Nicola Piovani e l'Orchestra Aracoeli aprono la stagione concertistica della IUC (Istituzione Universitaria Concerti)


4 Ott 2003 - News live

di Federica Baioni

Roma – Inizio all'insegna di musica che definirla teatrale o cinematografica non basterebbe, è quello che a Roma offre l'Istituzione Universitaria Concerti. Nella splendida cornice dell'Aula Magna a Roma verrà inaugurata dall'11 Ottobre e proseguirà fino a maggio 2004 la stagione concertistica universitaria. Primo spettacolo in cartellone che aprirà la manifestazione che vanta ormai all'attivo 59 edizioni, sono Le Cantate orchestrate dal maestro e premio oscar Nicola Piovani. La pièce musicale che comprende due cantate si avvale della collaborazione ai testi dello scrittore, poeta e partner da sempre Vincenzo Cerami che dona alle note della partitura e al mito la potenza del testo scritto interpretato in chiave teatrale dagli attori Lello Arena e Norma Martelli e in chiave musicale dalle voci di Donatella Pandimiglio, Aisha Cerami e tutta l'ensemble dell'Orchestra Aracoeli.
Ne La Cantata del Fiore Cerami e Piovani si esercitano sul mito di Narciso, il giovane bellissimo ma ribelle (interpretato da Norma Martelli), che rifiuta di procreare e che, ignorando le attenzioni della ninfa Eco, finirà per innamorarsi della propria immagine. Ne La cantata del Buffo invece, Lello Arena è Caramella, un personaggio voluto dagli dei perchè porti allegria in un mondo sconvolto da guerre e preoccupazioni. Ma potrà il buffo sottrarsi al proprio destino e avere il diritto di prendere sul serio la propria esistenza? E resisterà all'impulso della sua natura di rivelare, a costo della vita, l'imbarazzante segreto del re Mida?
La narratività emotiva della parola cantata, – scrive Cerami – la musicalità della parola recitata, la teatralità dello strumento che suona in scena sono i tre poli espressivi su cui si fonda e si sviluppa questa forma di spettacolo. La Cantata del Fiore scritta e rappresentata nel 1998 durante il festival jazz di Roccella Jonica, può considerarsi un brano scritto in assoluta libertà stilistica è un brano come lo definisce Piovani oratoriale per voci cantanti, voce recitante e ensemble orchestrale. Può definirsi appartenente a più di un modulo stilistico senza inquadrarlo in schemi precostituiti jazz, rock, d'avanguardia, leggero o classico che sia, offre allo spettatore la possibilità di essere letto e facilmente fruito senza l'ausilio del libretto. La cantata inoltre segnò l'incontro importante e l'inizio della collaborazione fruttuosa e piena di successi di Piovani con lo scrittore e poeta Vincenzo Cerami, stregato dalla valenza ritmica ed espressiva delle partiture, che proprio dall'epoca non lo abbandonò mai siglando le maggiori opere in versi del maestro. Infine la Cantata del Buffo aggiunta successivamente, rinsalda l'aspetto popolare e colto andando a creare quell'arte sincretica dove ogni parola ha un peso forte e la musica ne ricrea i paesaggi. Qui è stato ritoccato il mito e grazie all'intervento di Lello Arena, fondatore di Napoli, è venuta fuori una storia di valenza tragicomica.

(Federica Baioni)


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