“Romeo & Giulietta” applauditi al Verdi di Trieste


di Gianluca Macovez

3 Apr 2023 - Commenti danza

Al Teatro Giuseppe Verdi di Trieste è andato in scena, con successo, Romeo & Juliet di Prokof’ev. I giovani danzatori si sono dimostrati tutti all’altezza della situazione. Ovazione del pubblico per i due protagonisti e il maestro coreografo Renato Zanella.

(Foto Teatro Verdi Trieste/VisualArt – Fabio Parenzan)

Anche il Teatro Verdi di Trieste, come la maggior parte delle istituzioni liriche italiane, nnon ha più un corpo di ballo. La scure del pareggio di bilancio, agitata nei primi anni del nuovo millennio, ha fatto molte vittime, ed ormai solo Milano, Napoli, Palermo e Roma possono coltivare le speranze e le aspettative dei talenti italiani della danza.

Per gli altri la scelta, non facile, delle compagnie private oppure la via dell’estero. Dove, peraltro, i danzatori del nostro paese si distinguono per tecnica ed eleganza.

Questo taglio alla fine non ha prodotto i miracoli economici che qualcuno ipotizzava, mentre sicuramente ha cancellato, come nel caso di Trieste, tradizioni gloriose e resa difficile di messe in scena come l’operetta, ma ormai la decisione era stata presa ed in questo ambito non ci sono stati ripensamenti.

Dal 2010, quindi, per mantenere almeno uno spettacolo di danza nel cartellone della stagione, il Verdi deve ricorrere a collaborazioni esterne, il più delle volte provenienti da teatri internazionali.

Per ‘Romeo & Juliet’ si è trattato di una fortunata operazione che ha coinvolto il corpo di ballo del teatro di Ljubljana, diretto dal 2021 dall’italiano Renato Zanella, artista interessante e dalla grande carriera internazionale.

Lo spettacolo allestito a Trieste è uno spettacolo moderno, drammaturgicamente ideato con il supporto di Tatjana Azman.

La scena si svolge in una Verona moderna, che coniuga novità di ambientazione e rispetto della tecnica e della storia della danza.

Nulla era forzato o fuori luogo, niente era tralasciato, ogni passaggio motivato e costruito con competenza, riuscendo a valorizzare le potenzialità del giovane gruppo di danzatori, che si sono dimostrati tutti all’altezza della situazione.

Funzionali e suggestive scene e luci, firmate rispettivamente da Alessandro Camera e Jasmin Sehic e sostanzialmente gradevoli i costumi di Alexandra Burgstaller, che però non hanno sempre valorizzato le figure maschili della famiglia Montecchi, più suggestivi per la componente femminile.

Meno bene vanno le cose dal punto di vista musicale, perché nonostante l’orchestra del Verdi sia come sempre affidabile ed offra alcuni momenti solistici suggestivi, la direzione di Ayrton  Desimpelaere non sempre riesce a tenere le redini della complessa partitura, delinea un primo tempo concitato, se non addirittura a volte rumoroso, ma soprattutto, in certi momenti, pare discostarsi dalla narrazione coreutica, offrendo un racconto che pare non aver riscontro nell’eleganza dei movimenti in scena.

Fortunatamente le cose vanno decisamente meglio nel secondo tempo, forse anche per la presenza di scene d’insieme dal grande coinvolgimento.

La compagnia, formata da giovani artisti provenienti da tutto il mondo, trova il suo motore in Zanella, che ha saputo costruire un gruppo unito e motivato, oltre che solido tecnicamente.

Gli interpreti sono tantissimi: Erica Pinzano e Yujin Muraishi sono due  convincenti giullari; ieratico il Frate Lorenzo di Goran Tatar; Lukas Zuschlag è un Paride sicuro e dal marcato carisma; Tebaldo è ben reso da Kenta YamamotoFilippo Jorio, danzatore italiano di talento, è Benvolio; Hugo Mbeng è un Mercuzio trascinante per tecnica sicura e mimica facciale. Iulian Ermalai è sicuro nella parte di uno dei Capuleti; Gregor Gustin, il padre di Giulietta, tratteggia un industriale tracotante e tronfio; Antonija Novotny è la balia, divertente ed ironica senza scivolare mai nel macchiettistico; Lara Flegar è una duchessa sofisticata; Marin Ino è Rosalina, figura fondamentale nell’economia della narrazione, resa al meglio grazie alle sue notevoli doti tecniche; Georgeta Capraroiu è piacevole nella parte di Madonna Montecchi; Ana Klasnja, è una elegante Madonna Capuleti.

Superano tutte le difficoltà del ruolo i due protagonisti. Nina Kramberger, intensa ed aggraziata nei movimenti è Giulietta. Filip Juric, Romeo, appare tecnicamente solido ed in grado di offrire una corretta interpretazione drammaturgica di questo ruolo, decisamente onerosissimo anche per la grande presenza in scena.

A conferma del successo dello spettacolo, per tutti applausi abbondantissimi dal pubblico, con una importante componente di giovani e vere ovazioni per i due protagonisti ed il Maestro Zanella.

ROMEO AND JULIET
Balletto di Renato Zanella su Musiche di Sergej Sergeevič Prokof’ev

  • Coreografia RENATO ZANELLA
  • Direttore d’orchestra AYRTON DESIMPELAERE
  • Scenografo ALESSANDRO CAMERA
  • Costumista ALEXANDRA BURGSTALLER
  • Scene e costumi: laboratori del SNG Opera in balet Ljubljana e SNG Drama Ljubljana
  • Luci JASMIN ŠEHIĆ
  • Drammaturgia TATJANA AŽMAN

PERSONAGGI E INTERPRETI

  • Giulietta NINA KRAMBERGER  
  • Romeo FILIP JURIČ
  • Madonna Capuleti ANA KLAŠNJA
  • Madonna Montecchi/Contessa GEORGETA CAPRAROIU
  • Rosalina MARIN INO
  • Duchessa LARA FLEGAR
  • La Balia ANTONIJA NOVOTNY
  • Montecchi GREGOR GUŠTIN
  • Capuleti IULIAN ERMALAI
  • Mercuzio HUGO MBENG
  • Benvolio FILIPPO JORIO
  • Tebaldo KENTA YAMAMOTO
  • Paride LUKAS ZUSCHLAG
  • Frate Lorenzo GORAN TATAR
  • Coppia di Giullari ERICA PINZANO E YUJIN MURAISHI

SOLISTI E CORPO DI BALLO DELLA SNG OPERA IN BALET LJUBLJANA
ORCHESTRA E TECNICI DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE

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