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Alessandra Pasquali

24 Lug 2004 - Commenti classica

Civitanova Marche (MC) 3 luglio 2004 – Anche quest'anno Civitanova Danza ha aperto il suo festival internazionale, ormai arrivato all'XI edizione, con uno spettacolo di altissimo livello intitolato Omaggio a Balanchine, dedicato al grande coreografo russo di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita.
Ne sono stati protagonisti una incredibilmente brava ed elegante Alessandra Ferri con sei etoiles e solisti del New York City Ballet, di cui Balanchine fu fondatore, insieme a Lincoln Kirstein, e direttore artistico fino alla morte.
Lo spettacolo, composto da cinque parti, si è aperto con l'interessante coreografia Apollo su musica di Igor Stravinskij, con il quale Balanchine ha avuto un fruttuoso rapporto di amicizia e collaborazione artistica. à questo uno dei lavori più significativi del coreografo, per la sua influenza su tutto il campo del balletto. Il personaggio protagonista, che interpreta appunto Apollo, danza in un continuo dialogo con le tre Muse che rappresentano le arti.
La serata è continuata con la coreografia Duo Concertante sempre su musica di Igor Stravinskij eseguita da Cameron Grant al pianoforte e Stefano Pagliani al violino, dei quali è d'obbligo rimarcare l'intensa interpretazione, che vede sulla scena i danzatori Alessandra Ferri e Tom Gold, in una sorta di duetto d'amore tra danza e accompagnamento musicale.
Tchaikowsky pas de deux è sicuramente uno dei pezzi che ha riscosso maggior apprezzamento da parte del pubblico, probabilmente perchè la musica di Tchaikowsky e i costumi di scena richiamano il balletto di sapore classico. Esso tuttavia nella coreografia di Balanchine viene reinterpretato in una nuova veste neoclassica che vuole essere insieme omaggio e rivisitazione del gusto classico. Il neoclassicismo dell'autore, infatti, fondato su una purificazione della tradizione accademica russa ed europea dai contenuti mimici e pantomimici che l'appesantivano, ha segnato una svolta in senso moderno nella tradizione del balletto, un arricchimento di nuovi stimoli dinamici come la gestualità sportiva o quella quotidiana e, insieme, una forte ripresa dei valori della danza accademica negli Stati Uniti e da lì nel resto del mondo occidentale soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta.
L'assolo Pavane, sulla struggente musica di Maurice Ravel Pavane pour une Infante Dèfunte, è stato interpretato da Alessandra Ferri, che ha confermato ancora una volta, sebbene non fosse affatto necessario, la sua supremazia stilistica e tecnica. à infatti riuscita a comunicare l'esperienza del lutto e del dolore attraverso l'incredibile semplicità della scena, arricchita solo dall'utilizzo di alcune luci, e di una veste e un velo bianchi.
La povertà delle scene è un tratto distintivo dei lavori di Balanchine, che predilige i balletti nudi, immersi in uno spazio virtuale e definiti dalla luce. In questa scelta stilistica sta l'innovatività di coreografie come <i<Apollo che, depurato da ogni orpello teatrale, rimane sempre attuale nel tempo e mai statico. Altro elemento da rimarcare è l'attenzione per le partiture musicali, che non solo accompagnano i balletti, ma conferiscono loro senso e arricchimento.
Nell'ultima parte Who Cares?, su musiche di George Gershwin, colorata coreografia in cui vengono ripresi elementi musicali reinterpretandoli attraverso il contrappunto visivo per alcune danze di impostazione classico-accademico, rivela la tendenza di Balanchine a rispecchiare gli ideali della classe media americana, senza però ibridarsi con altre tecniche moderne opposte al balletto.
Il festival continuerà fino al 7 agosto con compagnie che provengono da Brasile, Italia, Finlandia, Giappone e Francia e spettacoli davvero innovativi come quello del giapponese Saburo Teshigawara che, nella sua danza eclettica, affianca alla sua solida formazione classica, sofisticati giochi di luce e perfino animali.
In chiusura vogliamo complimentarci con gli organizzatori del festival che, con le loro scelte anche coraggiose, hanno innalzato questo appuntamento annuale ad un livello artistico elevatissimo, dando spazio a quella che è l'avanguardia mondiale nel campo del balletto.

(Alessandra Pasquali)


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