Treviso: Festival chitarristico per duemila persone


Maria Vittoria Penna (Gli Amici della Musica)

1 Feb 2002 - Commenti classica

TREVISO – Si è conclusa Venerdì 21 Settembre a Treviso la terza edizione del Festival Chitarristico Internazionale Mario Castelnuovo-Tedesco, appuntamento ormai abituale per tutti coloro che amano la musica, organizzato dall'Associazione “Amici del Teatro di Treviso e provincia”, sotto la direzione artistica del maestro Andrea Vettoretti. Quest'anno il Festival è stato ospitato dal Teatro Eden, in luogo di Casa dei Carraresi ed è stato realizzato con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali, della Regione Veneto, dell'Ecole Normale de Musique de Paris, de “Il Gazzettino” e di Guitart; con il contributo del Comune di Treviso, di Fondazione Cassamarca, di Colgate-Palmolive, di Teatri Spa e con la collaborazione di Asolo Musica. Un nutrito numero di collaboratori, che ha permesso di proporre al pubblico una rassegna ricca sia per l'altissimo pregio dei musicisti invitati sia per le diverse scelte stilistiche e musicali adottate da ognuno che hanno sublimato le ampie potenzialità espressive dello strumento.
Al concerto d'apertura è stata inaugurata l'opera dello scultore Salvino Marsura “Profumo chitarristico”, esposta nel piazzale antistante il teatro per tutta la durata del festival, che il Maestro ha voluto dedicare alla musica, un omaggio all'arte in tutte le sue espressioni, come le splendide parole introduttive al libretto di sala scritte per l'occasione dal sociologo Ulderico Bernardi. Il primo artista, che si è esibito in una sala gremita di un pubblico caloroso e competente, è stato Stefano Grondona che ha ripercorso alcune pagine della letteratura chitarristica di musicisti spagnoli dell'Otto-Novecento, interpretando, con stile raffinato, brani di Tarrega, Llobet, Albeniz e Granados. Alberto Vingiano, considerato uno dei migliori chitarristi della sua generazione, vincitore, tra gli altri, del prestigioso premio “Certamen F.Tarrega de Benicassim”, è stato protagonista della seconda serata, con un rècital molto eclettico che ha spaziato dalla letteratura musicale del Seicento fino a brani a noi cronologicamente molto vicini, come quelli scritti dal giovanissimo compositore Atanas Ourkouzounov. Il terzo concerto è stato dedicato a musicisti del diciannovesimo e ventesimo secolo, come Piazzolla, Rodrigo, Leo Brower e Sojo, che pur in modi diversi, si sono abbandonati alla forza ispiratrice della musica popolare per scrivere pagine di rara bellezza, che sono state interpretate, con uno stile assolutamente personale e accattivante, dal tedesco Roger Zimmermann. Interessante è stato anche il penultimo appuntamento della Rassegna, con il <b<duo Bandini-Berman (il primo già in duo con Matteo Mela presso l'Accadema Pianistica di Imola, il secondo perfezionatosi alla Juilliard School di New York con Dorothv De Lay), un ensemble chitarra e violino che ha proposto alcune pagine classiche della letteratura cameristica, come le sonate di Niccolò Paganini, accanto a due tanghi di Piazzolla e ai brani di due musicisti dell'est: Miroslav Miletic e Vitezlasz Novak. L'atteso concerto di chiusura, è stato quello di David Russell, che non ha bisogno di essere presentato per la sua fama a livello mondiale non solo tra gli amanti della chitarra. Nominato membro della Royal Academy of Music di Londra per il suo grande talento e la sua carriera internazionale, Russell ha confermato la sua straordinaria musicalità e tecnica impeccabile, ma soprattutto ha stupito la gremita platea con un suono rotondo, pulito, coinvolgente, con ben quattro bis richiestissimi dal pubblico in ovazione. Una degna conclusione, quindi, per il festival, seguito da stampa e televisione, che ha confermato agli oltre duemila spettatori intervenuti nell'arco delle cinque serate da ogni parte d'Italia, un percorso in continua crescita basato sulla qualità dei musicisti invitati e sull'ottima organizzazione.

(Maria Vittoria Penna (Gli Amici della Musica))


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