“Traffic” di Torino in numeri


Silvia Danielli

21 Lug 2004 - Commenti live!

Una scommessa, inizialmente: investire il denaro pubblico su un vero festival. affermano gli assessori Fiorenzo Alfieri (Assessore alla Risorse e allo Sviluppo della Cultura della Città di Torino) e Giampiero Leo (Assessore alla Cultura, Istruzione, Gioventù e Parchi della Regione Piemonte) – Avvincente sulla carta, il progetto era comunque carico in ugual misura di ambizioni e rischi. La soddisfazione, a cose fatte, è che si sono realizzate le prime ed evitati i secondi. La prima edizione di Traffic è stata considerata unanimemente un successo. Abbiamo partecipato a un vero festival: eventi molteplici, pubblico numeroso, scambi culturali. Traffic ha soddisfatto la città , offrendo gratuitamente musica di qualità . E ne ha valorizzato l'immagine su scala nazionale e addirittura internazionale, attraendo pubblico da fuori Torino e anche da oltre confine. Le risorse del territorio sono state impiegate in modo proficuo e rese visibili all'esterno. Obiettivi raggiunti. E una scommessa vinta. Appuntamento al prossimo anno, allora, nel primo weekend di luglio.
Mentre la direzione artistica (Max Casacci, Cosimo Ammendolia, Alberto Campo, Fabrizio Gargarone) dichiara: E' stato bellissimo. Ma non facile. Volevamo molte cose insieme. Rappresentare la complessità del suono contemporaneo: Iggy Pop (con gli Stooges!), Orchestra Baobab, Felix Da Housecat, !!! (quelli che non si sa come pronunciare) Creare eventi unici: Cieli su Torino , jam session sentimentale fra memoria e futuro, oppure Chi tiene polvere Spara! , cantiere a cielo aperto su un'idea di cosmopolitismo mentale. Fare di Torino una città aperta : affascinante e accogliente. Renderla attraente sul piano nazionale con la scusa della musica. E soprattutto mettere in gioco il pubblico e noi stessi come palline in un flipper grande quanto una metropoli: dalla Mole allo Spazio 211, passando dalla Maison Musique di Rivoli e puntando alla Pellerina, con destinazione finale ai Murazzi. Cambiare i ritmi della giornata: dal tardo pomeriggio all'alba, dimenticandoci del mattino. Avere tutti i palchi pieni, a qualsiasi ora e in qualunque luogo, facendo suonare musiche diverse. Sperando che non piovesse. Ma è piovuto. Dai cieli su Torino. L'immagine più bella è quella del pubblico che ascolta i Mau Mau sotto il diluvio. Quello è l'effetto festival che cercavamo. Piova o non piova, la musica va avanti. E' così in tutti i festival del mondo. E Torino è entrata a far parte di quella geografia. Lo dimostra il rilievo mediatico: di Traffic hanno parlato televisioni, radio e giornali. Ma soprattutto valgono le cifre, per quanto stimate a spanne (col gratuito non può essere altrimenti). Numeri da primato. In Italia, quest'anno, solo Arezzo Wave , con la sua storia quasi ventennale e il doppio dei giorni di programmazione, ha fatto meglio. Un'avventura emozionante. Che si replica fra un anno. Stiamo lavorando già per voi
Traffic in numeri
60 le ore complessive di spettacoli
155 gli artisti impegnati
10 le nazionalità rappresentate (Europa, America, Africa )
320 le persone a vario titolo impegnate nella realizzazione del festival
110.000 gli spettatori (100.000 al main stage e 10.000 nei palchi secondari)
20.000 la stima degli spettatori extratorinesi
5.000 gli utenti della navetta Pellerina/Murazzi
1.500 le Traffic Free Card distribuite
24.599 i visitatori del sito web
458.071 le pagine viste del sito
184 le testate giornalistiche che hanno parlato del festival
1.216 gli articoli/servizi usciti su Traffic
218 i giornalisti accreditati
10.000 i litri di birra consumati nelle aree del festival.

(Silvia Danielli)


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