Antonella Ruggiero magnetica ad Udine per “Canzoni e poesie contro le guerre”


di Gianluca Macovez

29 Lug 2023 - Commenti live!

Il festival “Canzoni e poesie contro le guerre”, organizzato dall’associazione A.C.CulturArti e diretto da Edoardo De Angelis, è stato inaugurato, il 20 luglio scorso, da una magnetica Antonella Ruggiero, in Piazza Libertà, ad Udine, col concerto ‘Canzone fra le guerre’.

Edoardo De Angelis, musicista eclettico ed artista interessante, è il direttore artistico di A.C.CulturArti, che fra le tante attività  propone, questa estate ad Udine, “Canzoni e poesie contro le guerre”, rassegna interessante con tre eventi di grande rilevanza: il concerto di Antonello Ruggiero e Renzo Ruggieri; ‘Il dolore del mondo’, serata con le canzoni di De Angelis ed i versi di Ungaretti letti da Nicola Cossar; ‘Cjants in timp di uere/Canti in tempo di guerra’, concerto di Lino Straulino.

Tre serate importanti, per seminare la voglia di riflettere, per cercare sensazioni autentiche ed alle volte nascoste, ma anche per sottolineare l’importanza che può avere la periferia, che può diventare fucina di voci coraggiose e non spazio subalterno alle grandi realtà più popolari.

Antonella Ruggiero, dopo una pausa per riposare le preziose corde vocali, da fine giugno è in giro per l’Italia con una serie di spettacoli differenti, che vedono il coinvolgimento di solisti di prestigio, orchestre, gruppi.

Il 20 luglio, in Piazza Libertà ad Udine, accompagnata dalla fisarmonica di Renzo Ruggieri, musicista di valore mondiale, che ha incantato il numerosissimo pubblico presente, ha proposto ‘Canzone fra le guerre’, più che un concerto in senso tradizionale, un lungo duetto fra voce e fisarmonica, fra canto e poesia, una sorta di struggente preghiera laica per la voglia, o forse per desiderio autentico, di Pace.

Il concerto iniziava alle 19, dopo una interessantissima presentazione sul pane di corteccia “PanCôr”, ideato dallo chef Stefano Basello, a partire dai tronchi abbattuti dalla tempesta Vaia.

Può sembrare una scelta un po’ strana accomunare cucina e musica, ma in realtà si è trattato di una scelta molto attenta, perché l’operazione dello chef del Ristorante 1905 (La’ Di Moret) è di rara intensità. Un recupero rispettoso della Natura, la capacità di accogliere i suoi doni, ma anche la coscienza del passato come strada per il futuro, la continuità che non è prigione, ma ali per volare in un futuro coraggioso. Oltretutto la scelta del pane è carica di simbologie e riferimenti, quasi una Comunione con la storia, con il vissuto di ciascuno, alla ricerca di quella Madre Terra che troppo spesso viene calpestata.

Non è stato un discorso sulla cucina, ma sui valori, sulla filosofia di Vita e sul senso della passione per quello che si fa, che il pubblico ha dimostrato di apprezzare moltissimo, salutando Basello con un applauso da rockstar.

Si è capito subito che non era una serata di routine, ma una occasione studiata con determinata anticonvenzionalità, alla ricerca di atmosfere mai scontate e con la volontà di un coinvolgimento che andava molto al di là dell’ascolto.

Anche cominciare quando i negozi erano aperti, le strade percorse dalle persone, poteva risultare una scelta insolita. Alla fine, però, si è trattato di una soluzione vincente: la gente che passava si fermava ad ascoltare e man mano che lo spettacolo andava avanti la folla aumentava, si affacciava dalle finestre dei palazzi, affollava le terrazze, riempiva il pendio del Castello, si sedeva sui gradini prospicenti al municipio.

Un pubblico che cresceva in modo esponenziale e che alla fine faceva fiorire l’interza piazza, decisamente molto più numeroso dei comunque tanti posti previsti.

Il programma prevedeva alcune canzoni del periodo fra le due guerre ed i grandi successi della cantante, in una narrazione intensa, coinvolgente, spesso drammatica, perfettamente calibrata fra una voce dalla personalità inimitabile ed una fisarmonica suonata con mirabolante bravura.

La voce della Ruggiero nel corso della carriera ha forse perso alcune delle note alte, iperboliche e spettacolari, che agli esordi la rendevano una sorta di fenomeno del pentagramma, ma questo si è rivelato un dono prezioso, perché ci ha regalato una interprete di grande profondità, intensa ed autentica, con uno strumento dalla straordinaria tavolozza cromatica, capace di continui salti di ottava, un centro solidissimo, dei bassi che accarezzano il suono e note alte imperiose, sicure lame che salgono con apparente facilità verso il cielo.

Incanta la capacità di rileggere i brani, farli propri, sporcarli di vita, trasformarli contestualizzandoli nel presente, riuscendo a trasformare il suono, di opulenta bellezza, in poesia graffiante.

Anche i brani più noti lasciano le interpretazioni popolari e più discografiche per indossare la veste del tempo che passa, della vita che irrora ogni parola di autenticità.

Si apre con Tu Musica Divina, di D’Anzi, impostata su un dialogo fra gli arpeggi dell’armonica, in verità un po’ irruenti in volume e la tessitura altissima scelta dalla Ruggiero, che ricama una esecuzione decisamente personale e ricca di fascino ed atmosfere.

Amore lontanissimo, è eseguita in modo intenso, a tratti drammatico e spesso quasi melanconico, fino ad un finale dal suono purissimo, che pare raccontare un sentimento che supera tempo e dimensioni. Una metafisica della musica.

Il successo degli esordi dei Matia Bazar Per un’ora d’amore diventa, grazie anche ad una voce cresciuta per colori ed espressività, la narrazione di una donna autenticamente conscia di chi è adesso, che si guarda indietro con onestà, senza rimpianti ma con una chiara consapevolezza del mondo, capace, nel finale, di essere conscia della bellezza di lasciarsi andare alle sensazioni inconsce dei suoni, senza il bisogno di parole.

Echi di Infinito è giocato sul medium della voce. Giocata sull’alternanza fra forme armoniche e tratti declamatori, giunge al ritornello, che si fa canto libero e liberatorio, giocando sul pentagramma in modo coraggioso e sfrontato.

Si ritorna ai canti della guerra con una inaspettata Parlami d’Amore Mariù, ed una graffiante Crapa Pelada di Gorni Kramer, al quale il Maestro Ruggieri rende omaggio in un pirotecnico medley di successi più noti del compositore.

Al rientro la Ruggiero commuove con La canzone dell’amore perduto di De André. Il testo viene arricchito dal colore di una voce che riesce a trovare colori straziati nel centro e note alte pure, luminose di rimpianto e malinconia. Spiazza per intensità la conclusione, una sorta di ninna nanna all’amore perduto.

Ritornerai, introdotto da un affettuoso ricordo dell’autore Bruno Lauzi, racconta Genova come il luogo dei sogni giovanili, il porto sicuro, una sorta di ‘Montagna di Saint Victoire’, rifugio che viene evocato nei momenti di difficoltà, ma anche condiviso nella gioia.

Il brano che dà il titolo allo spettacolo, Canzone fra le guerre, parla delle guerre degli anni Novanta, che sono ancora terribilmente presenti della vita dell’umanità. Un canto attento, controllato, tesissimo, che trova infinite sfumature per un un racconto drammatico, che toglie il fiato a chi ascolta e che esplode in un crescendo vocale e narrativo che stordisce per forza e verità. La piazza segue l’esecuzione in un silenzio coinvolto, rotto solo dal suono della campana del castello, quasi che la città si unisse al pianto della protagonista.

Solo tu appare come un momento di apprezzata tregua in questo viaggio nelle sensazioni, straordinariamente affascinante, ma anche molto coinvolgente.

Si passa quindi ad un omaggio al coraggio delle donne, con Linda Perez Mimosa, tratto dall’album ‘Capo Verde terra d’amore’, nel quale sembra che la voce si faccia corteggiare vezzosamente dal suono della fisarmonica.

La Biele Stele è un canto in friulano che da anni fa parte del repertorio della Ruggiero. Una esecuzione intensa, che va a colpire al cuore una platea che di fatto a fine brano è in lacrime. La voce sale al cielo purissima, un soffio tagliente, una coinvolgente richiesta di aiuto, una invocazione contro tutte le guerre, una voglia di Infinito che emoziona anche l’interprete.

Ti sento, regala atmosfere biografiche magicamente credibili. Abbandonati i virtuosismi un po’ autocelebrativi che connotavano la versione discografica, ogni suono assume un peso narrativo importante, figlio evidente della vita. Un racconto che riesce a coinvolgere, accogliere, confortare, nel quale possiamo specchiarci grazie all’autenticità dell’artista che sa mettersi in gioco coraggiosamente.

La serata si chiude con un bis: Vacanze romane riletta musicalmente da Ruggieri. Una sorta di ouverture, mescolando alla musica di Marrale atmosfere di tango, colori jazz, persino alcuni echi stravinskiani. All’improvviso nel tripudio sonoro si riconosce l’incipit del brano, che viene regalato ammantato di evocazioni e rimpianto, malinconia e voglia di futuro, in un gioco mai scontato fra una voce straordinaria ed una fisarmonica magica, che alla fine si incontrano e si fanno unico suono. Una metafora dell’Amore assoluto e coraggioso come barriera alla guerra.

Ovazioni interminabili per entrambi gli interpreti da parte di un pubblico commosso e coinvolto come è raro vedere.

INFO

  • “Canzone fra le guerre”: evento inserito nella rassegna “Canzoni e poesie contro le guerre”, organizzata dall’Associazione Culturale CulturArti (A.C.CulturArti) con il contributo del Comune di Udine ed in collaborazione con il Festival “Frattempi/3: Il Tempo di Ri-Nascere”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli.
  • Prossimi appuntamenti il 3 agosto (ore 20:45) in Corte Morpurgo con EDOARDO DE ANGELIS & NICOLA COSSAR in “Il dolore del mondo” UDINE, Canzoni e poesie contro le guerre e l’8 agosto (ore 20:45) con LINO STRAULINO in concerto “Cjants in timp di uere/Canzoni in tempo di guerra”.

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