Marlene Kuntz “Ho ucciso paranoia”


a cura di Francesca Bruni

10 Ago 2023 - Dischi

Continua la presentazione, a cura di Francesca Bruni, degli album storici del rock italiano e non solo. È la volta del terzo album dei Marlene Kuntz, pubblicato nel 1999, “Ho ucciso paranoia”.

Nel Gennaio del 1999 esce in Italia “Ho ucciso paranoia”, terzo album in studio della rock band Marlene Kuntz, un lavoro diverso e più maturo rispetto ai due album precedenti “Catartica” (1994) ed “Il vile” (1996) dove la furia noise lascia spazio a sonorità più armoniose.

Il disco prodotto dalla casa discografica C.P.I. (Consorzio Produttori Indipendenti) è uscito in due versioni, la prima composta da tredici brani, tra cui due improvvisazioni musicali denominate “Spore” e la seconda contenente un doppio cd con l’album originale più sedici frammenti derivanti da loro Jam sessions.

Dalla pubblicazione di questo album seguirà un tour in tutta Italia che porterà la band alla realizzazione del loro primo disco live dal titolo “H.U.P Live in Catharsis”,uscito nel novembre 1999, contenente diciassette memorabili brani a chiudere la trilogia d’esordio del quartetto di Cuneo.

Nel primo brano L’ odio migliore, un’atmosfera paranoica è accompagnata da chitarre stridenti e da una voce roca ed a tratti furiosa accentuando il tormento presente in tutta la canzone, il finale è scandito da suoni electro rock che si affievoliscono piano piano.      

Nella bellissima Abitudine un ritmo incalzante introduce il brano dettato dall’inserimento del basso, della batteria e dalle voci che si intersecano tra di loro come echi radiofonici, indimenticabile e di grande intensità è il malinconico assolo di chitarra che trasmette forti emozioni e sentimenti autentici.   

https://music.youtube.com/watch?v=MYAszHTtb9s&list=OLAK5uy_lINanKguEYMuYxOowJuH_woLR4vWgYgM0

Una furia incontrollabile prevale in Le putte, l’ironia ed una strafottenza spregiudicata invitano a riflettere sull’uso smodato del linguaggio, il rock si fa tagliente e sfrontato ed un’inaspettata filastrocca chiude il brano.

https://music.youtube.com/watch?v=RKYunexxPXE&list=OLAK5uy_lINanKguEYMuYxOowJuH_woLR4vWgYgM0

Infinità è un’incantevole poesia d’ amore caratterizzata da parole dolci e passionali che scorrono soavemente come carezze sulla pelle, una canzone meravigliosa da ascoltare all’infinito che racconta le fragilità dell’amore.

https://music.youtube.com/watch?v=o-ntGlH2nzg&list=OLAK5uy_lINanKguEYMuYxOowJuH_woLR4vWgYgM0

Il ritmo docile contraddistingue Una canzone arresa, chitarre armoniose e voci equilibrate vengono invase improvvisamente da un momento puramente rock a chiudere il brano.

Nella sesta traccia dal titolo Questo e altro la tregua svanisce, chitarre impetuose e grida intense creano uno stato di incontrollabile turbamento, spazzare via ciò che può essere eliminato è il messaggio che vuole trasmettere la canzone.

Un’amara consapevolezza ed un dolore irreparabile predominano nella splendida Ineluttabile, il ritmo convulso si sposa perfettamente con le parole disarmanti e ricche di pathos, un pezzo che non ha bisogno di spiegazioni e dalla bellezza sconvolgente.

Suoni allucinati caratterizzano Lamento dello sbronzo che portano l’ascoltatore ad uno stato di trance, le parole cariche di intensa emotività e le chitarre distorte ricordano la band americana dei Sonic Youth tanto amata dal gruppo piemontese.       

Il naufragio è pervasa da un amore travolgente e da un ritmo vacillante con chitarre inebrianti e da voci agitate come onde impetuose.

Il disco prosegue con la Spora n.5,un breve frammento caratterizzato da ricercate accordature di chitarre.

In delirio è contraddistinta da un ritmo chiassoso ed inarrestabile accompagnato da una voce energica che improvvisamente si trasforma in un grido serrato e disperato.

https://music.youtube.com/watch?v=1DWw4Ckp7us&list=OLAK5uy_lINanKguEYMuYxOowJuH_woLR4vWgYgM0

Toni tenui e pacati in versione acustica sono presenti nella Spora n.27.

Suoni cupi dal ritmo blando introducono Un sollievo, una melodia delicata si alterna a momenti concitati dettati da un rock furente.

“Ho ucciso paranoia” è un disco profondo in cui sono racchiuse tutte le angosce esistenziali, spietato e fragile senza mai rinunciare a quell’eleganza e schietta sincerità che ha sempre contraddistinto la band.  

Un capolavoro del rock alternativo italiano che sul finire della decade anni’ 90 ha segnato profondamente un decennio importante per il nostro panorama musicale.

Intramontabili M.K !

Band

  • Cristiano Godano: voci e chitarre
  • Riccardo Tesio: chitarre
  • Dan Solo: basso
  • Luca Bergia: batteria

Brani

  1. L’ odio migliore
  2. L’ abitudine
  3. Le putte
  4. Infinità
  5. Una canzone arresa
  6. Questo e altro
  7. Ineluttabile
  8. Lamento dello sbronzo
  9. Il naufragio
  10. Spora n. 5
  11. In delirio
  12. Spora n. 27
  13. Un sollievo
  • Testi: Cristiano Godano
  • Musiche: Ambrosoli, Bergia, Godano, Tesio (tranne “L’ abitudine”, “Le putte”, “Infinità”, “Ineluttabile”, “Un sollievo” di Bergia, Godano, Tesio)
  • Produzione artistica: Marlene Kuntz e Marco L. Lega (tranne “Ineluttabile” e “Il naufragio” a opera di Marlene Kuntz e Gianni Maroccolo)
  • Produzione esecutiva: Gianni Maroccolo
  • Registrazioni, missaggi, editing digitale: Marco L. Lega
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