“Lo Schiaccianoci” trionfa alle Muse


Alessandra Pasquali

13 Mar 2005 - Commenti classica

Venerdì 25 febbraio al Teatro delle Muse si è riavviata la tradizione del balletto con Lo Schiaccianoci di P.I. Čajkovskij, portato in scena dall'Accademia di Ballo Vaganova di San Pietroburgo in esclusiva regionale.
Parliamo di tradizione in quanto in precedenza il Teatro delle Muse aveva ospitato dal 1827 altri balletti come Gabriella di Vergy con la coreografia di Gaetano Gioja, a cui seguirono decine di spettacoli con soggetti che affrontavano in particolare temi d'attualità o davano vita a personaggi di romanzi alla moda, rientrando perfettamente nel circuito del balletto per numero di produzioni e di tournèe.
L'Accademia di Ballo Vaganova si distingue per il metodo di insegnamento sviluppato da Agrippina Vaganova nello scorso secolo, ancora utilizzato come base dell'insegnamento del balletto sia in Russia sia in tutto l'Occidente. Un metodo che abbraccia tutti gli elementi del mondo della danza, con programmi di perfezionamento della tecnica e della forza fisica: in tal modo ogni ballerino è in grado di danzare stili diversi, dal classico al moderno. Dalla sua fondazione in epoca imperiale, l'Accademia di Ballo Vaganova di San Pietroburgo lega la sua storia ai più grandi coreografi e ballerini, da Paviova a Balanchine, da Baryshnikov a Nureyev. Oggi direttore artistico dell'Accademia è un'altra famosa ex diplomata: Altynai Asylmuratova; che può vantare, nella sua carriera, oltre a numerosissime interpretazioni classiche, anche molte prime interpretazioni di lavori come Theme and Variations (1989) e Apollo Musagetes (1992) per la coreografia di G. Balanchine, e ancora coreografie di M. Fokine, E. Tudor, J. Robbins, R. Petit.
Per numerose stagioni ha danzato come artista ospite al Royal Ballet di Londra, al Ballet National de Marseille, all'American Ballet Theatre, al Teatro alla Scala, all'English National Ballet e al BalIet de l'Opèra de Paris.
Lo schiaccianoci un balletto-favola su musica di P.I. Čajkovskij, libretto scritto nel 1891 da Marius Petipa dal famoso racconto dello Schiaccianoci e del Re dei Topi di E.T.A. Hoffmann, è stato proposto dal Corpo di Ballo Vaganova nella versione coreografica magica e fiabesca di Vassilij Vainonen e nell'allestimento del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, scene di Simon Virsaladze. La storia si svolge la vigilia di Natale in una città tedesca agli inizi dell'Ottocento. Il signor Stahlbaum ha organizzato una festa nella sua casa. Fra i tanti invitati c'è il signor Drosselmeyer, un po' mago un po' giocattolaio, che ha portato con sè alcuni pupazzi meccanici e uno schiaccianoci di legno a forma di soldatino. I bambini giocano con Drosselmeyer. Masha, la figlia di Stahlbaum, rimane affascinata dallo schiaccianoci. Suo fratello Franz glielo strappa di mano staccandogli la testa dal corpo. Drosselmeyer aggiusta lo Schiaccianoci cercando di confortare Masha. La festa finisce (atto I). Già in questo primo atto ci colpisce l'azzeccato e funzionale utilizzo dei vari piani per le scene degli esterni e il sapiente miscuglio di scene dipinte ed elementi d'arredo come il caminetto, il letto e la poltrona per gli interni.
Masha si addormenta, sogna dei topi che invadono la sala da pranzo guidati dal Re dei Topi. Lo Schiaccianoci prende vita e si lancia in battaglia alla testa dei soldatini di latta. Masha lo salva con un colpo di pantofola ben assestato contro il Re dei Topi che, sconfitto, scompare con le sue truppe. Per magia, Drosselmeyer trasforma lo Schiaccianoci e Masha in Principe e Principessa (atto II).
I due navigano su un fiume magico verso una terra incantata. Lo Schiaccianoci sconfigge alcuni pipistrelli e continua il viaggio insieme alla Principessa Masha verso un'isola incantata. Iniziano i festeggiamenti. Masha e lo Schiaccianoci danzano felici (atto III).
Si fa giorno. Il magico sogno svanisce. Masha si sveglia (epilogo).
Possiamo veramente dire che in tutto il balletto si è riusciti a mantenere il clima sognante del racconto di Hoffmann. Lo vediamo, in particolare, nel secondo atto con la famosa danza dei fiocchi di neve e la conclusione con un bellissimo effetto in trasparenza in cui le ballerine, che sembrano uscite dalla scena, si intravedono come in sogno allontanarsi ed ancora nei costumi di scena molto ricchi ed elaborati come quelli delle danze Spagnola, Orientale, Cinese e Russa o nei colori pastello.
La bravura e la precisione del corpo di ballo, anche nei suoi elementi più giovani, hanno dimostrato ancora una volta la qualità dell'Accademia Vaganova e reso possibili momenti di vera poesia come quello della famosa danza dei fiori.
La scelta della Fondazione Teatro delle Muse e dell'Ater (Associazione Teatrale Emilia Romagna) di ripartire con uno dei classici più amati del repertorio russo, Lo Schiaccianoci appunto, e con uno dei corpi di ballo più stimati a livello internazionale ci è sembrata molto intelligente; ed è stata premiata da uno straordinario successo di pubblico: composto da una platea variegata in cui spiccava la presenza di tantissimi bambini, che hanno seguito con attenzione e passione l'intero balletto.
L'accordo siglato dalla Fondazione con l'Ater prevede, infatti, che sia quest'ultima a proporre i titoli di balletto per 4 stagioni (da quella attuale fino al 2008).
Il prossimo atteso appuntamento è con il Corpo di ballo dell'Opera di Kiev che si esibirà in prima regionale il 6 aprile 2005 nel balletto in due atti Giselle su musica di Adolphe Adam, per il libretto di Vernoy de Saint Georges, Thèophile Gautier e Jean Coralli, coreografia di Marius Petipa (da Jean Coralli e Jules Perrot), scene e costumi Tet'jana Bruni.
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LO SCHIACCIANOCI

Un balletto-favola su musica di P.I. Čajkovskij, libretto scritto nel 1891 da Marius Petipa dal famoso racconto dello Schiaccianoci e del Re dei Topi di E.T.A. Hoffmann, è stato proposto dal Corpo di Ballo Vaganova nella versione coreografica magica e fiabesca di Vassilij Vainonen e nell'allestimento del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, scene di Simon Virsaladze. Su indicazione del Consiglio dei Teatri Imperiali, Marius Petipa scrisse nel 1891 la trama di una nuova coreografia intitolata Schiaccianoci ; successivamente, tale trama venne passata a P.I. Čajkovskij. Il soggetto si basava sulla famosissima favola dello Schiaccianoci e del Re dei Topi di Hoffmann, adattata per i bambini e trasformata in un balletto-favola. Čajkovskij ha composto un balletto sinfonico sull'infanzia, sulla vita, sul destino e sulle emozioni umane. Il balletto è stato messo in scena nel 1892 da Lev Ivanov, secondo maestro di ballo del Teatro Mariinskij. La danza dei fiocchi di neve ottenne particolare successo. Le versioni successive del balletto non sono mai riuscite a ricreare la poesia della partitura originale. Solo la versione di Vajnonen (1934), riprendendo le indicazioni e le tradizioni di Petipa, ottenne un grande successo grazie alla calda atmosfera, alle emozionanti scene dei bambini, alla meravigliosa danza dei fiocchi di neve e allo splendido divertissement dell'ultimo atto. L'argomento de Lo Schiaccianoci, uno dei classici più amati e più rappresentati del repertorio russo è il fantastico sogno di Masha in tre atti e un epilogo.

Atto primo
La vigilia di Natale in una città tedesca agli inizi dell'Ottocento. Il signor Stahlbaum ha organizzato una festa nella sua casa, attorno all'albero di Natale. Fra i tanti invitati c'è il signor Drosselmeyer, un po' mago un po' giocattolaio, che ha portato con sè alcuni pupazzi meccanici e uno Schiaccianoci di legno a forma di soldatino. I bambini giocano con Drosselmeyer. Masha, la figlia di Stahlbaum, rimane affascinata dallo Schiaccianoci. Suo fratello Franz glielo strappa di mano staccandogli la testa dal corpo. Drosselmeyer aggiusta lo Schiaccianoci cercando di confortare Masha. La festa finisce.

Atto secondo
Masha si addormenta, sogna dei topi che invadono la sala da pranzo guidati dal Re dei Topi. Lo Schiaccianoci prende vita e si lancia in battaglia alla testa dei soldatini di latta. Masha lo salva con un colpo di pantofola ben assestato contro il Re dei Topi che, sconfitto, scompare con le sue truppe. Drosselmeyer trasforma lo Schiaccianoci e Masha in Principe e Principessa che partono per una terra incantata.

Atto terzo
Masha e lo Schiaccianoci navigano su un fiume magico. Lo Schiaccianoci sconfigge alcuni pipistrelli e continua il viaggio insieme alla Principessa Masha verso un'isola incantata. Iniziano i festeggiamenti. Masha e lo Schiaccianoci danzano felici.

Epilogo
Masha dorme ancora. Si fa giorno. Il magico sogno svanisce. Masha si sveglia.
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L'Accademia di Ballo Vaganova e il suo Direttore Artistico

L'Accademia di Ballo Vaganova ha appena celebrato il 125 anniversario della nascita di un'eminente figura della storia del balletto, Agrippina Vaganova, a cui nel 1957, pochi anni dopo la morte, la famosa scuola di ballo di San Pietroburgo, fondata nel 1738 e precedentemente conosciuta come la Scuola Imperiale di Teatro, è stata dedicata. La stessa Agrippina Vaganova si diplomò in quella scuola nel 1897 e vi insegnò per oltre venti anni. Ma l'Accademia vantava già una sua storia. Tutto iniziò nel 1738 quando l'Imperatrice Anna Ivanova fondò la scuola di ballo con dodici ragazzi e dodici ragazze per insegnar loro i passi stranieri con dei maestri di ballo dell'Europa occidentale. Oggi l'Accademia ha la sua sede in via Rossi e ospita più di 300 studenti che vi frequentano corsi di danza e di istruzione generale. Ciò che rende unica tale Accademia è il metodo di insegnamento sviluppato da Agrippina Vaganova nello scorso secolo e raccolto nel libro I Fondamenti della Danza Classica (pubblicato a Leningrado nel 1934) ancora utilizzato come base dell'insegnamento del balletto sia in Russia sia in tutto l'Occidente. Un unico metodo che abbraccia tutti gli elementi del mondo della danza, con programmi di perfezionamento della tecnica e della forza fisica: in tal modo ogni ballerino è in grado di danzare stili diversi, dal classico al moderno. Dalla sua fondazione in epoca imperiale, l'Accademia Vaganova lega la sua storia ai più grandi coreografi e ballerini quali Anna Paviova e Vaslav Nijinskij, Rudolf Nureyev, Natal'ja Makarova, George Balanchine e Mikhail Baryshnikov e ancora oggi molti ballerini del Kirov Ballet continuano a diplomarvisi. I diplomati dell'Accademia Vaganova di San Pietroburgo lavorano oggi in numerose Compagnie di danza in tutto il mondo, ma solitamente è la Compagnia del Teatro Mariinskij, il Kirov Ballet, ad avere tra le sue fila la maggior parte di diplomati. L'elevata qualità artistica del Kirov e la leggendaria bellezza del corps de ballet sono dovute al metodo di insegnamento che i ballerini hanno ricevuto all'Accademia. Oggi il direttore artistico dell'Accademia è un'altra famosa ex diplomata: Altynai Asylmuratova. L'influenza dell'Accademia in Russia e in tutto il mondo non è mai stata così grande e la tradizione e il prestigio di insegnarvi danza è importante oggi tanto quanto lo era ai tempi della Vaganova.

Altynai Asylmuratova
Altynai Asylmuratova è nata il I gennaio 1961 ad Alma-Ata, Kazakhstan e nel 1970 è stata ammessa alla Scuota Coreografica di Leningrado dalla quale si è diplomata nel 1978 nella classe di Inna Zubkovskaya, nello stesso anno è entrata a far parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo dove ha interpretato La Bella Addormentata (Aurora), Raymonda (Raymonda), Giselle (Giselle), Il Lago dei Cigni (Odette-Odile), Don Chisciotte (Kitri), La Bayadère (Nikiya), La Sylphide (Sylphide), Il Corsaro (Medora), Romeo e Giulietta (Giulietta), La Fontana di Bakhcizaraij (Zarema), La Leggenda dell'Amore (Shirin, Mekhmene-Banu), Spartacus (Egina).
E' stata la prima interprete dei seguenti ruoli: Asiyat in Asiyat (1984), coreografia di O. Vinogradov; Maria Maddalena in Il processo (1988), coreografia di A. Fodor. Ha interpretato i ruoli principali nelle seguenti coreografie in occasione del loro debutto sul palcoscenico del teatro Mariinskij: Theme and Variations (1989); Apollo Musagetes (1992) coreografia di G. Balanchine; Sheherazade (1993) coreografia di M.Fokine; Faded Leaves (1991) coreografia di E. Tudor; In the Night (1992), coreografia di J. Robbins; Carmen (1998), coreografia di R. Petit. Ha collaborato con M. Bèjart interpretando Adamo ed Eva insieme al Bèjart Ballet Lausanne e ha preso parte al film White Night's Grand Pas (1987). Per numerose stagioni ha danzato come artista ospite al Royal Ballet di Londra in Manon (Manon), Raymonda (Raymonda), Romeo e Giulietta (Giulietta); al Ballet National de Marseille di Roland Petit interpretando tutto il repertorio; e all'American Ballet Theatre, al Teatro alla Scala, all'English National Ballet e al Ballet de l'Opèra de Paris. Dal dicembre 1999 Altynai Asylmuratova è Direttore Artistico dell'Accademia di Ballo Vaganova di San Pietroburgo.

(Alessandra Pasquali)


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