“Ti racconto una storia” con Edoardo Leo


di Elena Bartolucci

12 Mag 2022 - Commenti teatro

Una lezione spettacolo leggera e spensierata incentrata sulla meravigliosa arte del racconto, analizzata in tutte le sue varianti.

Ancona – Domenica 7 maggio è andato in scena nel gremito Teatro delle Muse lo spettacolo di e con Edoardo Leo intitolato “Ti racconto una storia (letture semiserie e tragicomiche)”, intervallato da alcune improvvisazioni musicali del poliedrico maestro Jonis Bascir.

Da diverso tempo, questo collaudato reading-spettacolo viene continuamente aggiornato con nuovi appunti, ritagli, vecchi fax, ricordi e aneddoti e imbastito secondo l’energia e le vibrazioni che l’attore romano percepisce sul palco di ognuna delle più o meno grandi città di provincia in cui ha portato in scena questa sua personalissima creazione.

Una recita che non vuole essere assolutamente troppo pretenziosa, la quale, con grande ironia e semplicità, riesce a far sorridere e riflettere il pubblico in sala semplicemente parlando dell’arte del racconto.

La fascinazione iniziale verso il dono di saper raccontare le storie per Edoardo Leo è nata proprio grazie alla figura del nonno. Uomo di umili origini contadine che aveva però l’immensurabile talento di saper presentare in maniera avvincente una storia e i suoi personaggi dai soprannomi piuttosto variopinti.

Crescendo, l’attore romano ha scoperto poi i grandi romanzieri come Marquez e Baricco (davvero esilarante la lettura del decalogo di quest’ultimo sulle 10 mosse per cambiare un pannolino sporco) con i quali viene quindi introdotta la forma del racconto breve.

Un ulteriore forma di racconto interessante è senza dubbio l’aneddoto ed è proprio a questo punto che Leo inizia a sciorinare dei grandi classici ripresi dalla cultura popolare romana, napoletana e non solo.

La serata prosegue poi con un lungo e impetuoso aneddoto familiare a tema Covid durante l’ultima cena di Natale, in cui l’attore romano ha saputo dare voce e corpo alle varie personalità coinvolte nel racconto.

Citando poi il suo grande maestro, Gigi Proietti, Leo ha deciso di parlare di un’altra forma di racconto decisamente non banale che è la barzelletta e di tutti quegli archetipi che la rendono sempre così originale anche con il passare degli anni, senza che ancora oggi se ne conosca le effettive origini (persino quelle etimologiche).

Molto intensa poi è stata l’interpretazione del monologo “La minorenne” firmato dall’editorialista e scrittore Luca Goldoni e presente nella raccolta Cioè, che nonostante fosse stato scritto nel lontano 1974 ha dimostrato di essere un testo ancora molto attuale sulla perdita dell’innocenza.

Al termine della serata è stato dato poi spazio alla poesia con il brano Nebraska di Bruce Springsteen, uno dei più grandi cantautori americani che è stato in grado di raccontare, traducendo in musica, un fatto di cronaca nera realmente accaduto.

Con questa lezione-spettacolo Edoardo Leo ha saputo quindi dimostrare che anche semplici racconti di vita vissuta (o immaginata) possono coinvolgere e far ridere o riflettere se si è in grado di saperli raccontare bene.

L’arte del racconto è un vero e proprio talento e l’attore romano ne ha dato una prova magistrale sul palco. Pienamente d’accordo quindi con la citazione di Marquez usata a inizio serata secondo cui “la vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”.

Tenendo sempre un ottimo ritmo per quasi due ore di spettacolo, Edoardo Leo è stato in grado di interagire egregiamente con il numeroso pubblico in sala che ha risposto a fine serata con un lungo scroscio di applausi.

Molto simpatica l’idea scenografica con cui è stato deciso di costellare il palcoscenico di libri sia a terra che su diversi scaffali accanto ad alcune lavagne su cui sono state appuntate citazioni e parole chiave da cui poi si sono dipanati racconti e ricordi.

L’attore romano ha curato anche la regia dello spettacolo che è una produzione di Stefano Fracioni Produzioni.

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