Ivan Segreto: il jazz e la Sicilia sul palco del Blue Note


Silvio Sbrigata

15 Nov 2004 - Commenti live!

Milano – Di certo è il fenomeno italiano dell'anno. Ivan Segreto, 29 anni da Sciacca, Agrigento. Disco d'esordio pubblicato alla fine di Maggio, addirittura con la Sony. Un lavoro che lo tiene in sospeso tra il jazz e la musica d'autore. Tra la Sicilia e Milano. à infatti nella sua terra che inizia a sviluppare l'amore per la musica. Lo fa per una naturale predisposizione, ma anche perchè ha la fortuna di annoverare fra i membri della sua numerosa famiglia lo zio Nino dalla personalità eclettica: artista di strada, musicista, ma soprattutto poeta. Sua è la poesia intitolata Porta Vagnu, che Ivan, venuto a Milano quattro anni fa, per frequentare la Scuola Civica di Jazz, ha musicato e fatto diventare la canzone che dà il titolo al suo disco. Porta Vagnu era (adesso non esiste più) il nome di una delle cinque porte che davano accesso alla città portuale. Vagnu, bagno. Ovvero al mare. Il mare che si trova sulla copertina del disco, le cui onde sono i tasti del pianoforte. Lo stesso mare dal quale il bambino Ivan pesca , trae, la sua ispirazione. Porta Vagnu è un disco fresco, frizzante, poco patinato ed anche innovativo, tenuto conto del fatto che, a memoria di jazzfilo, per la prima volta il testo di una canzone jazz è scritto in dialetto siciliano. Porta Vagnu è anche la porta che ha introdotto Ivan nel panorama della musica d'autore italiana. Proprio per questo motivo la Sony ha deciso di investire su di lui e che, un nume tutelare del calibro di Franco Battiato lo ha voluto come supporter nella tournèe estiva. Niente male per un esordiente. Adesso però l'unico protagonista sul palco è solamente lui iniziando un tour, la cui prima data è stata proprio quella di venerdì 5 Novembre al Blue Note di Milano. Adesso sentimi cantare e cerca il suono e le parole, c'è dentro un alito di vita arricchito al sole: inizia con le parole di Amour, una sorta di manifesto per la serata, il concerto di Segreto. Sax e chitarra, rispettivamente Stefano D'Anna e Luca Meneghello fin da subito in evidenza. Un po' più in ombra la sessione ritmica con Mattia Magatelli contrabbasso ed Alessio Pacifico alla batteria. Porta Vagnu (l'unica in dialetto dell'intero disco) proposta in versione un po' diversa rispetto alla versione radiofonica, viene accolta con un grande applauso dal pubblico (inutile dire in maggioranza siciliano). L'amara Inverosimile più intima e lenta mette ancora in luce la grande maestria di Stefano D'Anna il quale chiude il pezzo con un tanto interminabile quanto superlativo assolo di sax soprano. Poi ancora Puzzle eseguita da solo, per dare voce ad un'assetata piantina sul davanzale, Il banchetto dell'amore, Luna, la deliziosa Il mercato del broncio, in cui la strepitosa armonica di Giuseppe Milici e la tromba di Peppe Ragonese, presenti nel disco, sono sostituite dalla chitarra e dal sax soprano. Chiusura del concerto (non concede nessun bis) con Tre. L'appuntamento per il jazz siciliano al Blue Note è indubbiamente per sabato 27 Novembre, con l'enfant prodige Francesco Cafiso.
(Silvio Sbrigata)


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