“Settembre Musica” rende omaggio a Toru Takemitsu


Luca Rossetto Casel (luca.rossetto@email.it)

18 Ott 2003 - Commenti classica

Torino, mercoledì 10 settembre 2003
Conservatorio Giuseppe Verdi
Tōru Takemitsu (1930-1996)
Folios per chitarra
Air per flauto
Toward the Sea II per flauto contralto e chitarra
The Night
Moby Dick
Cape Code
Between Tides per violino, violoncello e pianoforte
Quatrain II per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte

Ensemble Contrechamps
Fèlix Renggli, flauto
Renè Meyer, clarinetto
Arnaud Dumond, chitarra
Isabelle Magnenat, violino
Daniel Haefliger, violoncello
Bahar Dà rdà ncà , pianoforte
L'Ensemble Contrechamps è sovvenzionato dalla Città e dalla Provincia di Ginevra

Come ogni anno, Settembre Musica dedica alcuni appuntamenti a un compositore contemporaneo. Quello scelto per la presente edizione – la ventiseiesima – è Tōru Takemitsu, al centro di conferenze, presentazioni, omaggi e, naturalmente, concerti. Questi ultimi si propongono di offrire una panoramica quanto più possibile ampia sulla produzione del Nostro, presentandone musica orchestrale, cameristica, solistica; in particolare, quello qui preso in esame si può far rientrare nelle ultime due categorie.
Tōru Takemitsu è nato in Giappone, ma non è corretto definirlo un compositore giapponese, al di là del dato biografico; il suo operato musicale non fa riferimento tanto a una cultura specifica, per quanto elementi dell'una o dell'altra siano ravvisabili nelle rielaborazioni e citazioni presenti nelle sue composizioni – o perfino nei modelli, ideali, strutturali, musicali e umani, alla base di queste. Piuttosto, la sua musica appartiene all'umanità , al mondo, e a tutto l'universo, nella sua ricerca tesa al superamento del particolare per abbracciare la totalità dell'essere, nella quale la coesistenza di elementi di natura originariamente diversa non avviene a scapito dei significati e delle connotazioni particolari che li contraddistinguono, ma ne è anzi esaltata, riunendoli in un linguaggio superiore in cui ogni espressione costituisce un accrescimento della portata espressiva, in un mondo che trova il suo compimento nella convivenza armoniosa dei suoi elementi costitutivi, al di là e in virtù delle differenze che li contraddistinguono.
Nella formazione, nell'evoluzione della poetica di Takemitsu, il rapporto con l'altro da sè è, quindi, fondamentale, e la composizione musicale scaturisce spesso da un ideale dialogo con un altro musicista, autore o interprete, o anche con una particolare opera. à questo il filo rosso che percorre il programma presentato nel bel salone del Conservatorio Giuseppe Verdi dall'Ensemble Contrechamps, i cui membri hanno eseguito brani per strumento solo e per formazioni da camera via via più numerose.
Solisti di prima grandezza sono, infatti, i dedicatarii delle opere per chitarra e flauto, strumenti particolarmente cari a Takemitsu per la comune coesistenza, nella timbrica e nell'espressione, di impalpabilità e ricchezza. La prima parte del concerto è stata affidata proprio ad alcuni di questi lavori. Nei tre Folios il chitarrista Arnaud Dumond ha saputo portare in evidenza una scrittura che da un'estrema essenzialità riesce a dipanarsi in uno sviluppo sempre coerente, capace di episodi di crescente complessità , a tratti trasformando lo strumento (che il compositore considerava semplice ma grandioso ) in un'autentica orchestra in miniatura, ampliando la portata del discorso musicale fino a toccare, a coinvolgere nel dialogo alcuni degli autori più amati, come Bach o Messiaen, attraverso la citazione o l'affinità linguistica. Ha poi preso posto sul palco Fèlix Renggli, che ha interpretato Air, brano per flauto solo nel quale ha sfoggiato un impeccabile controllo tecnico, ponendo una notevole varietà di colori al servizio di un linguaggio che richiede espressione e varietà in una misura costantemente altissima. I due solisti si sono quindi uniti per l'esecuzione di Toward the Sea II; qui, nel decorso coerente del discorso musicale le mutevoli sottigliezze timbriche parevano davvero dar vita a un mondo colto nel suo sviluppo organico.
Nella seconda parte, la violinista Isabelle Magnenat, il violoncellista Daniel Haefliger e la pianista Bahar Dà rdà ncà hanno suonato Between Tides, ancora un brano che sembra voler ricreare un processo vitale: gli strumenti, inizialmente contrapposti nel trattamento del medesimo materiale, si avvicinano gradualmente, fino a giungere alla fusione, come principà complementari che si uniscono a formare un nuovo elemento. Oltre ai tre illustri dedicatarii (Peter Serkin, Yo-Yo Ma e Pamela Frank), il dialogo coinvolge anche un brano musicale, lo standard jazz Misty.
L'omaggio e il confronto verso un autore e una sua opera in particolare sono la ragion d'essere del Quatrain II, che fin dal titolo richiama in maniera evidente Olivier Messiaen e il suo Quatuor pour la fin du temps. A violino, violoncello e pianoforte si aggiunge così il clarinetto di Renè Meyer; l'Ensemble Contrechamps si dimostra gruppo flessibile e affiatato, in cui le singole personalità si amalgamano senza nulla perdere in fatto di indipendenza, ma, emergendo, ne creano una collettiva che le assomma tutte.
Si è trattato, dunque, di un concerto interessante e coinvolgente; e il pubblico l'ha apprezzato, riempiendo la sala del Conservatorio e salutando le esecuzioni con crescente calore. Merita una menzione il programma di sala di Livio Aragona, chiaro e completo, pur nella sua necessaria brevità , interessante per chi ha già familiarità con l'autore e la sua musica e utile per introdurre chi ancora non lo conosce nel mondo di Tōru Takemitsu.

In rete:
http://www.personal.usyd.edu.au/~lcornwel/taklinks.html
In questa pagina, una raccolta di indirizzi dedicati a Tōru Takemitsu
http://www.geocities.com/Vienna/Choir/4601/
Il sito della Takemitsu Society
http://www.contrechamps.ch/
Il sito ufficiale dell'Ensemble Contrechamps
http://www.comune.torino.it/settembremusica/
Torino Settembre Musica: è possibile leggere e scaricare i programmi di sala, riprodotti in formato pdf

(Luca Rossetto Casel (luca.rossetto@email.it))


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