Kafka sempre attuale con “Una relazione per un’accademia”


di Elena Bartolucci

7 Giu 2024 - Commenti teatro

Luca Marinelli incanta alla regia mentre Fabian Jung regala un’incredibile interpretazione per il Festival dei Due Mondi di Spoleto.

(Foto ©Festival dei Due Mondi | Anna Faragona)

Spoleto – Presso il piccolo delizioso Teatro Caio Melisso di Spoleto è andato in scena in prima assoluta lo spettacolo intitolato Una relazione per un’accademia.

Si tratta della prima regia per il famoso attore Luca Marinelli, noto al grande pubblico per la sua incredibile bravura in pellicole di tutto rilievo come Non essere cattivo, Jeeg Robot, Martin Eden e Le otto montagne solo per citarne alcune.

Tratto dall’omonimo racconto breve di Franz Kafka, questo intenso e articolato monologo è stato sicuramente messo in risalto dalla intensità di recitazione e dalla fisicità dell’attore principale, Fabian Jung, che (s)veste i panni di Rot Peter, il quale presenta al suo pubblico la sua storia e il suo vissuto di ex-scimmia.

Quando era ancora un semplice primate insieme al suo branco, Peter viene catturato e ferito dai suoi cacciatori. Durante la prigionia, Peter prende consapevolezza sugli umani che lo circondano e sulle loro abitudini. Ben presto capisce che è in grado di imitare molto bene i loro comportamenti e sarà proprio questo suo talento a garantirgli la libertà. Dopo ben cinque anni, quella stessa scimmia si è trasformata in relatore, che di fronte a una platea di antropologi e colleghi accademici racconta la sua trasformazione, soffermandosi in particolare sulle condizioni terribili di prigionia, rinchiuso in una gabbia troppo piccola per stare in piedi e tanto meno seduti.

“Il testo affronta in termini grotteschi la condizione di chi è costretto a vivere un’esistenza che non gli appartiene pur di conformarsi ai dettami della società e ricavarne una forma di libertà: come la stessa scimmia racconta durante la relazione, non è stata la sola ricerca della libertà a suggerire la soluzione ma la necessità”.

Come lo stesso regista Luca Marinelli ha dichiarato: “Questo testo è uno sguardo. Sono stato colpito da questo sguardo, come da un profondo e dirompente slogan di denuncia scritto, gridato su un muro. Mi sono fermato ad osservarlo ed ho tentato di restituire le mie, le nostre emozioni”.

Nel 2012 è avvenuto il primo incontro tra Jung e Marinelli con cui furono gettate le basi per il progetto Kafka. Le carriere dei due artisti si sono però divise e l’idea è rimasta in sospeso fin quando lo spettacolo è stato definito nell’ultimo mese per essere presentato in anteprima al Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Marinelli ha anche dichiarato: “Ho trovato in Kafka un alleato, un amico, un militante etico con il quale avrei condiviso volentieri una passeggiata, una serata. Possiamo solo ascoltarlo, ma sarebbe bello rispondergli, ringraziarlo”.

Una messinscena semplice, quasi assente in cui il corpo e le parole (a volte persino proiettate alle pareti di scena) di Jung prendono letteralmente il sopravvento sul pubblico, che lo ha omaggiato di uno scroscio interminabile di applausi al termine della serata.

La regia porta la firma di Luca Marinelli, mentre l’assistenza alla regia è affidata a Danilo Capezzani.

Il direttore di scena è Irene Lepore, il lighting designer è Fabiana Piccioli, il capo elettricista è Gerardo Buzzanca, il consollista luci è Filippo Di Dio e il capo macchinista è Alessandro Gobbi.

Questo spettacolo è una coproduzione Spoleto Festival dei Due Mondi e Teatro Stabile dell’Umbria.

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