Concerti


11 Ago 2013 - Dischi

Luigi Boccherini: si conosce il Minuetto. E poi, cos'altro ? Ha scritto invece molta musica da camera, di grande bellezza. E anche nove stupendi Concerti per violoncello e orchestra, fondamentali – tra l'altro nella letteratura per questo strumento. Poche sono le incisioni integrali sul mercato e perlopiù con strumenti antichi. Ascoltiamo invece i <i<Concerti nella registrazione, con strumenti tradizionali, del violoncellista David Geringas con l'Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Bruno Giuranna. Di cosa ci parlano, questi Concerti? Cosa ci raccontano? Innumerevoli potrebbero essere le risposte. Ci parlano di una cultura musicale italiana che nel Settecento era la lingua franca – come l'inglese oggi. Ci parlano dei nostri musicisti che erano richiesti dai papi e dai sovrani d'Europa. Boccherini nasce a Lucca nel 1743; si perfeziona a Roma alla grande Scuola Romana, sviluppatasi grazie al Papato e all'aristocrazia. E poi parte, suona, arriva a Vienna (conosce Haydn), Parigi, e poi alla corte di Spagna, poi a quella di Prussia. Eppure, magari alcuni di questi Concerti sono stati scritti nell'indigenza degli anni di Madrid, dopo Berlino. Il diritto d'autore non esisteva, una organizzata vita concertistica nemmeno (si iniziava appena a Londra). Se il compositore perdeva il favore del sovrano o, più semplicemente, il figlio non amava la musica prediletta dal padre, il sovrano scomparso doveva una volta di più mettere mano alle valige e, magari, passare il tempo a fare trascrizioni per chitarra dei propri pezzi, per sopravvivere. Boccherini muore sconosciuto e povero a Madrid, nel 1805. In questi Concerti si intessono le molteplici correnti della civiltà musicale italiana, dalla sublime musica vocale sacra delle chiese romane alla lezione dello strumentalismo settecentesco dei Sammartini, Pugnani, Stamitz ma tutto sussunto nella più alta originalità e ricchezza di pensiero musicale. Debitore di nessuno, senza eredi, Boccherini rifulge nella storia della musica come uno degli Apostoli dell'eredità culturale italiana.

(a cura di Angelo Curtolo – fonte: ClassicTime)


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