Successo della prima serata del Gigli Opera Festival 2021 a Recanati


di Roberta Rocchetti

7 Ago 2021 - Commenti classica

Villa InCanto, a Recanati, per il dodicesimo “Gigli Opera Festival”, a ricordare Corelli, Di Stefano, Lanza e Caruso. Sul palco i tenori Antonio Mandrillo, Raffaele Abete e Dario Prola. Il Premio Gigli 2021 è andato allo Sferisterio di Macerata.

Tra le tante iniziative marchigiane che contribuiscono ognuna alla faticosa ma gratificante rinascita dopo lo stop dovuto alla pandemia, quella che Villa InCanto mette in scena anche quest’anno a Recanati ha la valenza di un filo che funge da ponte tra passato, presente e futuro, quasi a ricordarci che l’arte in generale e la musica in particolare hanno il potere di alleviare le nostre preoccupazioni e traghettarci ogni volta fuori da esse.

Mercoledì 4 agosto si è infatti tenuta in Piazza Leopardi la prima delle serate del Gigli Opera Festival 2021 voluto dal direttore artistico Riccardo Serenelli già dodici anni fa. Alla presenza di un pubblico numeroso ma rispettoso delle norme di distanziamento e sicurezza che il Covid purtroppo ancora richiede si è tenuto l’omaggio ai quattro tenori di cui quest’anno ricorre il centenario, Franco Corelli, Giuseppe di Stefano e Mario Lanza per la nascita, Enrico Caruso per la morte. A questo florilegio di eccellenze si aggiunge la figura di Beniamino Gigli che oltre a dare il nome alla rassegna ricopre a Recanati, sua città natale, quasi il ruolo di musa protettrice della musica.

Il ponte tra passato e presente è stato creato dalla voce narrante di Luca Violini che sul testo a cura di Lino Terra ha creato il personaggio di Anthony Marrazzo, custode del Met di New York che divenuto vecchio all’interno di quel teatro che più che un luogo di lavoro è ormai il suo guscio vitale, ripercorre scavando nelle proprie memorie la vita dei quattro tenori, dalla spavalderia di Di Stefano, alla ritrosia di Corelli, dai trionfi di Caruso all’inesorabile declino per arrivare al testimone raccolto da Gigli,  memorie intervallate da arie d’opera nelle quali il Maestro Serenelli alla direzione del  Decimino Gigli ha accompagnato i tre tenori Antonio Mandrillo, Raffaele Abete e Dario Prola in un percorso originale nelle scelte e che ha saputo valorizzare le specifiche peculiarità tecniche di ogni solista.

Dopo l’apertura nella quale Serenelli ha guidato una fantasia strumentale sulle note della Carmen di Bizet si è passati all’esibizione delle tre voci che alternandosi hanno ripercorso la carriera dei quattro grandi passando anche passando per quelle canzoni napoletane che con la loro voce hanno fatto assurgere a preziosi brillanti da incastonare nel nostro sterminato patrimonio musicale.

A fine serata è stato consegnato ai rappresentanti Luciano Messi sovrintendente e Katiuscia Cassetta assessore alla cultura di Macerata il premio Gigli 2021 assegnato quest’anno allo Sferisterio, premio materiale costituito da una scultura di Marco Cingolani, artista giovane ma con una identità originale e già ben delineata, attestati di merito sono stati consegnati ai discendenti delle famiglie Corelli e Gigli e a chi in questi anni si è speso per tenere viva la memoria di questi artisti.

Il pubblico ha dimostrato il proprio apprezzamento con la richiesta di bis ovviamente soddisfatta prontamente. Le prossime date del Gigli Opera Festival prevedono mercoledì 11 agosto il Recital Cantango protagonista il tenore Fabio Armiliato in un omaggio a Tito Schipa e Carlos Gardel, un matrimonio artistico che sposa lirica e tango. Seguirà mercoledì 18 agosto una rivisitazione de La Traviata a cento anni dal debutto di Beniamino Gigli al Met, spettacolo che chiuderà la rassegna, certi che il prossimo anno altre perle usciranno dallo scrigno di Recanati, dove naufragar è sempre dolce.

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