Platero y yo con Moni Ovadia


12 Ago 2004 - News classica

di Francesco Rosati

Nell'ambito del Camerino Festival, rassegna internazionale di musica che sta ottenendo un eccezionale successo di critica e di pubblico, sabato 14 agosto verrà presentato dalla collaudata coppia Moni Ovadia ed Emanuele Segre il capolavoro di Juan Ramà n Jimènez (premio Nobel per la letteratura nel 1956) Platero y yo .
Di quest'opera il compositore Mario Castelnuovo-Tedesco ha musicato, nel 1960, 28 dei 138 quadri del poema, creando una delle opere più originali della letteratura chitarristica: un melologo in cui la musica non ha una semplice funzione descrittiva, ma concorre a creare un nuovo ed originale discorso poetico.
Abbiamo chiesto al chitarrista milanese Segre, di presentarci lo spettacolo.
à un poema scritto in prosa, un componimento che evoca un mondo agreste in bilico tra fantasia e realtà , sullo sfondo del paesaggio andaluso. Il poeta fa riferimento alla vita e ai sentimenti dell'asino per conoscere e riflettere sulla natura e sul mondo degli uomini. In piccoli quadri, egli narra l'esistenza di Platero che, con il poeta, ripercorre le strade di Moguer – i luoghi della giovinezza di Jimènez – aiutandolo a ritrovare in questo viaggio il sentimento della vita.
Tra illusioni e certezze, l'asinello conduce il poeta nelle zone dove il mistero del vivere si ricompone e la poesia del tempo riesce a restituire il sentimento forte che scorre su cose umili e belle. Il fare poesia diventa qui ricerca della saggezza, che trova il suo centro in una accettazione della vita, capace di riconoscere come parte di sè anche il dolore e la morte.
Nato a Firenze nel 1895, Mario Castelnuovo-Tedesco divenne presto uno dei compositori più eseguiti e conosciuti della sua generazione. Dopo la promulgazione delle leggi razziali in Italia il compositore riuscì, con il sostegno di Toscanini e di Heifetz, a rifugiarsi con la famiglia negli Stati Uniti dove rimase fino alla morte, nel 1968. Grazie alla fiducia nelle potenzialità espressive della chitarra, e anche all'amicizia e alla collaborazione con Andrès Segovia, Castelnuovo-Tedesco dedicò a questo strumento numerose composizioni.
Platero y yo è una sequenza di 'quadri narrativi' nei quali il grande poeta spagnolo immagina di parlare con il suo asino. Di tali 'quadri' Castelnuovo-Tedesco ne scelse accuratamente 28, rivelando un talento magistrale nel trovare la misura per inserirsi con musica di eccellente fattura nella trama del capolavoro di Jimènez. Il dialogo tra il narratore e il musicista scorre intenso e la musica non si limita a un semplice commento, ma collabora con il testo alla creazione di un unico discorso poetico.
Nella serata di Camerino, Moni Ovadia ed io presenteremo tredici liriche, individuate fra le più rappresentative. Esse rispondono, in termini sia poetici che musicali, ai nostri gusti. La selezione comprende anche una lirica (con la quale Ovadia apre la serata) che Castelnuovo-Tedesco non musicò ma che appare particolarmente significativa.
La performance termina, in morte di Platero, con l'esecuzione della Pavane pour une infante dèfunte di Maurice Ravel, trascritta da Castelnuovo-Tedesco per chitarra sola: una trascrizione rimasta inedita, che mi fu affidata nel 1995, cioè nel centenario della nascita del compositore, da uno dei suoi figli
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Info:
Per maggiori informazioni sui prossimi appuntamenti del festival si può chiamare la Segreteria (0737-636041) nei seguenti orari: 10-13; 17:30-19:30.


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