“Le Voix des Choses” strega il pubblico del Sistina


Federica Baioni

12 Set 2003 - Commenti classica

Roma – Grande entusiasmo martedì 9 settembre al Sistina per lo spettacolo d'apertura della stagione 2003-2004 tutto dedicato ad una delle voci-icone del panorama operistico mondiale: Maria Callas. A darne un tributo a passo di danza l'ensemble di giovani ed energici danzatori capitanata dall'istancabile ed innovativo coreografo russo-belga: Micha Van Hoecke storico allievo del maestro Roland Petit. Fondatore dal 1981 di questo gruppo che vede tra i nomi dei veterani quelli di Miki Matusse,Marzia Falcon e Catherine Pantigny e altri provenienti dal Centro Mudra di Bruxelles, Micha sviluppa in questi anni più linguaggi fondendo arti quali la danza, il canto e la musica strumentale ottenendo successi di pubblico e critica in tutto il mondo.
Van Hoecke mette in scena una Callas inedita, intima e di un'intensità sconvolgente pronta a dare energia ed entusiasmo ai corpi dei ballerini che dall'inizio dello spettacolo stregano la platea con volute e passi in stile contemporaneo di un'espressività impari. Il palco è illuminato da poche candele e sul proscenio due teli neri come una coltre sembrano celare la fisionomia della protagonista che come uno spettro aleggia per tutto lo spettacolo. Le arie della Divina e le sonorità di altre voci celebri come quelle di Edith Piaf e Billie Holyday circondano in un abbraccio le coreografie di Van Hoecke restituendoci in chiave poetica una scena di alto potere evocativo.
Suggestivi i vari movimenti scenici che scandiscono lo spettacolo della durata complessiva di un'ora e trenta. Meritano elogio i vari quadri, se così possiamo chiamarli, dedicati alle eroine che la Callas ha interpretato nella sua lunga carriera operistica, ecco che rivivono in scena indistintamente e grazie alla danza, le arie di repertorio: Euridice, Medea, Margherita, Carmen, Rosina,Isotta personaggi che ci commuovono e che ci avvicinano all'anima inquieta del grande soprano.
Vero protagonista tutto sonoro dello spettacolo l'ensemble fiorentino Tempo Reale fondato da Luciano Berio che ha curato il mixaggio dei vari interventi musicali dando ugual tributo ai brani cantati dalla Divina e agli interventi della Piaf e della Holyday intervallandoli con un vero e proprio lavoro di montaggio acustico alle registrazioni live e in studio accostate ai rumori esterni e agli echi delle prove. Non ultimi i fantastici costumi e le stoffe che prendono parte a tutte le coreografie in scena, un lavoro a quattro mani che ha visto impegnate nella realizzazione le stiliste Marella Ferrera e Simona Morresi e il raffinato disegno luci di Patrick Latronica.
Tra una coreografia che ricorda da vicino il flamenco in un assolo di celebrazione della Carmen, a una più contemporanea che si avvale dell'uso di drappi e funi che ricordano le coreografie di Alvin Ayley in Night Creature, fino ad arrivare al Cabaret in stile Bob Fosse con tanto di cappello a cilindro in uno dei quadri dedicati ad Edith Piaf, Micha Van Hoecke oltre a darci un ritratto inedito e suggestivo della Callas soprano restituisce alla danza di tutti i tempi valore come strumento di grande narrazione.

(Federica Baioni)


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