“Maratona a New York” al Teatro Concordia


di Silvana Scaramucci

11 Ago 2013 - Commenti teatro

San Benedetto del Tronto (AP) – L’intuizione di trasporre in linguaggio teatrale un allenamento per la Maratona di New York è stata davvero originale e l’aspettativa, o meglio la curiosità , del pubblico che al foyer del Concordia di San Benedetto del Tronto si chiedeva in che modo potesse prender vita uno spettacolo dal tema così inusitato, è stata pienamente appagata. C’è sostanza in questo lavoro. E l’elaborazione non deve essere stata facile, a cominciare dalla progettazione, passando per lo sviluppo, finendo nella recitazione. Ma procediamo per ordine. I due attori Cristian M. Giammarini, che è anche il regista di questo spettacolo, e Giorgio Lupano vestono il ruolo di due amici che si allenano di notte per andare a correre la Maratona a New York. L’ordito della trama potrebbe essere questo. Se non che la corsa che viene tenuta nei ritmi sempre più incalzanti per tutta la durata dello spettacolo si nutre della sostanza dei dialoghi che, via via, pur indulgendo a luoghi comuni e gergo giovanile, volge a temi esistenziali fino a trasporsi in ambito filosofico con le riflessioni sulle certezze-non più tali e sulla fragilità della vita. Ad accentuare il clima psicologico contribuisce la suggestione cosmografica della scenografia: un cielo grigio assoluto trapunto di costellazioni, rotto di tanto in tanto da lampi di luce sinistra che restituisce in rapidissima sequenza squarci di situazioni quotidiane riposte nella memoria, campeggia sullo sfondo del palcoscenico e grava sul nastro di strada assolutamente deserta. La scena e l’affanno della corsa si fondono, si trasmutano in un gioco surreale in cui viene avviluppato anche lo spettatore nel vortice dei sentimenti, dei pensieri, degli interrogativi che insorgono, tanto che si resta attoniti allo scadere del sessantesimo minuto di spettacolo un attimo di pausa e poi applausi scroscianti e lusinghieri consensi.
Maratona a New York è stato realizzato da Officina Concordia/ Teatro Stabile delle Marche su un progetto del Comune di San Benedetto del Tronto/ Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Amat. Il testo è di Edoardo Erba, il video della scenografia è di Massimo Federico.

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