A Trapani suggestivo “Winterreise” di Schubert con pioggia e vento


di Alma Torretta

7 Ago 2023 - Commenti classica

Chiostro di San Domenico a Trapani: grande interpretazione del basso Andrea Mastroni, al piano il maestro Mattia Ometto, nell’ambito della 75a Stagione del Luglio Musicale Trapanese, per “Winterreise” di Schubert, non più in forma scenica per il maltempo.

Doveva essere l’anteprima assoluta di un progetto itinerante che prenderà avvio tra circa un anno e porterà il “Winterreise” di Schubert in forma scenica firmata da Danilo Coppola in giro per l’Europa, ma complice un improvviso temporale si è trasformata in un’esecuzione unica, irripetibile, accompagnata da vento e pioggia, altamente suggestiva che resterà memorabile nei pochi appassionati che hanno avuto il coraggio di recarsi nel Chiostro di San Domenico a Trapani malgrado il forte temporale.

Spostati il pianoforte e le sedie per il pubblico al riparo sotto le arcate del chiostro, al centro è rimasta fissa una distesa di neve ed una casetta bianca illuminata all’interno, non si è potuto vedere quanto ideato dal giovane regista siciliano per la 75a Stagione del Luglio Musicale Trapanese, ma il famoso ciclo di Lieder che narra di un solitario viaggio in inverno e  che è soprattutto un metaforico viaggio alla ricerca del senso della vita, si è arricchito dei suoni naturali della pioggia che ha continuato a cadere e del vento che ha continuato a soffiare.

Il pianista ha dovuto suonare su tasti resi un po’ scivolosi dalle gocce d’acqua che il vento vi faceva arrivare, ed il cantante ha dovuto lottare con una impalpabile tenda in plastica che gli finiva davanti, ma tutto è stato gestito con nervi saldi, facendo di necessità virtù, ed il risultato è stato di grandissima suggestione.

Certo il viaggio d’inverno narrato nelle poesie si prestava ad essere accompagnato da un contesto di tempesta, ma la bravura degli interpreti nel gestire la situazione è stata davvero notevole.

Un Winterreise oltretutto particolare anche perché cantato da un basso, per una parte scritta per baritenore.

Andrea Mastroni ne ha dato una versione in cui l’interpretazione sopperisce alla minore duttilità dell’estensione, con l’impressione di assistere più alla ricerca interiore disperata di senso di un angelo caduto in terra, in questo aiutati dall’aspetto personale un po’ mefistofelico del cantante, che alle vicissitudini interiore di un uomo dalla sensibilità romantica tipicamente estremamente tormentata. Uomo o demone, gli interrogativi restano di scottante attualità per tutti e Mastroni è bravissimo nel dargli vita e spessore, impossibile non sentirsi toccati e coinvolti dalle vibrazioni della sua voce suggestiva, ricca di sfumature, dai piano impalpabili ai forti autorevoli, decisi, a momenti anche rabbiosi.

Altrettanto bravo Mattia Ometto a cui Schubert affida una parte che è importante nel Winterreise al pari della voce, al pianista il compito, infatti, di evocare sentimenti e situazioni, in una ricchezza di motivi che Ometto disegna con precisione e tanta brillantezza. Certo la sua è una esecuzione che si potrà gustare in pieno nei dettagli in un concerto in situazione normale, ma si sentiva abbastanza per avvertirne la qualità e la meditata ispirazione.

Per il resto, involontaria protagonista è stata anche la pellicola trasparente che avrebbe dovuto fare da tenda fondale ed invece il vento ha trasformato in un elemento di scena con il suo leggero ondeggiare e formare in aria volute sempre diverse che hanno magnificamente sottolineato i lieder più delicati finché, calato il vento, la tenda si è ostinata a volere stare sopra gli artisti e si è dovuto toglierla dal vivo.

Il regista è riuscito, infine, ad assicurare anche un minimo dei bei giochi di luce previsti di diversi colori.

Serata dunque memorabile ed irripetibile che lascia tanta voglia di assistere di nuovo allo spettacolo in condizioni normali quando saranno annunciate le date ed i luoghi del bel progetto itinerante.

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