Sassofono d'autore con Cafiso e Brecker


Guido Porrà

4 Ago 2004 - Commenti live!

Ancona 22 luglio 2004 – Al Teatro delle Muse di Ancona si è assistito ad un duplice concerto in cui si sono confrontate due personalità molto differenti per età e stile ma appartenenti ad un'unica matrice artistica: il jazz. Francesco Cafiso, sassofonista quindicenne siciliano, sembrava nettamente a proprio agio su quello stesso palco dove poco dopo si sarebbe esibita la band del più grande tenorsassofonista tuttora vivente: Michael Brecker. Il giovanissimo fenomeno italiano, di cui molti stanno parlando entro ed oltre i confini nazionali, ha proposto il suo nuovissimo quartetto, tutto italiano anch'esso, con nomi assai prestigiosi, a cominciare dal pianista Andrea Pozza, punto di riferimento nel panorama bop nazionale.
Nato a Vittoria, in provincia di Ragusa, il 24 maggio 1989, Francesco è un talento già riconosciuto anche al di là dell'Atlantico. Addirittura a nove anni entra a far parte dell'Orchestra Jazz del Mediterraneo, che accompagna solisti del calibro di Bob Mintzer, Gorge Gruntz, Maria Schneider e Gianni Basso. Nel 2001 vince a Urbania il prestigioso premio Massimo Urbani . Durante l'esibizione in duo con Franco D'Andrea al festival di Pescara viene notato nientemeno che da Wynton Marsalis, il quale lo invita subito come ospite del suo gruppo per il tour europeo del 2003. Infine nel gennaio 2004 è stato presentato da Umbria Jazz all'annuale Convention degli educatori di jazz (I.A.J.E.) a New York. Qui ha suonato tutte le sere all'hotel Hilton accompagnato da una sezione ritmica strepitosa comprendente James Williams al pianoforte, Ray Drummond al contrabbasso e Ben Riley alla batteria. E' stato anche chiamato presso l'Istituto Italiano di Cultura per un duo con il grande pianista Danilo Rea. Ma nei pochi anni di attività moltissimi sono stati i musicisti di rilievo con cui Francesco ha collaborato, sia italiani che stranieri. Tutti, addetti ai lavori e semplici spettatori, sono rimasti incantati di fronte ad una tecnica tanto cristallina, ad un fraseggio inaspettatamente maturo, alla fedeltà ad un linguaggio jazzistico così autentico, in definitiva ad un prodigio naturale come pochissimi. Attualmente, oltre il liceo linguistico, Francesco segue il sesto anno di flauto traverso presso il Conservatorio Bellini di Catania ed ha cominciato a studiare anche il piano jazz.
Da anni uno dei più importanti e rinomati tenorsassofonisti del mondo, Michael Brecker, 55 anni, deve la fama essenzialmente ad una discografia monumentale, spaziante su vari generi e stili. Il gruppo con cui Brecker si è presentato alle Muse ne è stata la diretta emanazione più estesa ed è stato un piacere intenso e sottile godere di una musica così fresca e intrigante, logica e passionale, in ogni caso attualissima.
Viene portato alla ribalta nei primi anni '70 dal grande pianista Horace Silver, uno dei maggiori talent-s dell'ambiente jazzistico, che lo ingaggia insieme con il fratello Randy per un quintetto memorabile ( In Pursuith Of The 27th Man , Blue Note). Nel 1975 nascono i Brecker Brothers , gruppo di punta della corrente jazz-rock, a cui farà seguito il notevole Steps (poi Steps Ahead ), codiretto con il vibrafonista Mike Mainieri. Quando pubblica il suo primo disco da leader, nel 1987, il sassofonista ha in effetti già inciso oltre 400 dischi da sideman. Non c'è personaggio, sia nel jazz che in altri ambiti, che non abbia richiesto il suo operato, figlio di una tecnica semplicemente strepitosa, di un suono caldo e subito riconoscibile, di una fluidità ragguardevole. Ma gli si farebbe un grave torto nel ridurre la sua carriera soltanto a questa famelica ansia di confrontarsi con mondi espressivi diversi. In realtà Michael Brecker possiede una personalità artistica definita e creativa che mai si è adagiata su proposte omologate e conformiste. Dall'alto di compagnie prestigiose (in tutti i suoi dischi appaiono sempre i migliori musicisti del momento), il tenorista elabora di continuo progetti diversi ma coerenti con una statura strumentale da fuoriclasse.
La sua ultima creazione, addirittura un Quindectet , non si astiene da tali prerogative tanto che, a pochi mesi dalla sua comparsa sul mercato, il disco Wide Angles ha subito vinto due Grammy come migliore formazione allargata e miglior arrangiamento.

Le formazioni:

Francesco Cafiso – sax alto
Andrea Pozza – pianoforte
Aldo Zunino – contrabbasso
Stefano Bagnoli – batteria
special guest:
Harry Allen – sax tenore

Michael Brecker – sax tenore
Alex “Sasha” Sipiagin – tromba
Gill Goldstein – pianoforte
Adam Rogers – chitarra
Boris Kotzlov – contrabbasso
Clarence Penn – batteria

(Guido Porrà )


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