Robert Capa in mostra a Milano al MUDEC


di Alberto Pellegrino

15 Nov 2022 - Arti Visive

In mostra, al Museo delle Culture di Milano (Mudec), gli scatti di Robert Capa: l’uomo, la guerra e la famiglia umana.

(Le didascalie delle immagini delle foto sono alla fine dell’articolo)

Foto n. 1

Per onorare i 110 anni della sua nascita, il Museo delle Culture di Milano (Mudec) ospita fino al 19 marzo 2023 la mostra Robert Capa. Nella storia a cura di Sara Rizzo, che è stata inaugurata l’11 novembre 2022. Nella esposizione è possibile ammirare 80 immagini tra le più significative dell’autore ungherese e tra queste ve ne sono 15 che non sono mai state esposte in Italia.

Nello stesso tempo nel Palazzo Rovella di Rovigo è stata allestita fino al 29 gennaio 2023 la mostra Robert Capa. L’opera 1932-1954 a cura di Gabriel Bauret con 366 foto suddivise in nove sezioni, che provengono dagli archivi dell’Agenzia Magnum. 

Robert Capa (1913-1954) deve essere considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento, non solo per avere fondato insieme a Cartier-Bresson la celebre agenzia Magnum Photos, ma per essere un artista ormai avvolto in un alone di leggenda a causa dei suoi reportage di guerra, tutti realizzati in prima linea con grande coraggio, tanto da aver perso la vita per aver messo un piede sopra una mina il 25 maggio 1954, mentre è impegnato a documentare la guerra nell’Indocina francese e questa sua ultima foto, che ritrae un gruppo di soldati francesi, chiude la mostra.

Nato in Ungheria, Capa si trasferisce a Berlino negli anni Venti, perché in Germania la fotografia sta vivendo un momento di straordinario fermento culturale, successivamente per sfuggire al regime nazista si trasferisce a Parigi, dove vive dal 1932 al 1936. Prende parte alla guerra di Spagna (1936-1939) al seguito dell’esercito repubblicano, realizzando una serie di servizi che lo pongono al primo posto nel mondo come fotoreporter di guerra, realizzando tra le altre foto quella Morte di un miliziano lealista che, al di là delle assurde polemiche sulla sua autenticità, è diventata un’immagine-cult contro il dramma della guerra al pari di Guernica di Picasso.

Partecipa alla seconda guerra mondiale (1941-1945), realizzando ancora immagini eccezionali come quelle dello sbarco in Normandia. Prima di questo evento, dal luglio 1943 al 6 giugno 1944, arriva in Italia dalla Tunisia per seguire le vicende belliche, partendo dalla Sicilia per risalire fino a Napoli, prima di partire per la Normandia. In Sicilia scatta delle foto che sono diventate delle mitiche icone. Capa – come ha scritto Italo Zannier – “è stato il primo a scoprire l’altra Italia (quella povera e diseredata, da sempre nascosta dietro le facciate dei monumenti, per altro a loro volta fatiscenti, o situata al di là di romantici pascoli illuminati dalla benedicente luce del tramonto) …Capa ha appoggiato il suo occhio disincantato su di una realtà aspra e scomoda, oltre che insospettata, visualizzata fino allora soprattutto con avvenimenti folkloristici”. Il grande fotografo incontra ad Agrigento un giovanissimo Andrea Camilleri e da questa conoscenza trae spunto per realizzare Fragments of War in Sicily, una preziosa collezione di 62 stampe fotografiche tratte da negativi originali ora custodite nel Museo della Fotografia di Troina (Enna) inaugurato il 1° ottobre 2021. Si tratta d’immagini dove la guerra fa da sfondo per lasciare il posto a una umanità che, a causa di quell’evento, ha subito le più o meno drammatiche conseguenze.

Robert Capa ha anche realizzato diversi reportage sulla vita quotidiana, riprendendo i sentimenti scolpiti sui volti delle persone che ha incontrato da vicino, raccontando le storie di gente comune che egli amava ritrarre per cogliere sprazzi di verità con immagini piene di umanità grazie all’empatia con i soggetti fotografati.

Nel 1938, lasciata la Spagna, Capa è presente in Cina durante l’invasione giapponese.

Nel 1947, insieme allo scrittore John Steinbeck, compie un viaggio nell’Unione Sovietica dell’immediato dopoguerra, una impresa considerata allora quasi impossibile per un fotografo occidentale. Il suo reportage non ha uno scopo politico, ma si propone soltanto di documentare come vivono le persone dopo l’invasione nazista e le tragiche vicende della guerra: la vita quotidiana all’interno dei kolchoz; le fattorie collettive dove le famiglie siedono intorno a un tavolo per un misero pasto; le contadine che ballano a piedi nudi, mentre i loro uomini sono impegnati al fronte. I suoi 4000 scatti, che vengono sottoposti a una severa censura prima di essere approvati, diventano la più bella e appassionata testimonianza di un paese semidistrutto e impoverito dalla guerra.

Nel 1948-1950 è impegnato a documentare la nascita del nuovo Stato d’Israele, per chiudere nel 1954 la sua avventura terrena nel delta del Fiume Rosso in Indocina sempre per restare fedele a una delle sue regole fondamentali: “Se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”. In tutte le fotografie di Robert Capa si avverte la necessità di sentire in prima persona che cosa provano i soldati e i civili durante una battaglia o un bombardamento aereo; come vive la gente comune nelle strade e nelle loro case: è il suo modo di dare un’anima alle sue opere, di trasmettere, anche a distanza di anni, un lampo di vita che ancora ci coinvolge e ci emoziona come spettatori. Con la potenza di una fotografia che sopravvive nel tempo, Robert Capa ci ha lasciato una leggendaria eredità come fotografo in tempo di pace e come fotoreporter di guerra, anche se non avrebbe voluto vivere in un’epoca storica dilaniata da un numero impressionante di conflitti. Infatti ha lasciato scritto: “Come fotografo di guerra, spero di restare disoccupato sino alla fine della mia vita”.

DIDASCALIE DELLE IMMAGINI

Foto n. 1
Photographer Robert Capa during the Spanish civil war, May 1937. Photo by Gerda Taro (da Wikipedia)

Foto n. 2
Robert Capa 
Folla in festa per la liberazione della città 
Parigi, Francia, 25 agosto 1944 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos

Foto n. 3
Robert Capa 
Conferenza di Leon Trotsky 
Copenhagen, Danimarca, 27 novembre 1932 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 4
Robert Capa 
Soldati tedeschi fatti prigionieri dalle forze americane 
Regione di Bastogne, Belgio, 23-26 dicembre 1944 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 5
Robert Capa 
Gente lungo una strada fiancheggiata da edifici distrutti 
Berlino, Germania, agosto 1945 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 6
Robert Capa 
Donne in cammino in un paesaggio deserto 
Stalingrado, U.S.S.R., 1947 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 7
Robert Capa 
Fuochi d'artificio durante la celebrazione dell'800° anniversario della fondazione della città. 
Mosca, U.S.S.R., 1947 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 8
Robert Capa 
Mosca, U.S.S.R., 1947 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 9
Robert Capa 
Stalingrado, U.S.S.R., 1947 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 10
Robert Capa
Un contadino siciliano indica a un ufficiale americano la strada presa dai tedeschi 
Presso Troina, Sicilia, 4-5 agosto 1943 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos 

Foto n. 11
Robert Capa 
Bambini che giocano nella neve 
Hankou, Cina, marzo 1938 
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos
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