“Time passed for you” nuovo singolo di Dony Valentino


a cura di Vincenzo Pasquali

6 Mar 2024 - Dischi

Dony Valentino, compositore, pianista e violinista, ha pubblicato su tutte le piattaforme digitali il suggestivo singolo “Time passed for you”, per A.MA Records.

Dal 23 febbraio 2024 è disponibile su tutte le piattaforme digitali il brano “Time passed for you”, nuovo singolo del pianista, violinista e compositore Dony Valentino, per l’etichetta A.MA Records (https://www.amaedizioni.it/).

Il brano ha una matrice nu-jazz dove ambient ed elettronica si mescolano e fanno da sfondo al tema principale suonato al pianoforte da Dony Valentino in alternanza con il violoncello e alla batteria da Miki Genualdo. Tema che si caratterizza per una scrittura ed una lirica minimalista ma appassionata, che, come cita la title track, racconta un tempo nostalgico ma carico di suggestioni. In tal senso “Time passed for you” è un brano malinconico ma ipnotico, capace di ricondurre l’ascoltatore ad una dimensione intimista e introspettiva.

“Time passed for you”, ha una cifra molto personale, pur riecheggiando una forte tradizione colta, in quella zona di confine che ormai nasconde il meglio della musica “intrageneriale”. Un brano jazz, certo, ma grondante gocce luminose della musica di ricerca, di suoni antichi e naturali. Ne scaturisce una capacità compositiva in cui le linee melodiche si dissolvono in modulazioni di una naturalezza sconcertante. I suoni sono ricercati e puliti, le dinamiche raffinate, così come le stratificazioni armoniche dove ogni nota trova la giusta e naturale collocazione.

BIO

Dony Valentino è un compositore, pianista e violinista che in questi anni ha suonato in tour e in studio con alcuni dei più noti artisti della scena musicale italiana e straniera come Lucio Dalla, Al Bano, Jenny B, Wendy Lewis, Aida Cooper, Herbie Goins, Carlo Marrale (già Matia Bazar), tanto per citarne alcuni.

A dieci anni il suo primo concerto con brani di sua composizione, a tredici il suo ingresso al Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari e da lì in poi un’intensa attività concertistica che lo vedrà a fianco di nomi importanti della musica pop italiana e in programmi radiotelevisivi trasmessi su Radio Rai, Rai e Mediaset.

La sua formazione accademica e le sue esperienze come turnista hanno influenzato non poco le sue composizioni e gli arrangiamenti; il risultato è una sorta di fusion tra classica, elettronica, funky e jazz. La sua versatilità come polistrumentista, autore e produttore che spazia tra generi diversi come dal Pop al Jazz, dal Cantautorato al Rock d’autore, lo vede presente in molti dischi di cantanti italiani e artisti emergenti con i quali ha anche condiviso palchi e festival importanti come il “Premio Recanati”, oggi “Musicultura” nel 1991, il premio “Demetrio Stratos” a Tolentino nel 1997, “Altamura Jazz Festival” nel 2017.

Con l’etichetta A.MA Records ha collaborato come polistrumentista, coautore e arrangiatore negli album “Next Move”, “Bolle” e “Fauves” del chitarrista Antonio Trinchera. “The Tractor And The Child”, estratto dall’album “Fauves” è il brano che il noto deejay americano Elbert Phillips, leggenda della Chicago House, ha scelto di remixare; pezzo impreziosito dalla scrittura e dalle brillanti improvvisazioni di Dony Valentino al piano rhodes e al violino elettrico, che fanno di questa traccia una delle più ascoltate nelle playlist internazionali.

Ha raccolto in questi anni, notevoli consensi di critica da parte di autorevoli music magazines italiani e stranieri; Thierry Docmac, corrispondente negli USA di “Paris Move” cita: «…Dony Valentino al violino elettrico ci inebria con le sue note…»

Gerry Hectic del magazine inglese “You and the music”: «…Violino elettrico! Perso per il jazz, se non è Jean-Luc Ponty negli anni ’70, c’è sicuramente molta influenza…»

Nel 1986, il giornalista Vito Ventrella de “La Gazzetta del Mezzogiorno” scrisse: «…Ascoltandolo ho pensato ad un folletto piombato sul filo di una luminosa ragnatela cui si avvolge e si dipana: un frantume di stelle, cascate di lucori che gozzovigliano scendendo nell’anima. Sono felice di ascoltarlo quanto lo è lui di eseguire, consapevole di appartenersi ogni volta che sfiora quelle corde…»

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