“Love poems”, tre balletti contemporanei, chiude Civitanovadanza


di Elena Bartolucci

17 Ago 2021 - Commenti danza

Chiude l’edizione 2021 della rassegna di Civitanovadanza con Love poems, tre lavori portati in scena dalla MM Contemporary Dance Company.

Civitanova Marche – Mercoledì 4 agosto si è assistito all’ultimo spettacolo in cartellone per la 28° edizione di Civitanovadanza dal titolo Love poems, tre lavori completamente diversi tra loro portato in scena dalla MM Contemporary Dance Company.

Diretta dal coreografo Michele Merola, questa compagnia di danza contemporanea è nata nel 1999 come centro di produzione di eventi e spettacoli e come promotrice di rassegne e workshop con l’obiettivo di favorire scambi e alleanze fra artisti italiani e internazionali, testimoni e portavoce della cultura contemporanea. Il repertorio della compagnia, che ha sede a Reggio Emilia, è ricco e variegato grazie anche alle creazioni firmate da coreografi europei e italiani, che dal 2010 le hanno permesso di vincere diversi premi prestigiosi divenendo a tutti gli effetti una realtà di eccellenza della danza italiana. Con una consolidata attività di spettacoli su tutto il territorio nazionale; da diversi anni ha conquistato anche il mercato europeo ed extraeuropeo.

La serata si è aperta con DUO D’EDEN di Maguy Marin, il quale firma sia coreografia che colonna sonora (coreografia rimontata da Cathy Polo ed Ennio Sammarco).

Gli interpreti sul palco sembrano quasi nudi dato che indossano delle tute molto aderenti color carne. I loro visi sono deturpati da una maschera dal ghigno inquietante e una parrucca, dalla chioma lunga per lei e corta per lui. I costumi sono di Montserrat Casanova mentre le luci calde e avvolgenti portano la firma di Pierre Colomer.

Data l’assenza di una vera e propria colonna sonora musicale, l’utilizzo dei rumori della pioggia e di un temporale crea un’atmosfera persino più particolare.

Duo d’Eden è senz’altro un balletto molto originale e articolato, in cui la poeticità e al contempo la potenza di ogni presa e la ripetitività di alcuni movimenti riescono a regalare forti emozioni nonostante l’aspetto inquietante dato dalle maschere indossate dai due danzatori.

I due corpi “avanzano in scena, si avvinghiano l’uno all’altro e non si lasciano più. Un uomo e una donna […] che si attirano e si aggrappano, congiunti l’uno all’altro fino a diventare indissolubili. Lei, una liana che si avvolge, si attorciglia. Lui che la tiene, la ritiene, la sostiene”. Una fusione totale tra questi due esseri che diventano un corpo solo per non separarsi più. “Un Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco”.

Il successivo balletto intitolato ROUND TRIP di Roberto Tedesco è una prima assoluta ed è forse anche la proposta più energica fra le tre previste per la serata.

Sulle particolari noti della musica firmata da Not Waving, i sei danzatori in scena hanno dato una grande prova di sincronia nei movimenti regalando particolare corpo a un balletto decisamente moderno.

Come dichiarato dallo stesso coreografo, Non c’è vicenda lineare ma momenti, immagini, situazioni che trasfigurano il dato formale della partitura coreografica in musica, in ciò che sembra essere un’opera-mosaico. Un’indagine sul puro movimento, partendo dalla consapevolezza che senza lo spazio non esisterebbe il movimento, ma senza movimento non sarebbe concepibile lo spazio”.

Con Round Trip, “individui intenti in una ricerca, unica e molteplice, si confrontano e si identificano, mescolandosi ancora, noncuranti di alcuna classificazione. Un moto circolare che consiste nell’invadere e nell’abbandonare lo spazio, andate e ritorni non sempre coincidenti, come se ogni singola situazione fosse scollegata da quella precedente o da quella successiva e potesse appartenere ogni volta a un numero infinitamente variabile di interpreti”.

Si conclude poi lo spettacolo con LA METÀ DELL’OMBRA, una coreografia di Michele Merola sulle musiche di Johann Sebastian BachGeert HendrixSenking e con i costumi di Carlotta Montanari.

Un balletto ideato per quattro danzatori maschi, in cui sembra di assistere in realtà a più balletti inclusi in un’unica coreografia. La stessa colonna sonora scelta per la performance decreta infatti sia il cambio di ritmo che la dinamicità o la destrutturazione dei movimenti.

Come dichiarato da Ermanno Romanelli in Dance News, “I danzatori alternano la fisicità del ‘corpo danzante’ con un’interpretazione intimistica della parte più spirituale dell’uomo. Non c’è mai un momento, nella danza di Michele Merola, in cui la tensione, purissima, e la verità dell’umano sentire del corpo non si esaltino, e non emerga altro che il senso, dolorante, della vita. La danza di Merola giunge sempre dritta al cuore, affilata come un bisturi, senza mediazioni, e manda in fibrillazione molte certezze. Ulteriore e non ultima tappa di questo percorso è La metà dell’ombra. Questa ‘partitura per corpi maschili’, creata nel 2010, la possiamo considerare un percorso, sensuale e spirituale insieme, che esplora il mistero del sacro racchiuso nei corpi, maschili in questo caso. La coreografia si muove in una tensione continua tra il senso dell’espiazione, espressa con gestualità laceranti, autopunitive, e la speranza della redenzione. Sono sentimenti contrastanti, disegnati in un rituale collettivo finale teso a cancellare tutto. Ognuno dei quadri, toccanti, e delle danze corali, dinamiche, che inanellano la composizione, punta a siglare e fondere, in un solo ritmo, il ‘qui e ora’ della presenza del corpo. Da queste scelte programmatiche, scaturisce un denso fraseggio di danza che conquista per i propri guizzi compositivi, inseriti in una rigorosa poetica di forme, costruite con il gusto sicuro della plasticità e dell’evocazione”.

Love poems è una produzione MM Contemporary Dance Company, una coproduzione Duo D’Eden: Fondazione I Teatri con il sostegno diCentro Servizi Culturali S. Chiara – Trento Circuito Danza del Trentino Alto Adige/Südtirol, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e ASD Progetto Danza – Reggio Emilia.

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