Samuele Bersani e la Caramella Smog al via del festival di Villa Arconati


Silvio Sbrigata

5 Lug 2004 - Commenti live!

Milano Il festival di Villa Arconati a Castellazzo di Bollate, raggiunge quest'anno la sedicesima edizione. Il programma, come nelle precedenti edizioni, è ricco di appuntamenti imperdibili e di ospiti dai nomi altisonanti. Cesà ria Avola, Michel Bublè, Steward Copeland, Marco Paolini e i Mercanti di Liquore, Moni Ovaia, solo per citarne alcuni, ma soprattutto, a chiudere, il 21 di Luglio, Paolo Conte. Anche l'apertura è stata riservata ad un cantautore italiano, con qualche lustro in meno rispetto al veterano di Asti, ma che fin dal '91, anno del suo esordio, ha dimostrato di avere tanto da dire ad un mercato discografico affetto da narcolessia, con pochi momenti di lucidità , essenzialmente riservati alle etichette indipendenti.
Ovviamente si parla di Samuele Bersani, classe 1970 da Cattolica. Dal 91 appunto, ufficialmente nella lista degli artisti cui prestare sempre attenzione, distinguendosi dai colleghi per simpatia, freschezza e genuinità . Di anni da allora ne sono passati ben tredici con ben sei pubblicazioni e, bisogna riconoscere, che l'investimento emotivo ha certamente dato i suoi frutti. Lo sanno di sicuro i fans della prima ora, e con buona probabilità anche coloro che hanno avuto la fortuna di partecipare lunedì passato alla prima serata della sua tournèe estiva (seconda parte di un tour iniziato il passato inverno nei teatri e che conta più di 30 date), casualmente anche il primo concerto dell'annuale edizione del festival. Samuele si presenta sul palco, con un look casual, forse un po' troppo elegante, dice lui stesso, seguendo a ruota i musicisti che lo accompagnano. La serata non poteva che iniziare che con Concerto, dall'ultimo suo lavoro Caramella Smog. La miscela di brani vecchi e nuovi è azzeccatissima, ed il pubblico si dimostra in grado di riconoscere le canzoni fin dalle prime note della melodia: per cui sono scroscianti applausi ad accogliere Spaccacuore (siamo a Freak! del '95), e poi ancora Il destino di un vip. Ospite speciale, Pacifico, per eseguire in coppia Le mie parole, di cui il cantante milanese è anche autore. Poi è la volta del pluriosannato album L'oroscopo speciale (Targa Tenco, come miglior album del 2000) ed in particolare con l'intenso Il pescatore di asterischi. La nostalgia domina quando Samuele lascia lo sgabello ed il leggio con i testi (non ha timore di ammettere l'assoluta mancanza di memoria) per suonare la tastiera. In realtà la strimpella solamente, giusto quanto basta per fare partire delle campionature: la prima è quella della vecchia sigla di chiusura dei programmi Rai, cui imputa la passione per la musica e la conseguente decisione di farla diventare il suo lavoro. La seconda, l'inquietante, la definisce lo stesso Bersani, sigla del TG2 Dossier che, pensate un po', porta la firma di Battiato. E, per chiudere la parentesi alla tastiera, la canzone che avrebbe voluto scrivere lui, ovvero la sigla dei cartoni animati Barbapapà . Riprende poi la normale postura per fare un salto nel tempo di tredici anni con Il mostro, sua canzone di esordio, che in molti passaggi ricorda il Dalla di qualche anno fa. Poi ancora Braccio di Ferro (ancora con una sigla campionata), Replay e Cattiva con un incantevole gioco di luci che conferisce allo spettacolo l'atmosfera dello show di un autore vissuto. La presentazione del gruppo dopo le note di Giudizio Universale, accolta con tripudio dal pubblico. Quindi Roberto Guarino, storico produttore del cantautore, alle chitarre, Davide Beatino al basso e contrabbasso elettrico, Enzo De Vita alla batteria, Salvatore Mufale tastiere, e Tony Pujia chitarra e voci. Versione rivisitata, o meglio accelerata, di Coccodrilli (Samuele Bersani del 97) durante la quale primeggia la sezione ritmica, ed ancora Chicco e Spillo, cantata ad alta voce dal pubblico. Il rientro ha il sapore del jazz, con Se ti convincerai, nell'ultimo disco suonata a quattro mani con Sergio Cammariere. Infine la piadina romagnola di Freak! ed un finale al fulmicotone, durante il quale le prime file di pubblico si alzano in piedi davanti al palco, per chiudere con Cosa vuoi da me. Prossimi appuntamenti del Festival, con il sud del mondo, egregiamente rappresentato da due donne: Rokia Traorè, dal Mali, e, la più famosa, Cesaria Avola di Capo Verde.

(Silvio Sbrigata)


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