Uscito “Fuori Mercato” dei LINEA. Li abbiamo intervistati


a cura della Redazione

6 Nov 2020 - Commenti live!, Dischi

È uscito il nuovo disco, “Fuori Mercato”, della storica combat rock band milanese I LINEA. Li abbiamo intervistati.

Da venerdì 16 ottobre, è disponibile in digital download, sulle piattaforme streaming, in CD e in vinile “Fuori mercato” (Ammonia Records), il nuovo disco dei Linea, la storica combat rock band nata a Milano. Il lavoro ripercorre i trent’anni di attività della formazione attraverso tredici brani di repertorio, alcuni dei quali mai pubblicati prima, completamente rivisitati ed attualizzati, e un inedito. Un viaggio temporale che inizia ideologicamente nel 1989, anno di fondazione del gruppo / collettivo, per arrivare ai giorni nostri. “Fuori mercato” rappresenta una svolta per i Linea: il sound, profondamente evoluto, permette ai Linea di percorrere nuovi e più ampi territori, collocando il lavoro oltre la nicchia combat rock e punk, con respiri new wave, anni ’80 e indie rock, vicini ai gusti dell’attuale pubblico. Un naturale passaggio nato dal desiderio di voler valorizzare le canzoni in quanto tali e dalla necessità di percorrere nuove modalità espressive.

Ecco la tracklist di “Fuori mercato”:

  1. Nuovo rosso
  2. Terra libera
  3. Fuori mercato
  4. Push
  5. Campesinos
  6. The correct use of religion
  7. Corto Maltese
  8. Ritorno
  9. Palomar
  10. L’ultimo dei re
  11. Frontiera
  12. Pensavo con te
  13. Tienanmen
  14. Rumore (inedito)

«“Fuori mercato” rappresenta in pieno ciò che siamo nel 2020, ciò che volevamo fare e ciò che ci sentivamo di fare, nessun altro disco sarebbe stato possibile – Raccontano i Linea –In fin dei conti è anche un bel regalo che ci facciamo, fieri del nostro percorso fuori da qualsiasi scena e omologazione. Fuori mercato lo siamo sempre stati, determinati a seguire solo ed esclusivamente il nostro istinto senza mai cercare vie di comodo. Ciò che qualcuno ha identificato come un limite è per noi un pregio: siamo sempre stati interessati alla musica più che alle etichette dettate dalla moda. Fieramente eterogenei. Fuori mercato sempre e comunque, con l’orgoglio di restarci ancora.»

Tutti i brani di “Fuori mercato” sono di Mauro Zaccuri / Gianmarco Pirro eccetto L’ultimo dei re di Gianmarco Pirro, Rumoredi Silvio Calesini, Frontiera di Mauro Zaccuri / Gianmarco Pirro / Davide Calesini. Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato da Davide Lasala e Andrea Fognini all’Edac Studio di Fino Mornasco (CO) tra febbraio e giugno 2020.

Hanno suonato: I Linea Gianmarco “Gimmy” Pirro: voce, cori, chitarre elettriche e acustiche, tastiere, programmazione; Federico “Brat” Bratovich: voce, cori, chitarre elettriche e acustiche, tastiere; Silvio Calesini: basso; Massimo Longhi: batteria e percussioni. Con la partecipazione di: Davide “Prais” Calesini, rap in Frontiera; Filippo Andreani, voce in Pensavo con te; Davide Lasala, additionals.

BIO

I Linea possono essere definiti un collettivo di musicisti, idealisti, amici, appassionati organizzatori di eventi, il cui nucleo nasce nel 1989 nella periferia sud di Milano, a San Giuliano Milanese. Da subito la band trae ispirazione dalla new wave e dal punk di matrice anglosassone vedendo nei Clash il loro “faro illuminante”, sia per la miscela estremamente eterogenea di generi musicali che per i contenuti sociali presenti nei loro testi. Dopo anni di demotape, concerti e compilation, nel gennaio 2000 esce il primo album “In Cammino” del quale fanno parte alcuni brani che segneranno in modo indelebile il percorso sonoro e concettuale della band (Corto Maltese, Non ha senso, Palomar, In Cammino). Il disco è stato dedicato a Paolo Cavallotti, bassista e co-fondatore della band, scomparso pochi mesi prima che la band stessa entrasse in studio. La prima metà degli anni 2000 vede il notevole intensificarsi dell’attività live, cosa che li porterà a condividere il palco con numerose band e veri e propri mostri sacri del genere (i Gang dei fratelli Severini e Billy Bragg su tutti). Sull’onda di questa vitalità emozionale e creativa, nel novembre del 2004 viene pubblicato il nuovo disco “Frontiera” su Casbah Records, etichetta creata per l’occasione in perfetto stile DIY. Il nuovo lavoro, ottimamente recensito, consolida ed impreziosisce la matrice combat-rock della band grazie ad alcuni brani che diventeranno veri e propri classici e che saranno una presenza costante nelle scalette dei tanti live che tra 2005 e il 2008 vedranno i Linea condividere il palco con gruppi quali Banda Bassotti, The Movement, Stiff Little Fingers, Gang, Los Fastidios, Stab, Crooks, Rappresaglia e tanti altri. Significative le partecipazioni alle edizioni del Tributo Italiano a Joe Strummer, al Festival Punkadeka al M.E.I. di Faenza, al Festival Antirazzista di Filottrano e allo Strummercamp di Manchester. A Marzo 2008 i Linea pubblicano il terzo album “Terra Libera” su etichetta Business Low Cost Company: 12 brani di spiccata personalità, una miscela di ska,reggae, punk e rock supportata da testi maturi ed incisivi. Le critiche sono ottime, diversi brani trovano subito il riconoscimento del pubblico: lo ska di denuncia di Cani Neri, il punk rabbioso di Luce sul Cantiere, il tributo reggae ai soundsystem giamaicani di Info@reggaesoundsystem e il rock combattente di “Terra Libera” ben rappresentano un album davvero importante per la band. Nel novembre 2008, durante il Meeting delle Etichette Indipendenti, Punkadeka assegna ai Linea il riconoscimento per l’impegno sociale. Il 2009 inizia all’insegna di un tour invernale al sud Italia e di un significativo concerto al Cavern Club di Liverpool di spalla ai Los Mondo Bongo, super combo del quale tra gli altri fanno parte Mike Peters degli Alarm e gli ex Mescaleros Pablo Cook e Smiley. Dopo alcuni cambi di formazione, nel 2012 viene pubblicato il quarto album della band, “Revoluzionado” su etichetta One Step Records, un disco diretto e di grande impatto che vede la partecipazione di Kento, uno dei migliori rapper della scena underground e di Roddy Moreno degli Oppressed. I successivi concerti segneranno una virata verso sonorità più dure. Dopo una intensa attività live e anni passati senza mai fermarsi, i Linea decidono di prendersi una pausa dalla loro attività principale e tra il 2014 e il 2019 collaborano con il cantautore Filippo Andreani (Atarassia Grop) con il quale registrano due album “La prima volta” e “Il secondo tempo” e gli fanno da backing band durante i concerti. Questa esperienza porterà la band a ridefinire il proprio sound e a guardare in modo diverso alla produzione musicale. Nel 2019, per festeggiare i 30 anni di attività, i Linea decidono di iniziare a lavorare a un nuovo disco e passano 6 mesi a definire nuovi arrangiamenti per una serie di canzoni del proprio repertorio, brani che sono rimasti ingiustamente in ombra. Il 2020 vedrà la pubblicazione di “Fuori mercato” album che chiude un capitolo durato 30 anni e apre una nuova era. Il disco sarà pubblicato da Ammonia Records su vinile e cd. La storica etichetta milanese, nel frattempo, ha ripubblicato in digitale l’intera discografia con l’aggiunta di versioni demo e live.

I Linea sono stati: Dendo Manganaro, Franco Cuccione, Mario Quarta, Paolo Cavallotti (1963 – 1999), Claudio Sitta, Mauro Zaccuri, Daniele Calesini, Roberto Larghi, Stefano “Cecio” Cecini, Fulvio “Devil” Pinto, Fabio “Pheb” Formenti.

LINE UP 2020:

  • Gianmarco Pirro – Chitarra e voce
  • Federico Bratovich – Chitarra e voce
  • Silvio Calesini – Basso
  • Max Longhi – Batteria

WEB

INTERVISTA 

D. Ciao Linea! Trent’anni insieme. Come siete arrivati a questo traguardo?

R. Federico: ciao a voi! a primo acchito ti risponderei… con tanta pazienza, ahah. Considerando il fatto che per noi la musica è un’attività vitale, anche se non ci dà da vivere, ci è venuto naturale continuare il nostro percorso superando di volta in volta i vari ostacoli che si sono parati davanti. Nel corso degli anni ci sono stati vari cambi di formazione (Gianmarco è l’unico membro superstite della formazione originale) fino ad arrivare al nucleo attuale nel quale tre di noi suonano insieme da 15 anni e due addirittura da venti. Sottolineerei anche che nessuno è mai stato messo alla porta, se vuoi possiamo parlare di selezione naturale… chi si è sentito insoddisfatto o poco convinto alla fine si è fatto da parte. Per alcuni dei nostri ex compagni di viaggio è stato impossibile conciliare la presenza nella band con le vicissitudini della vita quotidiana. Con quasi tutti siamo ancora amici e in contatto, anche loro hanno gioito con noi per “Fuori mercato” che in fondo racconta anche la loro storia. L’amore per la musica e la grandissima stima reciproca hanno fatto il resto.

Gimmy: ciao a voi! Con la passione, la passione per la musica! Ognuno di noi ha la propria vita: lavoro, famiglie e tutto il resto, ma la passione e l’amore per la musica è quello che ci ha sempre unito, e ci ha sempre dato la forza e la voglia di andare avanti…divertendoci soprattutto! Questo è fondamentale.

D. Ascoltando “Fuori Mercato”, lavoro con il quale celebrate questo importante traguardo, possiamo dire che siete in splendida forma. Il segreto della vostra “giovinezza” in cosa consiste?

R. Federico: se guardi bene… tutti quelli che fanno musica sembrano invecchiare meno degli altri. Ci sono splendidi ultrasettantenni che fanno tournée mondiali e stanno su un palco due ore a sera in modo più che dignitoso. Forse la musica è davvero l’unica medicina efficace contro l’invecchiamento. Parlando seriamente credo che la curiosità e la voglia di spingersi sempre più in là hanno influito positivamente. Non ci è mai piaciuto ripeterci o percorrere strade già percorse. La collaborazione con il nostro amico cantautore Filippo Andreani (dal 2014 al 2019) ci ha poi fatto evolvere ulteriormente cambiando il nostro punto di vista sul tipo di approccio nei confronti dell’arrangiamento dei brani. Effettivamente sembriamo più giovani ora di quando gridavamo su un palco.

Gimmy: credo che non ci sia un segreto in particolare. Sicuramente, come ho detto prima, la grande passione per la musica che ci spinge, poi volevamo proprio “festeggiare” questo traguardo importante con qualcosa di speciale, e cosa c’è di meglio per una band se non un disco!? Allora abbiamo cominciato a pensare di fare questa operazione di recupero e trasformazione di diversi nostri vecchi brani, cercando di dargli un vestito nuovo e soprattutto una luce nuova che, secondo noi, si meritavano. Ecco forse, oltre la passione, questa curiosità e voglia di scoprire nuove strade, di provare a dare questa nuova immagine alla nostra musica, senza badare a generi, mode o etichette, può essere visto come un nostro piccolo segreto per mantenerci sempre “giovani”, musicalmente parlando e curiosi. 

D. Quali reputate i brani più rappresentativi di “Fuori Mercato” e per quale motivo?

R. Federico: la canzone Fuori mercato è in un certo senso il manifesto programmatico dei Linea. In modo scanzonato raccontiamo cosa significhi essere borderline e non cedere mai alle lusinghe della moda del momento. Ritorno è forse il momento più alto, un gran bel viaggio. Frontiera invece, rispetto alla versione originale, si è arricchita del rap di Prais, una giovane leva che promette molto bene e che si è calata benissimo nella parte scrivendo liriche azzeccate. Siamo orgogliosi della sua partecipazione. Poi citerei Rumore che è l’unica canzone scritta appositamente per il disco dal nostro bassista Silvio, potrebbe indicare la via futura dei Linea. Comunque resta difficile scegliere o fare preferenze, ogni canzone è come un figlio.

Gimmy: premettendo che per una band o un musicista, le proprie canzoni sono come dei figli… sono tutte belle e tutte rappresentano qualcosa. Se devo dirne qualcuna, io sono molto legato a quelle più vecchie. Quelle che abbiamo recuperato dai primi demo del 1989/90, dagli albori della band insomma, come Campesinos, Tienanmen, Corto Maltese o Ritorno. C’erano delle canzoni che per noi erano ancora molto belle, una bellezza intrinseca… negli accordi, nel giro armonico, nella melodia e nel testo. Quindi ci è piaciuto e ci siamo divertiti, a tirare fuori questa bellezza, anche dando a questi brani un altro vestito. Se le canzoni sono belle, puoi arrangiarle come vuoi…ma rimangono belle.

D. Siete approdati su Spotify solo alcuni mesi fa. Come mai ci avete messo così tanto? Qual è il vostro pensiero sul digitale?

R. Federico: in effetti un vero motivo non c’è, banalmente nessuno di noi si è mai preoccupato della cosa. Infatti della pubblicazione in digitale dei vecchi lavori, oltre che del disco nuovo, si è occupata la Ammonia Records, storica etichetta milanese. Il buon Kappa sa come ci si deve muovere molto più di noi che dal punto di vista imprenditoriale siamo molto indietro. Per cui non è stato un voler snobbare la musica online, anche non essendo prettamente dei teenager usufruiamo come tutti dei prodigi di questa era digitale pur amando ancora il fatto di avere la copia fisica di un disco tra le mani, meglio se in vinile.

Gimmy: come si può capire anche dalla copertina del disco, non siamo degli sbarbati (eh eh) quindi il digitale non è proprio il nostro mondo. Però ora non puoi più starne fuori…pur preferendo ancora il buon vecchio analogico (vinile in primis…) il mondo digitale ha delle potenzialità enormi. Riesci con un click a far arrivare un brano, un video, a centinaia di persone. Come però, dice bene Federico, di tutto questo se ne è occupato brillantemente Kappa, factotum della Ammonia Records. Noi avevamo in download/streaming solo il nostro ultimo disco “Revoluzionado” del 2012. Lui ha ripubblicato in digitale tutti i nostri vecchi dischi, oltre chiaramente il nuovo “Fuori mercato”. Quindi per tornare un po’ alla domanda, non c’è un motivo particolare sull’essere arrivati al digitale solo pochi mesi fa, e men che meno un nostro rifiuto di questo mondo…anzi! Ora la distribuzione musicale viaggia molto su queste piattaforme, e ci siamo arrivati anche noi…non tralasciando però i supporti classici, cd e soprattutto il vinile.

D. Punk: se doveste spiegarlo ad un adolescente nel 2020, cosa gli direste?

R. Federico: ecco… forse un nuovo movimento come il punk, quello originale del 77, sarebbe davvero utile al giorno d’oggi, una scossa contro l’omologazione. Purtroppo anche il punk stesso si è poi trasformato in una moda conservando solo la connotazione musicale (nemmeno più di tanto a dire il vero) ma perdendo totalmente quella rivoluzionaria. Ad un adolescente di oggi direi che il punk è stato un movimento molto democratico che ha spinto la gente a fare cose anche se si credeva incapace di farle, ad avere il coraggio di metterci la faccia. Io identifico l’essenza del punk con questo, d’altronde nel 1976 John Lydon non indossava un giubbotto di pelle con gli anfibi, si creava i vestiti da solo e cantava senza seguire alcuna regola che non fosse il proprio modo di cantare: l’esaltazione dell’originalità. Direi…. sii te stesso senza preoccuparti del giudizio altrui.

Gimmy: spiegare in poche righe cosa è stato il punk non è facile. Il punk era rottura…provocazione…a volte toccando anche punti che potevano davvero dare fastidio, ma era per scuotere la gente e la loro coscienza. Quello che si può dire è che il vero spirito del punk mirava a scuotere le persone affinché trovassero una propria identità, con creatività. Voleva dimostrare che chiunque poteva prendere una chitarra, uno strumento, anche senza conoscere la musica e fare una band e suonare, con quella carica rivoluzionaria tipica del punk.

D. Non potendo salire sul palco, state pensando alle vostre prossime mosse?  E se sì, quali saranno?

R. Federico: dopo anni di totale autoproduzione, come già dicevo prima per “Fuori mercato” abbiamo l’ottimo supporto di una grande etichetta come Ammonia Records che a sua volta ci ha messo a disposizione un grande ufficio stampa: questo fa sì che la promozione del disco stia andando a gonfie vele pur non potendoci esibire dal vivo. Speriamo che la gente, non potendo andare ai concerti, dedichi più tempo ad ascoltare i dischi nuovi in uscita… cosa che per il momento è ancora concessa. Sicuramente pubblicare un disco in questo periodo è un atto di coraggio ma a maggior ragione per questo lavoro abbiamo pensato in grande, a partire dallo studio di registrazione dove lo abbiamo realizzato, l’ottimo Edac studio di Davide Lasala e Andrea Fognini. Abbiamo assecondato le nostre necessità di festeggiare i 30 anni di attività con un nuovo disco. Per il resto abbiamo realizzato un video casalingo per la title track e probabilmente in futuro ne faremo un altro, vediamo… navighiamo a vista un po’ come tutti nell’incertezza di ciò che ci riserverà il futuro. Per chiudere mi prendo la libertà di spronare i miei “colleghi” a non fermarsi, soprattutto a chi non campa con la musica ma ha uno stipendio sicuro: continuate a sostenere la filiera, fate canzoni e andate a registrarle negli studi, stiamo rischiando di trovare il deserto una volta che sarà passata la buriana di questo periodo.

Gimmy: beh sicuramente portare avanti la promozione di “Fuori mercato” nel migliore dei modi come stiamo facendo, con il grande aiuto di Ammonia Records (Kappa) e di un ottimo ufficio stampa che Ammonia ci ha affiancato. Per il resto, come dice bene Federico, si naviga un po’ a vista purtroppo in questo periodo abbastanza pesante per tutti, e soprattutto per la musica: locali, operatori, booking, tecnici e tutto quello che si muove dietro questo mondo. Sicuramente ci piacerebbe, e ci stiamo preparando per questo, fare dei live per presentare “Fuori mercato” anche da un palco, davanti a della gente in carne ed ossa che poi è la parte più bella della musica! Speriamo di riuscirci…noi ce la metteremo tutta!

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