“Lovetrain 2020”: l’essenza della danza contemporanea


di Elena Bartolucci

15 Apr 2024 - Commenti danza

Al Teatro delle Muse di Ancona la musica dei Tears For Fears si sposa perfettamente con le costruzioni coreografiche di Emanuel Gat.

(Foto ©Julia Gat)

Ancona – Domenica 14 aprile sul palcoscenico del magnifico Teatro delle Muse del comune anconetano è andata in scena la prima regionale dello spettacolo Lovetrain 2020, firmato da Emanuel Gat, uno dei più importanti e prolifici coreografi della scena contemporanea.

Nato in Israele nel 1969, Gat ha sviluppato un approccio unico e personale alla coreografia e alla creazione di danza, attraverso numerosi progetti, collaborazioni e processi di creazione. Ha fondato la sua compagnia, Emanuel Gat Dance, presso il Suzanne Dellal Center di Tel Aviv nel 2004, e da allora ha creato un repertorio differenziato di opere. Il suo lavoro è stato presentato nella maggior parte dei principali luoghi e festival di danza in tutto il mondo negli ultimi 25 anni, ballato da un gruppo forte e diversificato di collaboratori di lunga data.

La coreografia Lovetrain 2020 è stata costruita su diversi successi dei Tears for Fears, il famoso duo britannico degli anni ’80 il cui ritmo epico rende la loro musica inconfondibile ancora oggi.

Le note del brano Ideas as Opiates hanno dato il via alle danze, in cui la maggior parte della costruzione narrativa è stata strutturata su diversi ensemble, che hanno intrecciato movimenti, ritmo ed espressività.

L’eterogeneità dei costumi (costruiti in modo tale da essere destrutturati al punto da creare nuovi look in diversi momenti delle singole esibizioni) si riflette anche nei movimenti asincroni in diverse direzioni, che prendono vita soprattutto anche in forma di interessanti assoli al ritmo di canzoni come Mad world, Pale shelter, Everybody wants to rule the world, The way you are, Shout, Famous last words e Sowing the seeds of love.

Gat ha dichiarato: “movimento e suono interagiscono ancora una volta e, da una diversa angolazione, rivelano gli strati evidenti, quasi trasparenti in cui le persone si uniscono, si allontanano, si spingono e si tirano, si interrogano, trovano soluzioni e vanno avanti”.

Il vero carattere distintivo di tutta la messa in scena è stato però il ruolo decisivo giocato dall’uso impeccabile e meraviglioso delle luci, studiate talmente bene da riuscire a creare una vera e propria magia anche nei momenti di quasi completa penombra. Gat progetta da solo l’illuminazione di tutte le sue opere, rendendole infatti parte integrante del suo processo creativo.

Come si sono alternati momenti di completo buio ad altri in cui la luce faceva semplicemente capolino oppure si trasformava in modo da creare un turbinio di movimenti, allo stesso modo oltre alla musica degli anni ’80 è stato il silenzio un fedele compagno dei danzatori sul palco, il cui unico suono prodotto corrispondeva al calpestio dei loro piedi o ai loro respiri.

Con questa opera, Emanuel Gat ha dimostrato ancora una volta di come stia continuando “la sua lunga esplorazione dei punti di incontro tra il coreografico e il musicale, il visivo e l’uditivo e delle potenzialità che essi racchiudono per l’osservazione, lo studio e il racconto”.

Lo spettacolo molto potente e visionario ha registrato un ottimo riscontro di pubblico in sala, che ha apprezzato molto l’esecuzione danzante dimostrandolo con uno scroscio ininterrotto di applausi sia per i singoli performer che per il coreografo.

I costumi sono di Thomas Bradley, la realizzazione costumi è di Thomas Bradley e Wim Muyllaert, il guardaroba è curato da Marie-Pierre Calliès, la magnifica progettazione luci nonché la direzione tecnica sono firmate da Guillaume Février, mentre il suono è stato curato da Frédéric Duru. La produzione dello spettacolo è di Emanuel Gat Dance, Marjorie Carré, Mélanie Bichot, una co-produzione di Festival Montpellier Danse 2020, Chaillot – Théâtre national de la Danse Arsenal Cité Musicale – Metz, Theater Freiburg, con il supporto di Romaeuropa Festival.

Emanuel Gat Dance gode del sostegno del Ministero francese della Cultura e Comunicazione e di DRAC Provence Alpes-Côte d’Azur, Région Sud – Provence-Alpes-Côte d’Azur Conseil Départemental des Bouches-du- Rhône.

“Lovetrain2020” è stato premiato come miglior spettacolo di danza della stagione 20-21 dall’associazione professionale francese di critica di teatro, musica e danza.

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