L’Arte a BolognaFiere 2022


di Chiara Tossici

19 Mag 2022 - Arti Visive

Abbiamo fatto una passeggiata tra i due padiglioni di BolognaFiere.

Galleria d’arte Contini – opere di Manolo Valdes

Si risorge con l’Arte a Bologna…una grande abbuffata in giro per la città e un piccolo, rispetto agli anni prepandemici, ma molto gradito assaggio presso i padiglioni di BolognaFiere, di per sé luogo adatto nelle architetture ad esporre arte, tanto più se del Novecento e della contemporaneità. L’importante è rinascere, come la fenice e, in questa primavera di botto estate, la città felsinea ha dato il meglio di sé. Negli anni prima del Covid l’evento si teneva in inverno, ma quale stagione migliore se non la primavera, per organizzare questa vetrina di giovani talenti in dialogo con i più grandi maestri del recente passato?

Due padiglioni quest’anno, con molte gallerie da varie città italiane, fra le quali Milano e Roma, come l’Artemisia Fine Art che ha esposto piazze e muse di De Chirico, vicino a quelle del fratello, Alberto Savinio, comunque artista ma più nella letteratura.

Fra gli artisti, Michelangelo Pistoletto con gli specchi e quel suo particolare modo di vedere il mondo, in una sovrapposizione di immagini, a comunicare una ricerca in cui viene fuori il concetto di arte contemporanea e il suo ibridarsi su varie superfici e attraverso tanti strumenti. E l’arte tagliente e astratta di Giacomo Balla per la bolognese Galleria Cinquantasei e quella alla Keith Haring maniera di Giuseppe Capogrossi per lo Studio d’Arte Campaiola dalla città eterna…

Fra gli altri galleristi presenti, la Umberto Benappi con Schifano che, tra la fine degli anni 80 e gli inizi 90 fu tra quegli artisti che diede il via all’ibridazione foto e pittura; e ancora la De Bonis di Reggio Emilia, che per Artefiera 2022, ha scelto di mostrare nel progetto “l’artista e il suo mondo”, le opere migliori dei tre autori di punta come Guttuso, Ligabue, Pirandello.  

Infine, la prestigiosa Galleria d’arte Contini con le statue di Igor Mitoraj, d’impatto in tutte le loro dimensioni, come lo è l’Eros bendato nella grande piazza di Cracovia, e anche altre piccole statue omaggio a Pomodoro, di cui si apprezza la grande varietà nella scelta dei materiali. Della galleria anche Manolo Valdes, interessante artista valenciano in mostra con dipinti e statue. La speranza è che la puntina di questo grande vinile che è il circuito dell’arte non si sia definitivamente inceppata, ma continui a suonare vecchi vinili, ma sia ancora in grado di sperimentare nuovi modi di fare arte e di condividere spazi e città.

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