Der Zwerg


11 Ago 2013 - Dischi

recensione di Alberto Bazzano

Copertina del DVDSussistono significative affinità fra il Wozzeck di Berg e Der Zwerg (Il nano)di Alexander von Zemlinsky. La drammaturgia a moduli, ad esempio:un’architettura che si eleva dal tessuto musicale continuo. El’anno della stesura: il 1922, per entrambe le opere.L’opera di Zemlinsky presenta molteplici suggestioni culturali ecommistioni musicali disparate. Il flusso orchestrale rivela citazionitardo-ottecentesche, veriste, rimandi all’operismo francese e almondo scintillante dell’operetta viennese. Wagner stesso nonè escluso dell’orizzonte noetico del compositore. Ilretaggio wagneriano si avverte nell’uso spasmodico dei motiviricorrenti. Diversi per identificare il Nano, dalla personalitàinstabile ed oscillante. Uno solo per mimare la graniticaimmaturità di Donna Clara, l’Infanta di Spagna. Associatoalla figura del Nano è lo strumento del corno inglese, che nesottolinea la dimensione esotica e selvaggia.
Al centro di questa singolare opera, in un solo atto, si pone il temadella bruttezza, che ossessiona Zemlinsky. Più di uno studiosoravvisa, infatti, nella vicenda narrata chiari riferimenti ad alcuniavvenimenti vissuti dal compositore. Primo fra tutti, il venire menodell’amore di Alma Schindler, giovane avvenente fanciulla,nutrita di musica e di filosofia. È un amore, questo, sentito daentrambi ma denso di contraddizioni. Al termine di una cantata direttada Zemlinsky, Alma verga alcune annotazioni su una pagina del suodiario: “L’aspetto di quest’uomo è quanto dipiù ridicolo si possa immaginare. Una caricatura: basso, senzamento, gli occhi a bulbo, e quando dirige sembra un pazzo”.Zemlinsky si innamora della fanciulla. Ne nasce una relazioneburrascosa che dura diversi mesi. Zemlisky arriva ad umiliarsi ma lastoria finisce. Le parole a cui Alma ricorre il 12 dicembre 1901penetrano come staffilate nell’animo del compositore: “Tusai quanto ti ho amato. Ma improvvisamente, così come èarrivato, questo amore se ne è andato – si èrivolto altrove. Certe cose sfuggono al nostro controllo”. Pochigiorni dopo Alma si fidanza ufficialmente con Gustav Malher.: “ilfallimento amoroso – osserva argutamente il musicologo Andrea Lanza -è vissuto da Zemlinsky come un’esperienza di esclusione edi disprezzo, come accesso negato ad un mondo elegante a cui nonappartiene. Nella sua mente l’ossessione della bruttezza fisica,in cui egli si specchia come un Narciso a rovescio, diviene la formadella punizione per aver osato. Per anni il fantasma di Alma Mahlerrimarrà in qualche modo presente nei processi psicologici chepresiedono alla sue composizioni […]”.
Un fantasma che affiora, certamente, fra le note du Der Zwerg. Tratta da Il compleanno dell’Infantadi Oscar Wilde, l’opera racconta la tragica storia di un orribilenano, inviato come dono all’Infanta di Spagna da un sultanoottomano. Il nano ignora il proprio aspetto orripilante, credendosi,invece, un magnifico cavaliere. Scambia per benevolenza le risate deicortigiani e si innamora dell’Infanta. Pensa anche di esserericambiato nei sentimenti. Quando uno specchio gli rivela,implacabilmente, la sua vera immagine, implora l’Infanta disalvarlo dal disinganno con la dichiarazione del suo amore.L’Infanta invece lo umilia, dimostrandosi insensibile al suodramma. Il nano allora si accascia morente, mentre l’Infanta siallontana, lamentandosi dello scarso pregio del dono ricevuto. Lavicenda pone al centro del dramma uno specchio. È uno specchio asvelare il vero, annichilendo il protagonista. Lo annienta, comeannienta Medusa la immagine stessa della Gorgone riflessa sullo scudodi Perseo. La specchio, certamente, rievoca anche nella mente diZemlinsky il ricordo di un tragico avvenimento. Un altro che ha segnatola sua esistenza. Nel 1908, l’anno in cui scopre la novella diWilde, il giovane pittore Richard Gerstl, dopo avere intrattenuto unarelazione con Mathilde, sorella di Zemlinsky, si uccide, impiccandosinudo, nel suo studio, di fronte al grande specchio innanzi al quale erasolito dipingere i suoi allucinati autoritratti.
L’edizione di Der Zwerg di cui si tratta è andata in scena a Los Angeles nel 2008.
Lo spettacolo di Darko Tresnjak (regia) e Ralph Funicello (scenografia)rispetta fedelmente le indicazioni contenute nel libretto Georg Klaren.L’azione si svolge in una sala del palazzo dell’Infanta. Alcentro, un lungo tappeto rosso percorre la scena. Ai lati alcunigradini conducono alle porte che delimitano il campo. Rispetto allanovella di Wilde, che prende in considerazione anche le figuresecondarie, il libretto di Klaren focalizza l’attenzione solo suitre protagonisti: il nano, l’Infanta e Ghita, l’ancellapreferita di Donna Clara. Rodrick Dixon disegna un nano convincente siasotto il profilo scenico sia sotto il profilo vocale. Visivamenteè credibile. Si muove con disinvoltura sul palcoscenico, mimandoalla perfezione l’andatura claudicante del personaggio. Allostesso tempo, non trascura quel tocco di eleganza che possiede chi sicrede un cavaliere. Sul piano della fonazione, viene a capoonorevolmente di una scrittura tesa e insistita sull’acuto, chemette a dura prova i mezzi tenorili. Mary Dunleavy disegna, dal cantosuo, una Infanta bamboleggiante, scioccamente cinica e impermeabile aldolore del nano che per lei altro non è che un gioco. Uno deitanti di cui dispone. La voce è bella, piena. Squilla, inparticolare, nel settore medio-alto. Precisa e rifinita è anchela Ghita di Susan B. Antony. James Johnson, dalla solidavocalità di basso, delinea un maggiordomo compassato escenicamente efficace. Completano la locandina gli onorevoli MalodyMoore, Lauren McNeese, Elisabeth Bishop, Karen Vuong e Rena Harms.L’orchestra è diretta con professionalità da JamesConlon. Il direttore coglie l’essenza della partitura, curandonealtresì i dettagli. È possibile, così, riconoscereed apprezzare le singole cellule armoniche di cui è intessutaquesta ricca partitura. Ottima la registrazione Arthaus.
Il Dvd è completato da una edizione – sempre registrata a Los Angeles, più o meno col medesimo cast – di Der Zerbrochene Krug (La brocca rotta) di Viktor Ullmann. Allievo di Schönberg, Ullmann ebbe contatti anche con Zemlinsky. Der Zerbrochene Krugè un’opera in un atto, breve e assolutamente godibile.Sulla scena rendono ottima prova, soprattutto, James Johnson (Adam)– del quale si apprezza il curato fraseggio -, BonaventuraBottone (Licht) e Steven Humes (Walter). Anche in questo caso, JamesConlon si rivela all’altezza della situazione, grazie ad unaconcertazione scrupolosa e attenta al particolare.


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