The Cure “Seventeen Seconds”


di Francesca Bruni

15 Set 2023 - Dischi

Pubblichiamo la recensione del secondo album “Seventeen Seconds”, pubblicato nel 1980, della band inglese The Cure e prodotto dalla Fiction Records.

Inoltrarsi in un dolore sconfinato, percorrere i meandri più bui dell’anima, questo è “Seventeen Seconds” secondo album del gruppo inglese The Cure, uscito il 22 Aprile del 1980 prodotto dalla casa discografica Fiction Records in piena epoca New Wave, distese sonore rievocano una desolazione interiore, tutto si fa volutamente scarno e ne fuoriesce un’opera meravigliosa probabilmente una delle più belle del gruppo.

Dopo il loro album d’esordio “Three Imaginary Boys” (1979) e del successo del singolo Boys Don’t Cry, Robert Smith e soci decidono di realizzare un disco decisamente diverso dal precedente e dai toni più decadenti, il genere dark comincia a prendere forma e lo stile della band diventa più definito.    

Un sound minimal e ripetitivo introduce la strumentale A Reflection, dove le tenui voci in sottofondo lasciano spazio ad un vuoto esistenziale come se si stesse percorrendo una caverna fredda e buia per poi passare al ritmo veloce di Play For Today i cui sintetizzatori che simulano il fruscio del vento ed assoli di chitarra la fanno da padroni, il tutto accompagnato da una voce languida.      

https://music.youtube.com/watch?v=zoy9YDUkXUM&list=OLAK5uy_klqoXAiI3YEkaGTSeDJWbvTBBgOuVpxws

Soffi di gelate invernali ed una voce in solitudine prevaricano nella bellissima Secrets per poi passare alle note esistenziali di In Your House le cui atmosfere nostalgiche create da basso e chitarra trasmettono un senso di pausa ad un dolore perpetuo.

Il disco prosegue con il sound ombroso ed ipnotico di Three dove l’anima dell’ascoltatore si perde completamente per poi sprofondare in un’angoscia perenne con The Final Sound brano interrotto improvvisamente perché il nastro di registrazione terminò, tutto questo provocò non pochi dissapori da parte della critica.     

https://music.youtube.com/watch?v=0YIhND4FVgY&list=OLAK5uy_klqoXAiI3YEkaGTSeDJWbvTBBgOuVpxws

Ed ecco giunti alla pietra miliare A Forest, pezzo dal fascino intramontabile la cui tensione viene sovraccaricata da giri di basso e chitarra che danno un senso di soffocamento, percorrere foreste sconfinate in una notte decadente. 

https://music.youtube.com/watch?v=xik-y0xlpZ0&list=OLAK5uy_klqoXAiI3YEkaGTSeDJWbvTBBgOuVpxws

Il tormento si attenua con la ballata M dalle dolci note che sembra non appartenere al disco per la sua diversità rispetto agli altri brani per ritornare alle sepolcrali sonorità di At Night, i cui rintocchi di note di basso e chitarra ed una batteria dal ritmo ripetitivo ed infinito descrivono un disagio esistenziale.   

https://music.youtube.com/watch?v=56-pegRPewU&list=OLAK5uy_klqoXAiI3YEkaGTSeDJWbvTBBgOuVpxws

L’ album si conclude con Seventeen Seconds in cui predomina una chitarra malinconica come presagio ad una rassegnazione ed un vuoto incolmabile.

“Seventeen Seconds” è una perfetta fusione tra anima e corpo, tormenti esistenziali e dolori perpetui circondano l’ascoltatore senza una via di scampo, molti spesso si trovano di fronte a situazioni che non hanno una risoluzione, soli e dispersi in un mondo sconosciuto.

Un vero e proprio capolavoro per gli amanti del genere dark!

The Cure – 1980

Tracklist

  1. A Reflection
  2. Play For Today
  3. Secrets
  4. In Your House
  5. Three
  6. A Forest
  7. M
  8. At Night
  9. Seventeen Seconds

The Cure are:

  • Robert Smith: vocals, guitars, violin
  • Simon Gallup: bass
  • Laurence Tolhurst: drums
  • Matthieu Hartley: keyboards

Produced by: Robert Smith and Mike Hedges

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