“MANOLA” conquista Macerata


di Elena Bartolucci

12 Apr 2023 - Commenti teatro

Nancy Brilli e Chiara Noschese brillano di luce propria dimostrando di essere due mostri di bravura.

(Ph Ornella Foglia)

Macerata – Lo scorso 4 aprile, presso il Teatro Lauro Rossi, è andato in scena lo spettacolo intitolato Manola, in cui le due bravissime attrici, Nancy Brilli e Chiara Noschese, hanno dato prova di essere due incredibili interpreti.

Due sorelle gemelle, in netto contrasto tra loro sin dalla nascita, si raccontano in un serrato botta e risposta. Anemone (Brilli), sensuale, colorata, svampita e irriverente, ha puntato sempre tutto sulla sua gioia di vivere e la sua bellezza, una carta vincente che le ha aperto qualsiasi porta. Al contrario, la sorella Ortensia (Noschese) incarna il suo esatto opposto: irsuta, grigia, polemica, ansiosa e rabbiosa creatura che è sempre in cerca di una rivincita, perché è in lutto con la vita e gli altri e ha smesso di avere fiducia nel genere umano. Anemone è sempre stata fortunata, mentre sua sorella si trascina la sfortuna dietro da sempre, assorbendo ogni male del mondo senza riuscire a restare inerme ai problemi degli esseri umani in generale.

Sessualmente disinibita la prima, Ortensia è invece decisa a rimanere illibata per il suo uomo ideale. E sarà proprio Poldo, un uomo conosciuto in rosticceria dal forte rigore intellettuale ma dalla scarsa igiene intima, che stravolgerà le loro esistenze a tal punto da incrinare ulteriormente il rapporto tra le due dando inizio a una vera e propria trasformazione caratteriale e non solo. Se Ortensia scopre finalmente la sua femminilità e la sessualità, diventando un’animatrice milf in discoteca, Anemone si imbruttisce, ingrassa a dismisura e diventa alcolizzata, abbandonando ogni bene materiale per amore.

Entrambe le sorelle si raccontano e al tempo stesso raccontano la propria gemella, enfatizzando sul fatto che quei pochi secondi di differenza alla nascita le hanno segnate per sempre.

Non si sono mai sopportate proprio perché in qualche modo hanno subito ripicche e sgambetti, che non hanno fatto altro che fomentare la loro inadeguatezza, la loro insicurezza e l’odio reciproco.

A mano a mano, senza accorgersene, le due sorelle iniziano una lenta metamorfosi trasformandosi nella propria nemesi: “come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto”.

Non si parlano mai guardandosi negli occhi, ma si rivolgono solo ed esclusivamente a questa Manola, che non è dato sapere chi sia per l’esattezza. Forse una terapeuta, un’amica immaginaria oppure un’entità superiore. Come la stessa autrice del testo, Margaret Mazzantini, ha dichiarato: “In realtà la Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile, non è altro che la quarta parete teatrale sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie”.

L’aspetto più spiazzante è la messa in scena: la stanza fatiscente del vecchio albergo di famiglia ormai in disuso è invasa da una massa melmosa informe che lentamente si sta mangiando tutti gli ambienti quasi a simboleggiare un mondo in disgregazione in cui queste due donne non riescono ad affrontare qualsiasi tipo di bruttura esistenziale.

Manola è un testo surreale senza remore o freni che, grazie alla bravura di due performer eccezionali come Brilli e Noschese, diventa un’opera teatrale singolare di grande effetto scenico e interpretativo. Un fiume di parole senza filtri che segue un ritmo molto serrato che le due interpreti riescono a domare senza problemi, facendo emergere alla perfezione questo rapporto di sorellanza molto combattuto.

Lo spettacolo è una produzione Enfi Teatro – Teatro Il Parioli, firmato da Margaret Mazzantini con la regia di Leo Muscato. Le scene sono di Federica Parolini, i costumi di Lisa Rufini e il disegno luci di Alessandro Verazzi.

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