Il successo del XX Festival degli Appennini


Silvana Scaramucci

22 Mag 2007 - Commenti live!

Il pubblico delle grandi occasioni, e non solo montaltese, è accorso numeroso a stipare la pur ampia cattedrale sistina per rendere omaggio a una manifestazione musicale che per la sua specificità penetra nel profondo del cuore toccando sentimenti di indubbia umanità , amicizia e nostalgia. La forza delle corali sta tutta nella vis popularis che riesce a tirar fuori e ad amalgamare in un unicum flatus vocis chi ascolta, chi canta, chi dirige, chi introduce. Il prodotto di un lavoro corale, sebbene presupponga preparazione, afflato, studio, talento, si propone immediato e come tale sa catturare il consenso di tutti, iniziati e non all'ascolto della buona musica. Il resto lo fa poi il repertorio, con le assonanze, i brani più conosciuti, i testi che rimandano a immaginari collettivi e spesso anche sperimentati.
Ad aprire la manifestazione e a dare il benvenuto ai Cori CAI di Bovisio (ancora per poco in prov. di Milano e poi passerà alla neoprovincia di Monza-Brianza) e Monte CUSNA di Reggio Emilia è stato il presidente del Coro La Cordata di Montalto Marche, prof. Franco Emidi che ha ripercorso la storia, sin dagli esordi nel 1987, la crescita e i successi via via raccolti in venti anni di amorevole impegno e di energie profuse nell'intento peraltro riuscito di valorizzare la propria città conferendole un'identità specifica di capoluogo appenninico della coralità . In venti anni di attività il Festival degli Appennini ha ospitato oltre quaranta gruppi di Cori ed è a sua volta stato ospitato in altrettante località creando un'ipotetica rete di coordinate montane alpine e appenniniche il cui fulcro è Montalto Marche. Non è mancato nel discorso introduttivo del presidente Emidi un pensiero rivolto ai tanti amici de La Cordata, come Renato Cacciamani che ne ideò il nome e l'emblema e che non ci sono più ma dei quali resta vivo il ricordo e l'insegnamento.
L'avvio alla XX edizione del Festival degli Appennini è stato dato dal coro ospitante, La Cordata, diretto dal m.o Patrizio Paci che ha guidato l'esecuzione di brani riadattati da Arturo Benedetti Michelangeli, Luigi Pigarelli, Bepi De Marzi, Antonio Pedrotti e dallo stesso maestro direttore della Cordata.
Molto particolare è stata la proposta del m.o Pino Schirru, direttore del Coro CAI di Bovisio che si è cimentato su brani del repertorio sardo, africano e brianzolo, poco noti ma gradevoli, interpretando così lo spirito del Festival che vuol essere anche un'occasione di veicolare cose meno note ma impegnative e importanti per il coagulo nazionale. In programma adattamenti su testi popolari di: Tonino Puddu, Marco Maiero, Bepi De Marzi, Baneddu Ruiu, Papajannopulos.
Più aderente alla tradizione dei cori di montagna è stata invece l'esibizione del Monte Cusna diretto dal m.o Giancarlo Guidetti che ha condotto le sue voci su testi arrangiati da Renato Dionisi La Rizolina , Silvio Pedrotti Che cos'è , Luigi Pigarelli Sono un povero disertore , Bruno Bettinelli La Moretina , Aladar Janes Soreghina , Arturo Benedetti Michelangeli Le soir à la montagne e Era nato poveretto , Antonio Pedrotti L'è tre ore che son chi soto .
A conclusione del XX Festival, come di consueto, i tre Cori insieme, diretti in successione dai tre maestri direttori di cui sopra, hanno intonato brani intensi per testi e notorietà emozionando ulteriormente il pubblico già molto entusiasta.

(Silvana Scaramucci)


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *