KINGSIZE


11 Ago 2013 - Dischi

di Carlito Schilirò

Album “postumo” per certi versi, Five ma allo stesso tempo anche post-Five. Come tutti sapranno, a due settimane dall'uscita del loro terzo (e poco atteso) album, ABS, Sean, Scott, J e Ritchie hanno dato forfait per sempre. Un record di velocità e indecisione. Ancora prima di approdare in classifica (al primo posto, per essere precisi) il nuovo frutto dei Five – “Kingsize” da' forti segni di cedimento. Prima il rimpiazzo a forma di sagoma di Sean nel video di “Let's dance”, poi l'ultima apparizione live su “Top of the pops”: playback, facce cupe e movimenti scoordinati. Quasi una fine annunciata. A distanza di pochi giorni segue il comunicato ufficiale. Nonostante tutto, i cinque ragazzotti inglesi – tutti under 25 – possono sentirsi soddisfatti ed uscire a testa alta da questa situazione imbarazzante. Ai vertici delle chart italiane, australiane ed inglesi, “Kingsize” – spinto dalla hit “Let's dance” – fa la sua bella figura; il singolo funziona in termini discografici e suona anche bene, così come in fondo tutto l'album. Ballate strappalacrime, rock, tracce dance e up-tempo, folk music, sample cinematografici, qualche cover e tanto di ghost track finale. In casa Five non si butta via niente. Smaccatamente pop come nella più lunga tradizione del malcostume musicale inglese, ma anche sporadiche incursioni nel rap/R&B, per cavalcare un trend alla Craig David a cui la bella Something in the air” fa decisamente il verso, o quello di Nelly con il pezzo dal groove riconducibile a St. Louis, “Breakdown”. Un percorso, il loro, pericolosamente simile a quello delle Spice Girls (con cui condividono creatore, produttore ed autore), tra hit, flop e rinascite musicali, fino all'improvvisa separazione, vera o presunta che sia. Kingsize è comunque il loro migliore lavoro fino ad oggi, e merita di dominare le chart, dimostrando grinta, capacità canore e una crescita palpabile. E perchè no magari alla fine ci ripensano! O forse ognuno di loro sta già preparando in gran segreto il proprio debutto solista. Anche in questo caso niente di nuovo. “I ragazzacci del pop”, come sono stati definiti, sono il miglior esempio della musica leggera anglosassone, rispecchiando a pieno i gusti dei teen ager inglesi. Parafrasando una famosa battuta di Moretti, diremmo che l'Inghilterra si merita decisamente i Five.

(fonte: videomusica.it)


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