"Predappio in luce" a Pesaro


di Claudia Zavaglini

11 Ago 2013 - Senza categoria

Cinema: Recensioni

PESARO. All'interno della sezione Il cinema documentario oggi: l'Italia allo specchio della 48^a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, è stato presentato il recente documentario di Marco Bertozzi Predappio in Luce (2008). Il film è stato proiettato il 30 giugno al Teatro Sperimentale, alla presenza del regista.
All'uscita del documentario, come ha ricordato lo stesso Bertozzi presentando il film, hanno fatto seguito diverse polemiche e svariati tentativi di ideologizzazione, fino alla presa di posizione del quotidiano Liberazione, che lo ha scagionato definitivamente.
Parli di Predappio? Sei un fascista. Se sei un fascista, sei un amico di Alemanno. […] Equazioni semantiche in libertà . Non così esplicite, ma pesantemente accennate proprio lì dove le parole dovrebbero avere più senso che altrove, su un giornale, un quotidiano, anzi “il” quotidiano italiano: la Repubblica. E' quello che è successo con il documentario Predappio in Luce di Marco Bertozzi […]. Il titolo era stato annunciato dal curatore Mario Sesti durante la conferenza stampa di presentazione e, dal giorno dopo, i giornali si sono lanciati in una serie di illazioni costate notti insonni e non solo al suo autore. à un difetto che abbiamo in molti, noi giornalisti, e su cui ci dovremmo domandare. Ovvero se sia legittimo, e fino a che punto, rispettare il dettato generale (di direttori ed editori) di arrivare primi e fare scandalo . Comunque e a prescindere, anche senza verificare.
Predappio in Luce è un documentario raffinato e lungimirante sulla nascita di una città -simbolo e sul peso storico che ancora oggi grava sulle spalle di un'intera cittadinanza e della sua amministrazione (di sinistra). à lì del resto che tre volte l'anno (nascita e morte di Mussolini e marcia su Roma) il fascismo non corre rischi di apologia, infesta l'intero paese, lo fa preda del suo delirio senza che polizia e carabinieri facciano nulla per impedirlo. L'ordine dovrebbe arrivare da Roma, ma la capitale se ne frega, lasciando ai locali il compito di gestire la patata bollente, senza peraltro dargliene gli strumenti.
(Liberazione – Fonte: http://www.micciacorta.it/archivio/articolo.php?id_news=1158)
L'appello a Bertozzi è giunto dal Comune di Predappio, intorno al 2004. La richiesta è tanto comprensibile nella teoria quanto complessa nella pratica: trasformare l'immagine da “città del duce” del comune con un documentario, tentare di risanare la ferita ancora aperta del passato, permettere ai cittadini e ai loro amministratori di costruirsi finalmente un futuro.
(Fonte: http://www.micciacorta.it/archivio/articolo.php?id_news=1158)
Predappio in Luce è un documentario interessante, da non sottovalutare, oltre che per le realtà che mostra, nemmeno per quanto riguarda la colonna sonora (creata con la collaborazione di Giorgio Casadei), il montaggio e gli interpreti (a parte Giorgio Frassineti, due voci autorevoli, ma, significativamente, non italiane: Pierre Sorlin e David Forgacs).
Non sorprende che Bertozzi possa esser stato spiazzato dall'iniziale lettura in senso ideologico che è stata data del suo lavoro: Quello che mostro è caricaturale, quando non apertamente eversivo. Come nel caso dei raduni di fronte al mausoleo di Mussolini. Tutti cantano “Faccetta nera”, ma la cosa che fa realmente scandalo, e io la mostro, è che ci sia un prete a cantare in prima fila, mentre i carabinieri assistono senza muovere un dito. Sono loro che se ne infischiano dell'apologia di fascismo, non io. Se io faccio vedere una cosa, non vuol dire che sono identificato con quella cosa. (Marco Bertozzi, fonte: http://www.micciacorta.it/archivio/articolo.php?id_news=1158)
Bertozzi con questo lavoro porta davanti agli occhi dello spettatore Predappio, Predappio con la sua storia, Predappio con il suo ruolo nell'immaginario collettivo, Predappio come luogo simbolico, come meta oramai fissa dei nostalgici del fascismo, Predappio con la sua architettura, Predappio con i suoi raduni ma anche Predappio con la sua quotidianità .
Alcune ferite ancora aperte della recente storia nazionale prendono vistosamente corpo recandosi a Predappio. Gli amministratori stessi sono in difficoltà nel gestire il peso di una memoria che sovrasta le loro forze e coinvolge mitici pellegrinaggi da tutta Italia. Una memoria irriducibile, scolpita con forza nel ventennio grazie alla grancassa del Luce di allora, a centinaia di servizi fotografici sulla città del duce , a migliaia di articoli e pubblicazioni sulla famiglia di Mussolini. Predappio in luce cerca di scavare nel passato prossimo confidando proprio nel sistema dei media, revisionando immagini e paesaggi sonori apparentemente documentari , sottraendo quei film al naturale flusso verbale di stentoree voci over.
(Marco Bertozzi, fonte http://www.almafilm.it/predappioinluce.htm)
(Claudia Zavaglini)


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