“Shine – Pink Floyd Moon” grande successo al Teatro delle Muse


di Roberta Rocchetti

22 Mar 2024 - Commenti live!

I Pink Floyd Legend, con la parte coreografica guidata da Raffaele Paganini e dalla compagnia di Daniele Cipriani, hanno avuto un grandissimo successo, al Teatro delle Muse di Ancona, portando sul palco l’opera rock “Shine – Pink Floyd Moon” di Micha Van Hoecke.

(Foto di Andrea Gianfortuna)

Che i Pink Floyd ( Roger Waters, Nick Mason, Richard Wright, David Gilmour) siano ormai annoverati tra la musica classica del ‘900 ci sono pochi dubbi, sempre di più la loro musica, almeno quella composta fino a The Wall esce dal limitato ambito di genere per approdare ad un’universalità che non conosce confini, accade quando una partitura musicale sposa talento compositivo e capacità di arrivare a chiunque, dalle orecchie all’anima senza bisogno di decodificazioni intellettuali pur essendo tutt’altro che elementare.

È seguendo quest’onda che Il Teatro delle Muse “Franco Corelli” di Ancona ha ospitato nella serata di martedì 19 marzo Shine – Pink Floyd Moon di Micha Van Hoeckeopera rock con le musiche eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend, spettacolo che si avvale di una parte coreografica guidata da Raffaele Paganini e dalla compagnia di Daniele Cipriani.

Una grande luna brilla sospesa al centro del palco, è quella parte luminosa che tutti noi possiamo vedere, ma Syd Barrett, fondatore della band britannica ci ha insegnato che la sua parte oscura cela dei tesori preziosi e pericolosi ed è andato ad esplorarli per noi, ha portato indietro dei frammenti, li ha comperati a caro prezzo, pagandoli col proprio buio, è suo infatti il viso che appare del centro dell’astro notturno mentre la tribute band intona Shine on you crazy diamond il brano a lui dedicato dal resto del gruppo quando ormai la sua mente era perduta in sentieri non più raggiungibili da alcuno.

(Foto di Massimo Danza)

Un sentiero sul quale si è incamminato anche Roger Waters, decidendo però ad un certo punto di tornare indietro prima che fosse impossibile farlo, abbattendo quel muro di delirio ed isolamento che lo avrebbe portato via per sempre. Ecco quindi risuonare sul palco le composizioni tratte da The dark side of the moon e da The wall mentre la compagnia di danza descrive coreuticamente la selva oscura del viaggio dell’uomo all’interno della propria mente.

Lo spettacolo inizia con Raffaele Paganini che si accende una sigaretta sul palco, stranamente ci accorgiamo che in questa epoca di ipocrisie e formalismi questo è divenuto quasi un gesto rivoluzionario, un simbolo, la scintilla di ribellione di chi della propria vita rivendica il diritto di farne ciò che meglio crede pagandone di persona il prezzo, esattamente ciò che fece Syd. Entrò all’inferno come Orfeo, ma come Euridice non ne uscì, era una creatura dall’anima luminosa e dalla mente oscura, conosceva perfettamente il rischio ma ha deciso di andare a vedere e di consegnare al resto della band quella particella iniziale di genio sulla quale avrebbero costruito il loro edificio di bellezza.

Tuttavia, il resto del disegno coreografico si attesta su una classicità moderna senza guizzi di eccessiva originalità, ci piace pensare che sia una precisa volontà di Van Hoecke, per non togliere attenzione alla musica ma piuttosto accompagnarla.

Guardando lo spettacolo, ascoltando la musica che Barrett ha ispirato, ci accorgiamo che il suo dono è stato anche un altro, quello di farci capire che inferno e paradiso non sono agli antipodi, sono un tutt’uno, sono lo stesso luogo, sono gli occhi che guardano e le orecchie che ascoltano a deciderne la forma, che rimane tuttavia mutevole e che l’uno può divenire l’altro, un monito ed insieme una infinita speranza.

Grande successo per tutta la compagnia tributato da un teatro gremito in ogni ordine.

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