Antonella Ruggiero e Francesco Buzzurro incantano al Pergolesi di Jesi


di Roberta Rocchetti

30 Set 2019 - Commenti live!, Musica live

Magico concerto al Teatro Pergolesi di Jesi della straordinaria voce di Antonella Ruggiero accompagnata dal chitarrista Francesco Buzzurro. Successo trionfale tributato dal pubblico.

Trovarsi all’interno di un enorme caleidoscopio sonoro, così potremmo descrivere l’aver potuto ascoltare a teatro la sera di sabato 28 settembre al Teatro Pergolesi di Jesi l’inconfondibile ma camaleontica voce di Antonella Ruggiero.

Voce che dal 1974 anno del primo singolo pubblicato come Matia non ha mai smesso di sperimentare, esplorare, cercare, trovare, stupire, ammaliare. Gli anni trascorsi con il gruppo che da lei prende il nome i “Matia Bazar” hanno dato modo ad un vastissimo pubblico internazionale di ammirare la mirabolante estensione vocale che le consente di salire da profonde radure ombrose a vette candide da canto lirico sviluppate come soprano, ed infatti negli anni più recenti è stata anche protagonista a teatro di opere liriche contemporanee come la Medea di Adriano Guarnieri o sempre dello stesso compositore La pietra di diaspro.
Nel 2003 inoltre in collaborazione con lo stesso teatro nel quale abbiamo potuto applaudirla la sera di sabato 28 settembre e cioè il Pergolesi di Jesi ha messo in scena al Teatro Grande di Brescia “Pollici verdi” un racconto in musica che esalta quella necessità di amare e rispettare la natura, tematica che è divenuta negli ultimi tempi principale quanto drammaticamente urgente. Ma certo non si possono dimenticare le partecipazioni ai Festival di Sanremo, sia con i Matia Bazar che da solista, che ne hanno fatto un’icona di bravura ed eleganza, un esempio per tutti la partecipazione nel 1983 con Vacanze Romane, brano facente parte del programma del recital jesino e che valse loro il premio della critica e che rimane un esempio di stile sia sonoro che visivo, o le continue avventure stilistiche che l’hanno portata a collaborare con artisti molto diversi tra loro come Franco Battiato, Elio e le storie tese, Ennio Moricone, Miguel Bosè e il gruppo hard trance tedesco Scooter.
Vedendola nella sua eleganza e levità di movimenti si intuisce come la ricerca professionale vada di pari passo con quella intima e personale, la profonda spiritualità che da sempre permea la sua vita aleggia come un’aura di misticismo sul palco intorno a lei e contribuisce a creare un’atmosfera sospesa e quasi di fiato trattenuto nel pubblico, non appena la sua voce comincia a riverberarsi tra palchi e platea si può constatare subitaneamente l’accendersi di quella scintilla di carisma propria solo di artisti dal vero talento e dalla vera personalità.

Insieme al lei sul palco Francesco Buzzurro, chitarrista siciliano tra i più apprezzati al mondo, docente al conservatorio di Salerno e che collabora attraverso delle masterclass anche con l’University of Southern California, talento sbocciato da un terreno classico si è spinto fino al jazz ed oltre insofferente a confini stilistici ed etichette, creando uno stile assolutamente personale che gli consente di avere davvero un’orchestra nelle dita, un virtuoso di esecuzione ed arrangiamento, come ha ampiamente dimostrato nei pezzi che durante la serata ha eseguito anche da solista.
Francesco Buzzurro ha infatti dato il via alla serata con Film suite un medley di colonne sonore e creato un intermezzo tra i vari brani proposti da Antonella Ruggiero con una interpretazione del Nessun dorma tratto dalla Turandot di Giacomo Puccini dove davvero abbiamo sentito materializzarsi dalle corde della sua chitarra, l’orchestra e persino il principe Calaf.

La cantante genovese ha spaziato da brani della sua carriera da solista come Amore lontanissimo a quelli con i Matia Bazar, un esempio per tutti Cavallo bianco dove la sua voce piena di espressione, di pianissimi, di crescendo, di diminuendo, di acciaccature e di corone ha fatto assurgere un brano di musica pop ad un esempio di virtuosismo vocale ma tenendo ben saldo il timone dell’emozione senza scadere nella mera esibizione del talento fine a se stesso,  l’entusiasmo del pubblico, incapace spesso di attendere la fine dei brani per applaudire, a dimostrazione che il livello emozionale è sempre stato alto. Si è passati poi a brani più intimisti, come Gracias a la vida di Violeta Parra o Alfonsina y el mar brano dedicato al tragico epilogo della vita della poetessa argentina Alfonsina Storni, già cantata da Mercedes Sosa e Dulce Pontes. Fabrizio De André conterraneo di Antonella non poteva essere dimenticato e l’omaggio a questo grande artista è arrivato attraverso la Canzone dell’amore perduto come altro omaggio a Genova è stato Ma se ghe penso struggente lamento nostalgico di immigrati che hanno dovuto lasciare con grande patema la propria terra di Liguria. Un excursus nei primi decenni del ‘900 è stato fatto con Blue moon, Amapola e Caravan di Duke Ellington.

Il pubblico ha tributato  un successo  trionfale ai due performers che hanno regalato a grande richiesta due bis, i quali hanno dimostrato ancora se mai ce ne fosse ancora stato bisogno il loro eclettismo e versatilità passando da Solo tu pescato dal repertorio meno recente e più giocoso dei Matia Bazar all’Ave Maria di Gounod.

Usciamo dal teatro consci di aver avuto un privilegio, quello di aver potuto ascoltare due tra i più valenti artisti che abbiamo attualmente nel nostro paese e non solo, in un equilibrio perfetto tra qualità e piacevolezza.

Programma

  • Film Suite (Instrumental) – E. Moricone, N. Rota, M. Nyman, L.E. Bachalov
  • Amore lontanissimo – A. Ruggiero, R. ColomboTornerai – N.Rastelli, D. Olivieri
  • Stasera che sera – A. Stellita, C.Marrale, P.Cassano
  • Blue moon/Luna malinconica – R. Rodgers, L. Hart, A. Bracchi
  • Echi d’infinito – Kaballà, M. Venuti
  • Ma se ghe penso – M. Cappello, A. Margutti
  • Caravan – D. Ellington                                        
  • Nessun dorma (Instrumental) – G. Puccini       
  • Vacanze Romane – G. Golzi, C. Marrale                                        
  • Alfonsina y el mar – A. Ramirez, F. Luna         
  • Gracias a la vida – V. Parra                                        
  • Cavallo bianco – A. Stellita, C. Marrale, P. Cassano
  • Amapola – J. Lacalle                                         
  • Canzone dell’amore perduto – F. De André
  • Ti sento – A. Stellita, C. Marrale, S. Cossu
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