Intervista alla cantautrice Floriana Foti


a cura di Vincenzo Pasquali

13 Mag 2022 - Commenti live!, Interviste

Abbiamo già presentato su queste pagine If You Stayed with Me (https://www.musiculturaonline.it/esce-if-you-stayed-with-me-brano-estratto-dallalbum-seven-colors-di-floriana-foti/), brano estratto dall’album “Seven Colors” di Floriana Foti. La cantante, compositrice ed educatrice di Catania ci ha rilasciato un’intervista.

(Foto di Marco Foti)

D. Cantante, compositrice ed educatrice: ruoli inevitabili per chi ha grande sensibilità. In quale di questi ruoli si sente più a suo agio?

R. In tutti i ruoli menzionati, in realtà. La prima veste artistica indossata è proprio quella di cantante performer ma, come spesso racconto, quando studiavo canto, allo stesso tempo frequentavo l’università di Lettere, perché immaginavo, un giorno, anche di insegnare. Oggi insegno canto in diverse scuole di musica, ho un rapporto di stima reciproca coi miei studenti, dei quali non riuscirei a fare a meno. Comporre musica, invece, è qualcosa maturata da relativamente poco, ma che sento assolutamente di coltivare, di affinare e di affiancare alla passione per il canto e per l’insegnamento.

D. I suoi “viaggi” simbolici e reali, come mai approda in Olanda? Dai suoni caldi mediterranei al nord…

R. L’Olanda è un paese affascinante, sebbene presenti un diverso scenario rispetto al nostro Mediterraneo. In primavera, specialmente, i tulipani la ravvivano cromaticamente, per svestirla un po’ del freddo grigiore invernale, tanto lontano dalla mia Sicilia. Però la ragione che mi ha dirottata in Olanda, dove ho vissuto per alcuni anni, è stata quella di studiare e laurearmi in Canto jazz presso il Prins Claus Conservatorium di Groningen, dove qui ho iniziato davvero a “viaggiare“ attraverso la mia musica.

D. Sappiamo del fervido movimento Jazz nel nord Europa, ci racconti quel “clima”.

R. È una realtà che investe tantissimo nell’arte e nella musica, azionando un circuito di eventi, concerti e festival che danno molto spazio non solo alle stelle del jazz internazionale tanto in voga, ma anche alla musica emergente. Ho avuto la possibilità di suonare per importanti festival col mio quartetto, ma allo stesso tempo ho potuto assistere, ad esempio, ai concerti di Herbie Hancock, Brad Mehldau e di molti altri grandi artisti che, quasi quotidianamente, si presentavano al pubblico olandese.

D. Si è laureata in Lettere e Filologia Moderna. Ci dica il suo parere sul ruolo delle “lingue”, delle loro origini, nei testi delle sue canzoni.

R. Sicuramente avere una formazione umanistica contribuisce a farmi apprezzare alcuni testi di canzoni rispetto ad altri. Nello specifico, i testi di alcune mie composizioni come, ad esempio, “Spunta lu Suli”, appaiono fortemente poetici e con un significato spesso velato da figure retoriche. Ad ogni modo, la mia ricerca si spinge, in parte, al recupero dei testi antichissimi che, nel caso del siciliano, rappresentano un gioiello di preziosa rarità.

D. If You Stayed with Me: limpida la voce, sensuale, dolcissima, molto convincente; niente fronzoli e tecnicismi nel brano e forse proprio per questo denso di sentimenti autentici, quasi riservati. Ci è piaciuto molto. Come è nato il brano? Ci racconti del ruolo di sua nonna.

R. Con nonna Pippa ho sempre avuto un legame speciale: è stata una donna molto materna e amorevole, mi ritengo, infatti, privilegiata di aver goduto della sua presenza per ben trentuno anni. Lei amava sentirmi cantare e pare che, da giovane, avesse una gran voce. Mi sono spontaneamente aggrappata al suo ricordo grazie a questo brano, che racconta di un’assenza diventata presenza grazie ai sorrisi, alle parole, ai gesti quotidiani di una donna che ha lasciato una traccia indelebile di sé nei miei pensieri e di cui voglio rendere eterna la memoria per mezzo della musica.

D. La Sicilia al femminile tra dialetto, inglese e lingue mediterranee. Una fioritura di autrici molto significativa tra folk, world music, pop e jazz. Se ne parla poco (come purtroppo un po’ di tutta la produzione al femminile), perché, secondo lei?

R. È una questione su cui non mi sono mai soffermata, poiché per me la musica è assoluta e scevra da accostamenti a produzioni maschili o femminili. Quando ascolto un artista, non mi pongo il problema di quale sia il genere sessuale, ma credo invece che, un po’ in tutto il mondo, le voci femminili siano parecchio apprezzate, al pari di quelle maschili.

D. Ci racconti del suo disco “Seven Colors”, la sua prima “creatura”.

R. Volevo fare emergere tutta la mia autenticità, in un progetto che doveva illustrare il mio carattere compositivo, ma anche le mie influenze stilistiche. Quando lavoravo all’album, vivevo in Olanda, a contatto con musicisti provenienti da tutto il mondo, che hanno sicuramente segnato il mio percorso, dal quale Seven Colors sboccia come un inno alle sfumature di colore, che coinvolge lo spettro emozionale: ogni colore rimanda a un’emozione, a uno stato d’animo, a un’esperienza vissuta. Lo vivo come un viaggio immerso nella dimensione cromatica, tra toni caldi e freddi, di matrice mediterranea, contemporanea, con influenze della world music e tenute saldamente in equilibrio dal jazz.

D. Sappiamo che nella realizzazione di un disco e nell’esecuzione dei brani sono coinvolti molti soggetti. Ci parli dei suoi collaboratori e di come li sceglie.

R. I musicisti hanno piena responsabilità dei successi di un disco. In questo caso, ho avuto la fortuna di presentare in concerto il Floriana Foti Quartet, prima della registrazione in studio: ho scelto i musicisti che ho ritenuto più vicini a me per sensibilità musicale, con loro ho poi suonato parecchio durante gli anni in Olanda. Questo ha intensificato la nostra coesione di band e semplificato la fase di registrazione. Ma, dopo aver registrato l’album in Olanda, un altro importante compito è stato svolto egregiamente da Riccardo Samperi, che ha lavorato sul mixing e mastering del disco, presso gli studi della TRP Music a Catania, etichetta che contrassegna il mio disco. Credo si possa apprezzare la qualità e la cura dei dettagli grazie, quindi, a un team che ha soddisfatto tutte le mie aspettative.

D. Domanda d’obbligo: il suo futuro? Cosa ci dobbiamo attendere dalla sua vena creativa?

R. Solo adesso ho iniziato a raccogliere i frutti di un lavoro registrato prima della pandemia e finalmente ultimato con successo e con tanti feedback positivi da parte della critica. La prossima tappa sarà la programmazione di un tour e ancora più in là, ma spero non troppo, la realizzazione di un secondo disco.

Biografia

Cantante, compositrice ed educatrice di Catania, dal brillante eclettismo stilistico e vocale, nonché interprete dall’alta intensità emozionale, Floriana Foti, classe 1985, si avvicina al canto all’età di quindici anni tra performance live e concorsi canori. Dagli esordi, la musicista catanese assorbe le influenze del blues, della musica brasiliana, del soul, della musica mediterranea, per poi approdare al jazz, che la porterà in Olanda a laurearsi in Canto Jazz presso il “Prins Clauss Conservatory” di Groningen a giugno del 2018. Nei Paesi Bassi la cantante siciliana dà vita al Floriana Foti Quartet, band di grandi artisti emergenti con i quali esporta la sua musica nel panorama olandese, in particolare sul palco del noto festival jazz Swinging Groningen a giugno del 2018. Sempre in Olanda, Floriana Foti studia con musicisti newyorkesi di assoluto livello del jazz internazionale, come Mark Gross, David Binney, Steve Nelson, Kevin Hays, solo per menzionarne alcuni. Parallelamente alla musica, consegue la laurea in Lettere e Filologia Moderna presso l’Università di Catania nel 2013, oltre a un master affine in Spagna nel 2014. È specializzata in EVTdi I° e II° livello, tecnica vocale nata negli Stati Uniti. Al momento, insegna canto presso più scuole musicali in provincia di Catania e si dedica alla sua musica.

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