Premio Lirico Internazionale Mario Tiberini 2023


di Annarita Rossi

29 Nov 2023 - Commenti classica

Un evento d’eccezione per i trent’anni del premio Tiberini a San Lorenzo in Campo (PU). Il Tiberini d’oro è andato al tenore Enrico Giovagnoli.

Sabato 25 novembre 2023 a San Lorenzo in Campo (PU) si è tenuta la XXX edizione del Premio Lirico Internazionale Mario Tiberini.

Quest’anno al tradizionale prestigio dell’evento si è aggiunta una singolare novità, che ha reso irripetibile l’appuntamento musicale. Si tratta dell’esecuzione e relativa registrazione in prima mondiale  assoluta delle musiche ritrovate da Giosetta Guerra, biografa del tenore Tiberini, composte dal tenore stesso, da suo figlio e da musicisti dell’epoca che le hanno dedicate al tenore.

Nell’accogliente cornice del Teatro Tiberini, in un clima familiare, abbiamo assistito all’esecuzione di 19 brani. Queste eccezionali chicche sonore sono il risultato del lavoro certosino fatto da Giosetta Guerra, che, grazie a una laboriosa attività di ricerca, è riuscita a raccogliere queste musiche inedite per proporle nell’edizione di quest’anno del premio a un folto e interessato pubblico.

Chi, come me, ha assistito allo spettacolo ha potuto appurare che Mario Tiberini (San Lorenzo in Campo 8 settembre 1826 – Reggio Emilia 16 ottobre 1880), non è da celebrare solo per la  sua carriera di talentuoso tenore, conteso da tutti i più importanti teatri, ma anche per la sua valenza compositiva.

I brani sono inni, marce militari, stornelli patriottici, ma anche arie da camera di stampo sentimentale. In pratica, in queste composizioni emerge con chiarezza l’impegno politico di Tiberini, che aveva particolarmente a cuore la causa italiana, infatti la sua vita artistica si è saldamente intrecciata alla storia del Risorgimento italiano.

Il nutrito e piacevole programma è stato il seguente:

  • Speranza Polka (musica di Mario Tiberini padre) eseguito al pianoforte dal Maestro Lorenzo Bavaj
  • Stornelli patriottici (musica di Mario Tiberini padre) cantato dal tenore Enrico Giovagnoli
  • Inno ginnastico (musica di Mario Tiberini padre) cantato dal soprano Anna Caterina Cornacchini insieme al Coro Jubilate
  • Improvvisata (musica di Mario Tiberini figlio) eseguito al pianoforte dal Maestro Lorenzo Bavaj
  • Il mio bambino lontano (musica di Luigi Luzzi) cantato dal soprano Francesca Carli
  • La fata (musica di Luigi Luzzi) cantato dal tenore Enrico Giovagnoli
  • Beatrice polka (musica di Mario Tiberini figlio) eseguito al pianoforte dal Maestro Lorenzo Bavaj
  • Ai fiori (musica di Luigi Luzzi) cantato dal tenore Enrico Giovagnoli
  • Di notte – marcia (musica di Mario Tiberini figlio) eseguito al pianoforte dal Maestro Lorenzo Bavaj
  • Brano per banda “Alla regina Margherita” (musica di Mario Tiberini figlio) eseguito dal Gruppo musicale Tiberini, diretto dal Maestro Daniele Bianchi
  • Dammi un bacio (musica di Luigi Luzzi) cantato dal tenore Enrico Giovagnoli
  • Povero amore (musica di Luigi Luzzi) cantato dal soprano Anna Caterina Cornacchini
  • Desiderium (musica di Luigi Luzzi) cantato dal tenore Enrico Giovagnoli
  • Stornello d’amore (musica di Domenico Lucilla, primo maestro di canto di Tiberini) cantato dal tenore Enrico Giovagnoli
  • Mio povero amor (musica di Bonamici) cantato dal soprano Anna Caterina Cornacchini
  • Serenata d’un angelo (musica di Luigi Mancinelli) cantato dal tenore Enrico Giovagnoli
  • Elegia (musica di Bernardi) eseguito al pianoforte dal Maestro Lorenzo Bavaj
  • Amore (musica di Gaetano Palloni) duetto eseguito dal tenore Enrico Giovagnoli e dal soprano Francesca Carli
  • Wedding flowers (musica di Mario Tiberini padre) eseguito da Giovanni Scaramuzzino alla chitarra e da Francesco Scaramuzzino al mandolino

Gli interpreti della serata hanno messo in mostra tutte le loro qualità espressive e le loro capacità tecniche.

I brani eseguiti rientravano appieno nel repertorio del belcanto ottocentesco e, pur essendo composizioni di autori non particolarmente noti al grande pubblico, non erano scevri di eleganza e bellezza.

Inoltre, a un ascolto attento, si poteva rilevare che dietro le venature romantiche erano celate notevoli insidie per gli esecutori che hanno superato brillantemente ogni scoglio, lasciandosi trasportare dal pathos dei versi, mettendone in luce le singolarità e cogliendo puntualmente con l’espressione vocale via via i momenti drammatici, quelli gioiosi o giocosi.

In vari brani è emerso anche lo spirito risorgimentale, così come non sono mancati momenti più spensierati o appassionati afflati amorosi.

Il maestro Bavaj si è brillantemente espresso nei brani solistici e come accompagnatore dei cantanti.

I brani solo strumentali sono stati eseguiti in modo impeccabile, lasciando trapelare ogni intento dei vari compositori, mentre i brani di sostegno alle esibizioni vocali hanno visto un accompagnamento puntuale in cui voci e strumento si fondevano o si scambiavano i ruoli in una perfetta e armonica simbiosi.

Piacevole l’esecuzione della banda e del duo Scaramuzzino, padre e figlio (proprio come i Tiberini) che hanno chiuso il gradevolissimo spettacolo musicale.

Alla fine del concerto è stato consegnato il Tiberini d’oro al tenore Enrico Giovagnoli, “per rievocare di Tiberini vocalità e sembianze e per applicare arte scenica e canora all’opera lirica e ad altri generi musicali”.

Per concludere, aggiungo che la serata è stata impreziosita tra un brano e l’altro dagli interventi di Giosetta Guerra che ha raccontato in modo coinvolgente interessanti notizie sulla vita di Tiberini e sulla sua attività.

Da rilevare anche le “intrusioni” in veste di narratore/presentatore di Marcello Moscoloni, che ha introdotto i brani e anticipato i testi, successivamente cantati dai solisti. Lo spettacolo si è concluso con il saluto di tutti gli artisti e gli organizzatori comprese le autorità sotto una pioggia di fiori e cuori.

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