Pesaro: tutto esaurito per “Acustico”


Carlotta Fischer

11 Apr 2002 - Commenti live!

“ACUSTICO” 6 e 7 aprile 2002 a Pesaro

Ci sono iniziative – racconta il giornalista Claudio Salvi – che meritano un plauso particolare: quello che si tributa a rassegne che hanno una grande dignità artistica, organizzate senza squilli di tromba e quei clamori che di solito siamo abituati ad ascoltare. Sono manifestazioni che nascono spontanee dalle idee e dalla voglia di artisti che mettono a disposizione la loro professionalità , il lavoro e la loro passione a puro titolo personale. Un ottimo esempio è stato Acustico, la rassegna appena conclusasi al Teatro La Piccola Ribalta di Pesaro. Un'iniziativa pensata in piccolo, nei luoghi, nelle risorse e nei mezzi, ma con una grande dignità artistica. Ne va dato atto a Peppe Consolmagno e Paolo Marcelli che di questa rassegna (dedicata a Gaetano Giovanetti, musicista fanese scomparso tempo fa), sono stati gli ideatori e organizzatori. Una sensibilità non comune per due persone che non hanno cercato aiuti pubblici, ma solo la risposta di una Pesaro che c'è. Quella che ogni tanto si sveglia dal torpore culturale in cui giace per dodici mesi all'anno. Finalmente con Acustico – continua Salvi – abbiamo ascoltato musica di qualità in un contesto diverso, quel piccolo scrigno che è La Piccola Ribalta: luogo pensato più per il teatro che per la musica. Ad aprire la rassegna ci ha pensato il quartetto Cotrufo-Gennari, formazione votata per natura degli stessi componenti all'esecuzione di jazz tradizionale. Ballad e tanto swing e be-bop a volontà per questo ensemble capitanato da due vecchi “leoni” come Pino Cotrufo (chitarra) e Vittorio Gennari (sax contralto), accompagnati da Massimiliano Tonelli al contrabbasso e Jò Pagnoni alla batteria. Il prologo jazz era d'obbligo alla giornata di domenica che ha visti impegnati il direttore artistico Peppe Consolmagno e il famoso chitarrista brasiliano, Irio De Paula.
Ha aperto il pomeriggio musicale di domenica 7 aprile Consolmagno “pesarese” di Tavullia e cittadino del mondo che ha portato in scena il suo spettacolo ormai collaudatissimo. Peppe Consolmagno un'artista surreale, cosi' lo definisce il giornalista Thomas Sponticcia, una sorta di De Chirico del pentagramma che trasforma il palco in una officina dei sogni. La folta barba e le mani esperte dell'artista che armeggiano freneticamente tra strumenti tanto insoliti quanto belli. Strumenti raccolti in giro per il mondo e rimodellati dall'estro e dalla fantasia. Un'orchestra fantastica fatta di una sola persona. E a tratti, se il pubblico chiude gli occhi, è trasportato in un altra dimensione, una dimensione di pace, spazi sconfinati dove la mente si perde dietro l'orizzonte. Poi a fine esibizione, sfruttando l'eco del pubblico che ormai ha rapito, chiama sul palco Irio De Paula. Tra i due il comun denominatore dell'amore per il Brasile e i suoi ritmi. Irio De Paula, musicista carioca che sa raccontare la musica brasiliana come pochi altri – dice di nuovo Claudio Salvi. Abilità tecnica stupefacente, complessità delle armonie, naturalezza dei suoni, belle e famose le melodie (Tristeza, Garota de Ipanema, O que serà , Felicitade, Samba de benà ao, etc.): questi gli ingredienti di uno spettacolo dove non è mancato davvero nulla. De Paula ha usato le sue mani con disarmante semplicità in una serie di evoluzioni che hanno superato la semplice esibizione di muscoli. Anche se un musicista come questo non deve certo dimostrare niente a nessuno, non abbiamo fatto a meno di stupirci ancora una volta per la sua grande agilità ed una tecnica per nulla appannata dagli anni.
Acustico ha registrato il tutto esaurito – dice con soddisfazione il direttore artistico Peppe Consolmagno – ho fatto le cose in piccolo, in un posto piccolo, lontano dai provincialismi, con la massima serietà e nel massimo rispetto del suono, della musica, dei musicisti e ovviamente del pubblico. Non ho sottovalutato niente – continua Consolmagno – sono sempre stato attento ad ogni esigenza e presente in ogni minuto dei momenti organizzativi, ho curato regia, luce e suoni e i rapporti con i musicisti, ho presentato le due serate artisticamente con performance e in questo cammino ho trovato l'appoggio di Maurizio Garattoni per le logistiche del piccolo teatro e di Luciano Daniele di Stazione Musica, di Alberto Durazzi e Paolo Marcelli.

(Carlotta Fischer)


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