Successo della edizione n. 23 del “Festival degli Appennini”


Silvana Scaramucci

18 Mag 2010 - Commenti live!

Montalto delle Marche (AP). Gelosi custodi di un'umanità autentica e genuina i canti della montagna hanno coinvolto ancora una volta un numeroso pubblico convenuto a Montalto Marche per la 23 edizione del Festival degli Appennini, svoltasi sabato 15 maggio nella cattedrale S.Maria Assunta, in orario serale, e replicata la domenica mattina nell'ambito della S.Messa. Un appuntamento questo di Montalto Marche ormai consolidato e atteso da quanti traggono emozioni toccanti dall'ascolto di testi semplici ma capaci di restituire il senso del quotidiano a un frenetico modo di vivere in cui si è spenta l'attenzione per le relazioni spontanee e per la considerazione delle affettuosità .
Come di consuetudine, l'apertura è toccata al coro La Cordata diretta dal m. Patrizio Paci, con esibizione su brani molto noti ed orecchiabili di Pigarelli, Mazzeri, Mascagni e Dionisi.
Oltre al gusto dell'ascolto, per il pubblico il Festival degli Appennini è anche viatico di trasmissione di saperi tradizionali e occasione per conoscere da vicino alcune aree della nostra Italia che mantengono la propria identità pur aprendosi ai circuiti turistici di massa. à il caso dei cori ospitati quest'anno dalla Cordata di Montalto, anfitrione dell'organizzazione, il Coro Fodom e il Coro Cima Tosa. Il primo di questi, diretto dal m. Lorenzo Vallazza, proveniente dalle Dolomiti bellunesi, da Livinallongo del Col di Lana, in punta di voce come detto dal suo presentatore – ha evocato luoghi sacri per la memoria nazionale non senza commuovere per l'immediata associazione alle suggestioni delle gole e dei passi montani che sono stati scenari della prima grande guerra. Il Coro Fodom, che ha curato anche coreograficamente l'etnia ladina ponendo ai lati dei coristi due belle ragazze in costume tipico, ha al suo attivo un vasto repertorio spaziante dal canto di montagna al popolare con particolare attenzione per il canto Ladino.
Proviene dalle Valli Giudicarie del Trentino il Coro Cima Tosa , diretto dal m. Piergiorgio Bartoli. Pur essendo di formazione recente, nasce nel 2002, esprime una consolidata tradizione di popolarismo musicale e tecnicamente sorprende per la valenza strumentale delle voci e delle modulazioni tonali.
L'esibizione si è conclusa, anche qui nel rispetto dello schema di tradizione, con l'esecuzione collettiva del popolarissimo brano la Montanara di Ortelli e Pigarelli per la direzione del m. Patrizio Paci.
Conduttore della serata il presidente del Coro La Cordata , il prof. Franco Emidi ha sottolineato nei suoi interventi di introduzione e di conclusione il prezioso e sottile lavoro che sottende l'esibizione vera e propria dei Cori e di quanti si impegnano nella salvaguardia del patrimonio dei canti popolari, ha posto l'accento sul lavoro filologico di recupero dei testi, sulla rielaborazione, e su quanto grande sia l'intera operazione culturale.
Ai Maestri direttori il presidente Emidi ha consegnato la bella pubblicazione del dr. Adriano Simonella Buon giorno campo dei fiori sottolineando che questo libro, come il canto popolare, racconta della dignitosissima umanità della nostra gente, dedita al lavoro nei campi o presente nei vari momenti della vita del paese famiglie lacerate dall'emigrazione, necessaria, ineluttabile, o dalla drammatica esperienza della guerra .e poi l'acqua, vitale, perenne trascorrere del tempo, o la neve che isolava dal mondo ma esaltava il senso di appartenenza alla famiglia, al calore dell'amicizia .
(Silvana Scaramucci)


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