Primo concerto a Venezia per “Le Compositrici!”


di Alma Torretta

3 Apr 2023 - Commenti classica

A Venezia il ciclo “Le Compositrici!” organizzato da Palazzetto Bru Zane. Sabato scorso primo concerto dedicato alle autrici francesi del periodo della Bella Époque. Appuntamenti da non perdere sino a giugno 2023.

(foto del concerto di © Matteo De Fina)

Ci sono oggi tante affermate direttrici d’orchestra ma ancora poche compositrici alla ribalta. Per le donne, affermarsi nella composizione musicale sembra ancora molto difficile e dunque ben vengano tutte le iniziative che aiutino a tracciare il percorso poco conosciuto delle autrici del passato che, al contempo, può essere anche uno sprone per le giovani leve.

Il Palazzetto Bru Zane, centro il cui obiettivo è di promuovere a livello internazionale la musica romantica francese, con sede a Venezia ed attività pure in Francia, già da tempo è impegnato a far scoprire, o riscoprire, musicisti che, per varie ragioni, sono caduti nell’oblio. Adesso il Palazzetto ha programmato un ciclo di concerti su compositrici francesi tra Ottocento e Novecento, ridando vita alle loro partiture.

Il primo appuntamento è stato dedicato a musiciste all’incirca contemporanee di Debussy, dell’epoca di passaggio dal romanticismo alla modernità, con brani scritti tra il 1887 e il 1931. Opere per archi e pianoforte eseguite dai giovani, ma molto bravi, Yan Levionnois al violoncello, Pierre Fouchenneret al violino, Lise Berthaud alla viola e Adam Laloum al pianoforte.

Si è cominciato con il breve “Solitude- Romance sans parole pour violoncelle et piano” di Rita Strohl (1865-1941), ancora dalla forte impronta romantica, languido e struggente con il violoncello protagonista. Il suo semplice impianto melodico però non deve trarre in inganno, come rivelerà il bis alla fine del concerto che, con il quartetto al completo, proporrà un altro brano della Strohl dalla costruzione più complessa, sinfonica e drammatica.

Il secondo brano è stato la “Fantaisie pour alto et piano” di Hélène Fleury (1876-1957), composto per il concorso della classe di viola del Conservatorio di Parigi nel 1906, che ha dato modo a Lise Berthaud di dar prova di virtuosismo e ammirevole per il bel dialogo con il piano.

Si è proseguito con il “Trio avec piano en la mineur” di Charlotte Sohy (1887-1955), compositrice impegnata nella ricerca che rivela influssi di Debussy nelle atmosfere dall’esecuzione che richiede molto affiatamento tra piano, violino e cello per ben renderne, con fluidità e giusti tempi, i movimenti sospesi, altri trascinanti, ed il bel dialogo tra gli archi.

Davvero una bella riscoperta poi “D’un matin de printemps pour violon et piano” di Lili Boulanger (1893-1918) che, insieme alla sorella Nadia, all’inizio del XX secolo, è tra gli esempi più noti di una generazione di creative finalmente giustamente apprezzate. Qui il violino di Pierre Fouchenneret è protagonista della composizione, assai interessante per la sua modernità.

A conclusione il “Quatuor avec piano n. 1 en si bémol op. 69” di Mel Bonis (1858-1937), allieva privata di César Franck, lavoro di maggiore ampiezza, in quattro movimenti, dalle tante riconoscibili influenze musicali, il pianoforte in primo piano e bei pizzicati.

Esiste un corpus notevole di brani firmati da compositrici della Bella Époque che si sono dedicate maggiormente alla musica da camera, più conciliabile con il matrimonio e la maternità, raramente all’opera lirica che, allora, era considerata il culmine della carriera. Spia del clima ostile in cui componevano, basta ricordare che molte hanno sentito il bisogno di assumere pseudonimi maschili oppure ambigui, come appunto Mel Bonis che si chiamava Mélanie, od anche nascondersi dietro una lettera puntata, come Sophie Gail. Se poi, sin dalla sua fondazione del 1795, il Conservatorio di Parigi era aperto ad entrambi i sessi, anche se le ragazze erano ampiamente presenti nelle classi di armonia, contrappunto e composizione, dovranno aspettare fino al 1903 per poter concorrere al Prix de Rome e si è dovuto attendere il 1913 perché fosse assegnato a una di esse, Lili Boulanger.

Le partiture di queste compositrici, malgrado le perduranti difficoltà di fare della composizione la loro professione, dimostrano però il loro perfetto inserimento nel panorama artistico del tempo e tutta la loro qualità, tanto che il Palazzetto ha deciso di dedicare loro un cofanetto di otto cd dal titolo “Compositrices. New light on French Romantic women composers” di Bru Zane Label.

Il programma completo dei concerti è consultabile in: https://bru-zane.com/en/ciclo/ciclo-compositrices

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