunto di ben 25 variazioni per poi terminare con una fuga.
Al termine del concerto, è stato concesso un timido bis proponendo Morgen! op. 27 n. 4 di Richard Strauss, una lied per voce e pianoforte, che ha deliziato ogni astante in sala per la delicatezza e la soavità di questo breve ma intenso brano.
La padrona di casa ha poi tenuto a ringraziare tutti i presenti per aver preso parte a un concerto tanto intimo quanto impressionante in particolare per la straordinaria maturità espressiva e di sentimento dimostrata al pianoforte da Alessandri, che continuerà sicuramente la sua ascesa nel panorama musicale odierno.
Degna di nota anche la chicca che è stata regalata prima del concerto, definita come una piccola delizia per stuzzicare il palato degli spettatori: Matilde Galletti, docente all’Accademia delle belle arti di Brera, con cui Il circolo di Ave collabora da tempo anche per le numerose mostre di arte contemporanea ospitate a Palazzo Brancadoro, ha presentato brevemente la storia di un’opera d’arte esposta sotto una teca di cristallo poiché gli elementi naturali che la compongono sono facilmente deperibili e fragili. Il pezzo fa parte della collezione Danielli ed è un’opera di Giovanni Oberti, autore contemporaneo che vive e lavora a Milano.
Intitolata Vanitas con steli di aglio (2020), l’opera, che per l’occasione è stata spostata dal solito posto nel fumoir, è un posacenere in vetro tutto sfaccettato, al cui interno sono presenti quattro steli di fiore di aglio, che simulano una coppia di sigarette fumate.
Questo pezzo è molto caro alla famiglia Danielli perché risale alla prima mostra personale legata a doppio filo con la storia del palazzo: l’opera è infatti dedicata al grande amore tra Osvaldo Licini e Ave Danielli. L’artista ha voluto immaginare che il famoso pittore si sia potuto finalmente ricongiungere alla sua cara musa ispiratrice per un ultimo saluto, indagando al contempo il passaggio del tempo e di come esso scalfisca ogni oggetto per scrivere una storia a sé.
L’ultimo appuntamento della settima edizione della stagione concertistica dell’associazione è previsto per il prossimo 10 maggio con il Quartetto Kandisky.
Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina de Il circolo di Ave: https://ilcircolodiave.it/