“LEAVES” il nuovo disco di Renzo Ruggieri Orchestra


Gianluca Macovez

19 Feb 2024 - Dischi

Pubblicato l’EP “LEAVES”. Cinque brani dell’Orchestra del fisarmonicista Renzo Ruggieri.

Da poco è stato pubblicato “LEAVES”, il nuovo lavoro discografico firmato: Renzo Ruggieri Orchestra.

Si tratta di un EP, costituito da cinque brani: Leaves, One Night in Strasbourg, Cherokee, Little Bossa, France and Italy.

Sono lavori composti in periodi differenti, recuperati in quella grande bolla di tempo ritrovato che è stata la pandemia.

Si tratta di un lavoro orchestrale, ma naturalmente dominato dalla presenza della fisarmonica, della quale Ruggieri è insuperato maestro.

Colpisce la grande capacità di integrazione fra gli strumenti, come Ruggieri riesca a non rendere gli altri strumentisti passivamente subalterni, ma sappia esaltare le caratteristiche di ognuno, come non sia mai banale, mai prevaricatore, attento e raffinato, ma anche magnificamente ironico e disincantato.

Artista capace di mettersi continuamente in gioco, che trasmette il piacere della musica, superando ogni reverenzialità ed ogni autoreferenzialità, pur emergendo potentissima, in ogni istante, la sua capacità di trovare sfumature, toni, colori in uno strumento che riesce a sublimare e nobilitare nella purezza del suono come pochissimi altri hanno saputo fare.

‘Leaves’ è costruito sull’armonia di Autumn Leaves, in un gioco interessante di contrasti fra purezza del suono ed interventi vocali volutamente generici, in un rincorrersi di narrazioni che echeggiano citazioni dotte, dai da capo settecenteschi alle variazioni di gusto romantico. Passato e presente tessono una trama elegantissima, che nel finale riesce ad assumere un senso liberatorio, quasi un sospiro purificatore, che più che le foglie che cadono sembra sacralizzare il piacere della libertà da pesi e fardelli.

One night in Strasbourg può vantare una tavolozza di ritmi, paesi, sensazioni.

Il piacere di stare fuori dagli schemi, senza però dimenticare la gioia dell’armonia, quasi la costruzione di un ipotetico chiasmo musicale che riesce ad affascinare e stupire.

Cherokee è una composizione intensa che alterna atmosfere tese ad armonie aperte e dilatate, con narrazione parallele di grande coinvolgimento, in un crescendo che prende l’ascoltatore, che viene ammaliato anche dal dialogo fra la fisarmonica e gli strumenti che di volta in volta le si affiancano.

Suoni dai colori suadenti e ritmi sensuali caratterizzano Little Bossa, straordinario abbraccio in musica che avvolge chi ascolta, quasi a fargli sognare di essere in una sala da ballo di un film in bianco e nero americano degli Anni Quaranta.

Si chiude con France and Italy, un brano complesso, che consente a Ruggeri di mettere in risalto il suo essere un grande interprete senza bisogno di ostentare quei virtuosismi pesanti e d’effetto che hanno ammorbato per tanto tempo il mondo dei fisarmonicisti.

Questa non è la dimensione di uno strumentista: siamo davanti ad un artista dello strumento, che riesce a cesellare ogni nota, che riesce a purificare i suoni, ad evitare eccessi e sovrastrutture.

Un lavoro di pulizia, perché ogni suono, ogni sfumatura ha un senso, una ricaduta.

Un disco importante, volutamente di nicchia,  la risposta  artistica alla volgarità di un tempo caotico, che non sa fermarsi ad ascoltare nulla, neanche il cuore.

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